Fabrizio Corona nuovo Scarface?

Moltissimi mass media hanno parlato del remake di Scarface, con Fabrizio Corona al posto di Al Pacino. Ma quanto ci sarà di vero? Intanto, spoiler su Inception e Hollywood che punta sulle over 40...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

In questi giorni, è stato dedicato molto spazio al remake di Scarface con Fabrizio Corona (e ce lo ha segnalato anche il lettore 'Joker'), ma ci sono diversi dubbi. Tutto nasce da un servizio fotografico del settimanale Vip, per cui sembrerebbe che le riprese siano già iniziate. Però si dice anche che, a parte Fabrizio Corona sicuro nella parte che fu di Al Pacino, in lizza per la protagonista femminile ci sarebbero Noemi Letizia e Paris Hilton. A parte l'accostamento strampalato (e l'idea che la Hilton faccia un prodotto del genere mi sembra molto dura), ci si chiede se sia normale iniziare le riprese di un film senza avere la protagonista e se per caso non si stia promuovendo qualcosa che magari esiste solo sulla carta.

Peraltro, ci si chiede come verrà recuperato il previsto budget di due milioni di euro, dando per scontato che di finanziamenti pubblici non ne arriveranno. Come diciamo spesso in questi casi, non significa che il film non si farà, semplicemente dovrebbe essere naturale porsi qualche dubbio (come fa anche Giorgio Carbone su Libero, per una volta gli facciamo i complimenti, anche per aver ricordato il passato non proprio limpidissimo del produttore-regista Massimo Emilio Gobbi). Last but not least, divertente vedere come tutti (o quasi) nei loro pezzi ritengano questo un remake di un film originale, quando già la pellicola di DePalma riprendeva quella di Howard Hawks negli anni trenta.

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Oggi comunque a farla da padrone è il gruppo Espresso, che ci regala tanto bel materiale.

Iniziamo dal cartaceo. Vi capita mai di leggere riviste o quotidiani che presentano articoli comprati all'estero e di notare la differenza di valore tra pezzi stranieri e italioti? Repubblica fa qualcosa del genere pubblicando un divertente carteggio tra Maureen Dowd del New York Times e il saggista Sam Wasson, in cui i due parlano della crisi della commedia romantica e citano i bei tempi di Preston Sturges ed Ernst Lubitsch. Poi arriva il pezzo autoctono, firmato Benedetta Tobagi, che già dal titolo "Se ci rimangono solo dei vampiri innamorati" non promette nulla di buono, come dimostrano estratti del genere:

Prevedo la futura catastrofe affettiva per le fan della saga di Twilight, che vellica le più nefaste fantasie adolescenziali sull'amore impossibile e asessuato con un vampiro o un licantropo. [...] Il vero problema è la generazione cresciuta con Twilight".

A mio avviso, il "vero problema" è: che ci azzecca Twilight con le commedie romantiche? Di comico (se non, ogni tanto, involontariamente) non ha nulla. E' stato messo perché faceva fico avere un titolo su questa saga? E' un bersaglio facile per ogni intellettuale, che così può esaltare il suo pubblico?

Grande pezzo di Emiliano Coraretti sul Venerdì a proposito di "Joaquin Phoenix e il suo anno lontano dai film". Solo all'ultimo ci viene ricordato che "i più maligni sostengono che la svolta musicale di Phoenix non sia stata altro che una messinscena in stile Borat per rilanciare la carriera dell'attore". Ma noooo, che dici, fiiiigurati (e comunque, "rilanciare"??? Veramente la sta distruggendo). Ciliegina sulla torta, la frase successiva, sempre su Phoenix:

Che, infatti, sembra già essere tra i favoriti per interpretare Hulk nel nuovo film sull'eroe della Marvel".

Mark Ruffalo ringrazia commosso per l'attenzione...

Lietta Tornabuoni sull'Espresso parla di Inception. Vi pare possibile che non riveli un bello spoilerone su DiCaprio e il personaggio di Marion Cotillard?

Doppio colpo fantastico di Repubblica Online, che evidentemente pensa più alle ferie che a pezzi coerenti. Intanto, con un articolone cocomereccio sulle persone reali che hanno ispirato protagonisti del grande schermo. Per esempio:

Un altro caso borderline è Borat, il giornalista finto kazakho creato da Sacha Baron Cohen. Il cui modo di fare, in effetti, ricorda quello del turco Mahir Cagri, una star internettiana della prima ora col suo inutile, esilarante e cliccatissimo sito. Cagri fece causa al film, sostenendo di essere stato plagiato. Ma la realtà è che, televisivamente parlando, le gag di Borat sono cominciate quattro anni prima della discesa in campo online di Mahir.

Insomma, un modello per un film che in realtà si rivela... non esserlo. E in generale, che gusto c'è nel ricordare per la millesima volta che il Jack Sparrow di Pirati dei Caraibi è stato influenzato da Keith Richards?

Poi abbiamo un megaarticolone su "Hollywood che punta sulle over 40". Ma come, tante protagoniste del mondo del cinema (tra cui il premio Oscar Rachel Weisz, che gli 'anta li ha appena compiuti da pochi mesi) si lamentano della mancanza di ruoli importanti per chi non è giovanissima e invece adesso Hollywood punta sulle over 40? E quale sarebbe la prova?

NON può essere una semplice coincidenza. Il prossimo settembre, le copertine dei tre principali style magazine americani mostreranno in copertina un tris di star femminili con una caratteristica in comune: la fascia d'età. La quarantunenne Jennifer Aniston, in forma fisica splendida, campeggia sulla prima pagina di Harper's Bazaar; Halle Berry, di tre anni più vecchia, è la scelta tutta glamour di Vogue; mentre Elle punta sull'appeal praticamente eterno di Julia Roberts.

Insomma, Hollywood punta su Halle Berry perché... una rivista le ha dedicato una copertina? Ma qual è il nesso? La cosa bella è che l'articolo chiarisce da solo le ragioni, che hanno poco a che fare con il successo al botteghino:

Una tendenza che in parte dipende da chi compra il prodotto: secondo le ultime ricerche di mercato, le acquirenti di questi giornali sono soprattutto donne nella trentina avanzata, e dunque solo poco più giovani delle dive che sorridono dalle tre copertine.

Appunto. Sarebbe come fare congetture su Hollywood andando a guardare le riviste dedicate alle adolescenti. Scommettiamo che i risultati sarebbero diametralmente opposti? Insomma, 4 paragrafi su 5 di questo pezzo che 'spiega' come va Hollywood dipendono dalle copertine delle riviste. E quando, alla fine, si va a guardare i risultati al botteghino, si dice che siano andate bene le star di Sex and the City 2 (che però non raggiungerà i 100 milioni di dollari negli Stati Uniti, una delusione), le protagoniste di The Kids are all right (buon risultato per un prodotto indipendente, in effetti, ma stiamo parlando di cifre totali che alla fine saranno poco superiori ai 20 milioni di dollari), Tina Fey e il suo Date Night (peccato che ci sia un protagonista maschile importante come Steve Carell) e Salt con Angelina Jolie (che ha ottenuto dei dati interessanti ma non straordinari, ben inferiori a quelli di Wanted), che peraltro, come fa notare tranquillamente l'articolo, di anni ne ha 35. Insomma, se uno ha una tesi affascinante da proporre, perché preoccuparsi della realtà?

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Maurizio Porro sul Corriere della sera ci dice:

Piccoli divi crescono. La ditta sentimentale e cinematografica di Riccardo Scamarcio e Valeria Golino è stata ieri applaudita al festival, prima separati e poi in coppia per due bei corti".

Già fa ridere che il trentenne (e in attività da dieci anni) Riccardo Scamarcio sia un 'piccolo divo in crescita', figuriamoci la Golino. Da non dimenticare in chiusura del pezzo questo estratto:

Ma c'è anche il concetto della famiglia d'attori, della stirpe che si rinnova e cui piace lavorare tutti insieme: la sorella della brava Rohrwacher sta dirigendo anche un film.

Noi miseri tapini, per non sapere né leggere né scrivere, siamo un po' meno esaltati da queste famiglie e gruppi "a cui piace lavorare tutti insieme". Che di solito vuol dire (e speriamo di aver capito male) "se non hai familiari importanti, attaccati al tram"...

Sempre il Corriere della Sera ci regala invece la perla positiva della giornata, con un bellissimo pezzo di Claudio Magris, che parla di un film di Leni Riefenstahl girato durante la seconda guerra mondiale, in cui come comparse vennero utilizzati bambini zingari poi rimandati da dove provenivano: un lager...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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