EXCL - Maze Runner: Wes Ball dall’amore per Spielberg al futuro dopo La Rivelazione

Wes Ball ci racconta la sua esperienza sul set di Maze Runner: La Rivelazione e del futuro

Redattore per badtaste.


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Spoiler Alert
Con il cortometraggio Ruin e con la sua grande cultura del mondo degli effetti visivi ha convinto la 20th Century Fox ad affidargli la genesi di un franchise basato sui romanzi di James Dashner.

Dopo 5 anni trascorsi con Thomas, Wes Ball è ora pronto a guardare avanti, ma nel corso della nostra chiacchierata a Londra, qualche giorno fa, c'è stato modo di riflettere anche un po' sul passato.

A seguire potete leggere l'intervista integrale (che contiene una anticipazione sulla trama), qui in alto invece vi riproponiamo la video intervista.

La trilogia di Maze Runner ha rappresentato il tuo debutto al cinema. Cosa si prova a portare a termine un progetto di questo calibro?

Wes: C’è chiaramente un po’ di tristezza, ma è bello esserci stato fin dall'inizio. Ogni film finiva con un colpo di scena, mentre con La Rivelazione c'è una conclusione definitiva: spero che l’atterraggio sia andato bene e che e ai fan piaccia quello che abbiamo fatto.

Girare un film di questa portata è sempre difficile, la produzione è una battaglia continua. Trascorri un anno a vivere di questo, a non pensare ad altro. Quando finisci, il corpo si ferma. Ed è allora che cominci ad ammalarti. Prima non potevi permettertelo, ma alla fine delle riprese sì. Mi succede sempre!

Dai molta importanza alle riprese in esterni e in posti reali. Non preferisci la comodità di un teatro di posa?

Non siamo stati quasi mai in un vero e proprio teatro di posa. Ogni posto che si vede nel film è tratto da qualcosa di reale. Per me è molto importante girare con luce naturale: fa tantissima differenza per quando andrai ad aggiungere eventuali effetti visivi. E poi personalmente non mi piace stare in teatro quando sono tutti comodi, quando il sole non si sposta, quando hai tutto il tempo del mondo a disposizione e c'è l'aria condizionata. C'è qualcosa nelle difficoltà di girare in esterni, nello sporcarsi le mani, che regala all’inquadratura qualcosa di unico.

Ci sono tantissimi VFX - molti più effetti visivi di quanto si pensi - ma restare ancorati alla realtà serve, fa la differenza.

La scena del treno?

Difficilissima. Ci sono solo 2 inquadrature con Dylan su un treno in movimento. Negli altri casi è un treno statico in un parcheggio, e la CGI ha fatto il resto. È stato molto impegnativo. Ci sono degli attori che fanno roba eroica, ma senza il pericolo di trovarsi su binari veri. È stata una bella sequenza da girare, perché rivediamo vecchi personaggi in azione in diversi punti del deserto: è come un microcosmo in movimento, una missione di salvataggio con personaggi più capaci rispetto a quando li abbiamo lasciati. Una scarica di adrenalina per dare il via al film.

Il primo montaggio durava 3 ore: cosa possiamo aspettarci nel Blu-Ray?

C'è una scena con Gally, Dylan e Thomas (Thomas e Newt). È stato un peccato tagliarla, era ambientata nelle gallerie sotterranee che conducono all’ultima città. Ricordava un po’ Stand by Me, perché c’è un momento in cui i tre ragazzi devono correre e schivare un treno della metropolitana in arrivo e ce la fanno giusto in tempo. È un momento di eroismo per Gally e preannuncia quello che succederà dopo. Questi poveri ragazzi hanno dovuto correre per tre giorni per ore e ore. Ed è stata tagliata!

E i ragazzi non se la sono presa?

Abbiamo girato così tanto materiale, avrei voluto che il film potesse durare di più, ma non potevamo. Di sicuro molte scene saranno inserire nel Blu-Ray, ma se un giorno ci sarà interesse realizzerò un’edizione estesa. Arrivati a un certo punto ci siamo trovati a dover scegliere tra la scena del tunnel e la sequenza d’azione finale con Brenda (Rosa Salazar).  Lo studio ha delle esigenze ed un compromesso è sempre necessario.

Ti piace andare al cinema?

Amo andare al cinema, ma con questo film non ho proprio avuto tempo. Abbiamo avuto una finestra più breve tra la fine delle riprese e la data d’uscita rispetto al primo film. Soltanto 26 settimane. Con il primo ne abbiamo avute 40 ed era un film molto più modesto. È stato un inferno: quasi la metà del tempo per il montaggio, il missaggio, la musica…ecco perché non ho avuto tempo per fare altro. Adesso però recupererò tutti i film da Oscar.

Qual è il film che ti ha fatto innamorare di questo mondo? Quello che ti ha spinto a dire: "Voglio farne parte".

Jurassic Park. Nel 93 avevo 13 anni. Avevo già visto un mucchio di film, amavo Star Wars, ma con Jurassic Park mi sono imbattuto nell'idea che ci fosse un regista che faceva delle scelte, una mente grazie alla quale le immagini sullo schermo prendevano vita. E naturalmente amavo i dinosauri, vedere dinosauri “vivi” mi ha sconvolto. Continuavo a chiedermi come fosse possibile. Da lì ho capito cosa significa realizzare un film. La colonna sonora di Jurassic Park è stata la prima che ho comprato, la ascoltavo a ripetizione e la ascolto ancora adesso come fonte di ispirazione.

La scena nel laboratorio con Thomas e Teresa mi ha fatto pensare alla scena della cucina di Jurassic Park. Loro si nascondono e in sottofondo si sentono gli Spaccati che “ruggiscono” come dinosauri…

Sì, esatto! Non è stato intenzionale, ma mi piace accarezzare l'idea che questi film ti influenzino e trovino il modo di prendere vita sul grande schermo attraverso di te.

Parlando di grande schermo, oggi i giovani sembrano orientati ai tablet e agli smartphone per guardare i film. Tu cosa ne pensi?

È un cazzo di peccato. Maze Runner lo abbiamo girato in un formato adatto agli schermi IMAX. Non ci sono troppi dettagli o piani ravvicinati, non è una serie tv. L’inquadratura è molto ampia proprio affinché ne si possa godere su uno schermo enorme.

E poi non c’è niente di paragonabile all’esperienza della sala cinematografica. Se volete vedere un film sul cellulare, mettetevi le cuffie almeno, così lo sentite bene. C’è un video di David Lynch online che parla proprio di questo: su un iPhone l’esperienza cinematografica risulta falsata.

Si parla di un film d’animazione all’orizzonte per te. Confermi?

Vorrei tanto girare un film in motion capture, dove ho il pieno controllo visivo dell'immagine. Ma con attori veri, con puntini sul viso, senza badare a trucco e costumi. D’altro canto ho iniziato proprio con un lavoro d'animazione, anche se la mia sensibilità è quella del live action. Non voglio un film d'animazione, ma un film "visivo".  Poi ci potrebbe essere qualcosa per la TV all'orizzonte.

Il tuo progetto ideale?

Se dovessi scegliere, punterei a qualcosa di piccolo, di intimo. Vorrei provare con un tipo più maturo di narrazione. Lo dico spesso, ma le cose che mi hanno toccato di più girando questi film sono le scene più tranquille con i personaggi. È una cosa che mi ha sorpreso, mi sono sempre sentito molto portato all’azione, ma una volta lì mi sono reso conto di quanto sia appagante assistere a una interpretazione. Quella magia è unica.

Maze Runner: La Rivelazione è al cinema dal 1° febbraio.
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Tratto dai romanzi di James Dashner e diretto da Wes Ball su una sceneggiatura di T.S. Nowlin, il film arriverà in Italia il 1° febbraio. Nel cast Dylan O’Brien, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster, Ki Hong Lee, Giancarlo Esposito, Aidan Gillen, Barry Pepper, Will Poulter e Patricia Clarkson.

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