EXCL - BadTaste sul set di Doctor Strange: tutti i segreti della spettacolare location hongkonghese!
A Longcross, il nostro Andrea Bedeschi ha passeggiato attraverso il set hongkonghese che ospiterà una spettacolare scena action di Doctor Strange
Prima di partire alla volta degli Shepperton Studios, dove pranzeremo per poi curiosare all'interno dell'H Stage e intervistare i talent del cinecomic Marvel, le nostre cordiali e professionali “padrone di casa” c'informano che dobbiamo ancora espletare “una faccenda” a Longcross.
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Chiacchiere da bar, insomma.
Mentre camminiamo, iniziamo a sentire i rumori tipici di un cantiere con della gente all'opera. Trapani, martellate, pezzi di metallo che vengono spostati e assemblati, roba che viene segata, fatta a pezzi e rimontata. Bricolage su larghissima scala.
Stiamo scendendo per una piccola discesa che costeggia un soundstage al termine della quale vediamo un autobus cinese parcheggiato in bella vista.
Capiamo il perché della presenza del mezzo nel momento in cui possiamo ammirare quello che stanno allestendo nel backlot del teatro di posa: una strada di Hong Kong lunga più di 200 metri metri piena zeppa di particolari.
L'effetto è abbastanza straniante.
Portoni d'ingresso a destra e sinistra della via. Insegne di ogni genere, piccoli alimentari, botteghe di chincaglieria cinese, bar, edicole, impalcature sceniche di bambù che si confondono con quelle – autentiche – che gli operai stanno usando per costruire con precisione certosina un set che, probabilmente, verrà distrutto nell'arco di qualche minuto di film.
La stressante ed effimera magia del cinema. Lavori incessantemente 25 ore al giorno per tre mesi con l'obbiettivo di dare forma a qualcosa che – nella migliore delle ipotesi – è fatto per durare una manciata di giorni di riprese e, magari, tre minuti di effettivo screen time!
“Avete visto? Siamo a Hong Kong” dice scherzosa una delle nostre “guide ufficiali”.
Non perdo l'occasione per una delle mie pessime battute che però trovano sempre successo in Inghilterra, nazione che ha un senso dell'umorismo notoriamente simile al mio (quindi tendenzialmente pessimo) “Non pensavo che ci volessero solo dieci minuti per andare da Londra a Hong Kong!”.
“Visto che roba? Velocissimo come viaggio eh! Adesso però vi presento Jordan Crockett, il nostro art director per questa strada di Hong Kong, passeggerete con lui attraverso l'area e risponderà alle vostre domande”.
Ciao gente, vabbè, comincio dall'ovvio. Quella che vedete è una strada di Hong Kong che Scott Derrickson impiegherà per una scena molto complicata ambientata proprio in questa città. Per ricrearla sono stato per un paio di settimane da quelle parti, ho raccolto tutti i riferimenti visivi di cui avevamo bisogno. Diamine, avrò scattato chissà quanti miliardi di foto! Poi abbiamo impiegato quelle che ci servivano per il concepimento di questa data scena. Prima di costruire concretamente il tutto abbiamo realizzato i modellini e le maquette, che immagino abbiate già visto all'art department, tutti passaggi necessari a far sì che il successivo step, quello dell'allestimento, proceda senza intoppi. Al momento stiamo finendo di tirare su tutto, considerato che stanno ancora girando le scene d'interni delle inquadrature che abbiamo creato per i dintorni di questa nostra strada. L'architettura che vedete è esattamente quella che trovereste a Hong Kong. Le insegne e i negozi che vedete sono riproduzioni ispirate a quelle che potreste davvero vedere a spasso per la città.
Come si è svolta la fase di raccolta di questo materiale visivo di riferimento?
Sai, non è stata tanto una questione di soldi. Gli hongkonghesi sono persone estremamente fiere e orgogliose, quindi abbiamo più che altro dovuto assicurare che avremmo fatto questa cosa, ma non quest'altra al loro negozio. Conoscono molto bene Hollywood e i film hollywoodiani, quindi ci hanno fatto curiosare e prendere tutte le foto che volevamo, ma magari non ci hanno fatto entrare nella bottega.
Ma mi vuoi dire che costa di meno costruire tutta questa roba che girare realmente a Hong Kong?
Assolutamente sì. Poi qua abbiamo a che fare con un ambiente che possiamo tenere sotto controllo.
Anche perché penso che farà una brutta fine!
Beh, sì, diciamo che gli faremo qualcosina sì. Siamo come dei bambini, ci piace costruire le cose per poi distruggerle! È per questo che amo il mio lavoro! Bloccare una strada a Hong Kong avrebbe comportato la gestione di troppi elementi da monitorare strettamente... le persone, i veicoli. Alla fine tutto quello che vedete qua viene effettivamente da lì.
Quanto c'è voluto a costruire la strada?
Circa dodici settimane. E dev'essere tutto pronto per lunedì prossimo.
E per distruggerla?
Per distruggerla? Eheh. 30 secondi! No, dai scherzi a parte, questo set sarà protagonista di un momento che gradirete molto al cinema. In questa precisa zona dove siamo ora [un “vicolo” sulla destra appena entrati nella via] – questo ve lo posso dire – avremo un'intera fiumana di gente che riempirà poi la strada, sarà estremamente spettacolare. Però quando hai a che fare con set come questi ci sono sempre un sacco di complicazioni e abbiamo dovuto impiegare ogni singolo dipartimento di produzione per tirarlo su da zero. Ingegneri, addetti al design delle luci, allestimento delle scenografie, i costumi delle comparse... Non si tratta di tirare su due pareti finte e di cominciare a girare, ma di uno sforzo produttivo gigantesco, un set estremamente dinamico. Ma finora non mi lamento, sta venendo su piuttosto bene. Sono molto felice, sì.
Qual è la sua lunghezza?
700 piedi [quasi 220 metri, ndr]. 60 metri sono occupati dai negozi, dei quali possiamo controllare praticamente ogni elemento, fingere che siano illuminati dalla luce dell'alba, della luna, tutto quello che ci pare. Ma allo stato attuale, si tratterà di una scena notturna.
Nel film verrà impiegata sempre come medesima strada oppure...
Sì, sarà sempre la stessa area. Come vi dicevo prima, ci sarà questa grande scena con gente che correrà in ogni dove, per cui si è trattato di preparare un gigantesco puzzle in cui ogni pezzo deve servire al meglio le necessità di Scott Derrickson.
Iniziamo a passeggiare lungo la strada continuando a chiacchierare con Jordan e facendo attenzione a non intralciare gli operai al lavoro.
In linea di massima, per quante riprese verrà impiegata? Nel senso, verrà distrutta una volta, due volte...
Quella è una scelta che spetta al regista.
No, va bene, ma non hai un'indicazione di massima?
No, non proprio.
Ma quindi potete incasinarla come volete e poi rimetterla a posto?
Possiamo fare quello che vogliamo, distruggere e ricreare ogni cosa. È chiaro che c'è un piano di massima, ma girare un film comporta sempre dei cambiamenti dell'ultimo minuto che non avevi previsto. Potremmo doverla usare una volta, così come cento e dobbiamo essere pronti a tutto. Mi sono allenato mentalmente a ogni eventualità.
La Pr interrompe un attimo la chiacchierata: “Mi raccomando, state vicini a Jordan mentre camminate, è per ragioni di sicurezza!” poi si lascia distrarre anche lei dal bancone di una macelleria hongkonghese “Oh, guardate, dei polli di gomma!”
Jordan riprende la parola:
Come potete vedere c'è del green screen sulle parti più alte delle strutture e verrà aggiunto anche alle varie estremità della via e dei vicoli perché poi entreranno in gioco i ragazzi dei VFX.
Le proporzioni del set riprendono esattamente quelle di Hong Kong che avete impiegato come riferimento oppure avete cambiato qualcosa per esigenze di regia?
Sì, abbiamo dovuto adattare e barare un po', ma sai, sono cose che facciamo sempre nei film. È tutto come in uno specchio magico. Prendi anche i negozi: alcuni hanno una profondità di 4 piedi [poco più di un metro, ndr.], mentre per altri dobbiamo sfruttare la profondità e abbiamo addirittura sfruttato la porta del teatro di posa. Questo per farti capire come, per esempio, abbiamo gestito il fattore della profondità. Ecco, questo negozio davanti al quale stiamo passando come vedi è più profondo. Poi abbiamo potuto sfruttare le pareti esterne dei teatri di posa per dare ulteriore slancio alle scenografie. È un campo da giochi divertentissimo. I neon che vedi li abbiamo fatti tutti da zero, uno per uno. E il neon è una delle cose più ostiche con cui avere a che fare con un film perché è complicato da riprendere. Ma in realtà dentro ci sono dei led che possiamo controllare meglio, come intensità e temperatura, alzando e abbassando secondo necessità. Ogni dipartimento ha dato il massimo per realizzare questo set, tutti saranno pesantemente coinvolti nella realizzazione delle scene che gireremo qua e ogni cosa sarà così realistica che quando a Hong Kong vedranno il film si chiederanno “ma dove starà questa strada?”. Fa strano anche a me camminarci, dopo aver trascorso due settimane a Hong Kong.
Ma perché mi confermi che non si tratta di una strada specifica che avete ripreso.
No, no, appunto, abbiamo studiato la città e, personalmente, ho voluto spingere di più scegliendo negozi e botteghe tipici della zona vecchia della metropoli, difatti potete vedere minimarket, farmacie di medicine cinesi, pesce essiccato. Abbiamo selezionato ciò che ci piaceva e l'abbiamo assemblato, ma in realtà nessuno di quei negozi si trova nello stesso posto, vicino l'uno all'altro.
Hai dato un nome alla via?
Oh, no, dev'essere il boss a deciderlo eventualmente. Noi le abbiamo solo dato un nomignolo, Long Kong Street, col fatto che sta qua a Longcross.
Ma a Hong Kong non avete girato proprio nulla?
Qualcosa si, più che altro panoramiche, riprese aeree con gli elicotteri... Per stabilire la “geografia” di questa strada.
Hai interagito molto col dipartimento degli effetti speciali mentre pianificavi la struttura della strada?
Sì, si comincia con i disegni e i modellini per capire dove andare a parare e per dare una prima forma alle necessità del regista e degli storyteller. E poi si tratta di mettere in atto questa enorme collaborazione di tutti i dipartimenti in cui nessuno comanda sull'altro, a eccezione degli sceneggiatori e del regista. Poi puoi vederlo tu stesso con i tuoi occhi: tutto quel green screen che vedi sopra i palazzi verrà riempito con le scenografie digitali e per questo dobbiamo fornire al team che si occuperà dell'operazione tutti i riferimenti che servono. Fanno delle scansioni dell'ambiente, scattano milioni di foto per le varie inquadrature, per le texture degli edifici e plasmare insieme il reale e il virtuale.
Ma tornando ai negozi, i nomi sono quelli veri?
In verità per questioni legali abbiamo dovuto adattarli.
Per quanto tempo vedremo questo set al cinema?
La scena durerà circa dieci minuti, per quattro settimane di riprese. E non vedo l'ora di vedere l'esito finale mentre me ne starò al cinema con mio figlio, sperando che mia moglie mi perdoni per tutto il superlavoro che ho dovuto fare e per aver trascorso troppo tempo su questo set!
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Doctor Strange segue la storia del neurochirurgo di grande talento, Stephen Strange. Dopo un terribile incidente d’auto il dottore deve mettere l’ego da parte e imparare i segreti di un mondo nascosto fatto di misticismo e dimensioni parallele.
Dal Greenwich Village di New York City, Doctor Strange dovrà fare da intermediario tra il mondo reale e quello che si cela oltre, utilizzando una vasta gamma di abilità metafisiche e artefatti per proteggere l’universo Marvel.
Diretto da Scott Derrickson (Sinister, The Exorcism of Emily Rose) e prodotto da Kevin Feige, Doctor Strange è interpretato da Benedict Cumberbatch (Black Mass – L’Ultimo Gangster, The Imitation Game), Chiwetel Ejiofor (12 Anni Schiavo, Sopravvissuto – The Martian), Rachel McAdams (Southpaw – L’Ultima Sfida, Sherlock Holmes) e Michael Stuhlbarg (Steve Jobs, A Serious Man), con Mads Mikkelsen (Scontro tra Titani, Casino Royale) e il premio Oscar® Tilda Swinton (Michael Clayton, The Grand Budapest Hotel).
Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Charles Newirth, Stephen Broussard e Stan Lee sono i produttori esecutivi.
Il team creativo del regista Scott Derrickson comprende inoltre il direttore della fotografia Ben Davis, B.S.C. (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), lo scenografo Charles Wood (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), la costumista Alexandra Byrne (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), i montatori Wyatt Smith (Into the Woods, il film Marvel Thor: The Dark World) e Sabrina Plisco, ACE (Mr. Magorium e la Bottega delle Meraviglie, La Tela di Carlotta) e il supervisore degli effetti visivi Stephane Ceretti (il film Marvel Guardiani della Galassia).
Il film Doctor Strange fa parte della Fase 3 dell’Universo Cinematografico Marvel.