EXCL – BadTaste sul set di Doctor Strange: Benedict Cumberbatch ci parla dello Stregone Supremo della Marvel!

Il viaggio sul set di Doctor Strange giunge al termine: ecco il resoconto della chiacchierata con lo Stregone Supremo in persona, ovvero Benedict Cumberbatch

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Oh, la banana magica? Cosa sarebbe?

Chi la regge detiene il postere mistico di poterti fare una domanda e così non ci accavalliamo nella chiacchierata.

Questa cosa è estremamente brillante, la adoro.

Intervistare una star di Hollywood per chi fa il mio lavoro è abbastanza abituale.

Farlo grazie all'ausilio di “banana incantata” non è di sicuro una roba che accade tutti i giorni. Ma c'è una spiegazione al perché io e una decina di altri giornalisti venuti da tutta Europa e non solo, abbiamo deciso di porgere i nostri quesiti al celeberrimo Sherlock della BBC futuro Doctor Strange dei Marvel Studios Benedict Cumberbatch impugnando il magico frutto di cui sopra.

E si ricollega al “memento” che una manciata di minuti prima del suo arrivo ci era stato dato dalla responsabile del set: “Ragazzi un consiglio: Benedict parla. Tantissimo. Se gli fate una domanda è capace di articolarvi una risposta lunga due ore anche perché ama chiacchierare del suo lavoro. Quindi vi do un consiglio. Magari, visto che ha circa 10-15 minuti di tempo, discutete e organizzatevi fra di voi circa quello che volete chiedergli e fategli le domande a turno, al posto di accavallarvi l'un l'altro”.

Ed è così che decidemmo di prendere una biro e scrivere “Enchanted Banana” sulla banana che uno di noi aveva preso dal cesto della frutta posto sotto uno dei tendoni del catering di Shepperton.

Ce la saremmo passata di mano in mano e il suo enorme potere mistico ci avrebbe permesso di parlare con lo Stregone Supremo.

Quanta dimestichezza avevi con i fumetti della Marvel e di Doctor Strange prima di metterti al lavoro su questo progetto e cosa ti ha attirato di questo personaggio?

Non avevo una particolare familiarità con i fumetti della Marvel prima di lavorare a questo film, diciamo che avevo delle conoscenze generiche da spettatore che ha visto i film di Spider-Man o di Batman, ma in precedenza non mi sono mai davvero interessato a quali fossero le proprietà della DC Comics o della Marvel. Da piccolo ero più legato ai fumetti europei come Asterix, Tintin. Non è che i fumetti americani non m'interessassero in senso assoluto sia chiaro è solo che i nostri destini non si sono incrociati mentre ero un ragazzino. Il primo Batman di Tim Burton mi colpì moltissimo anche perché lo vidi in un periodo propizio della mia vita per cose come queste. Quanti anni avrò avuto? Dodici? Forse ero anche più piccolo. Avevo il poster, ascoltavo la colonna sonora di Prince, imitavo la voce di Michael Keaton... “Sono Batman!”, avete presente, no? La mia memoria circa i supereroi al cinema comincia con quel film. E per quel che riguarda Doctor Strange non lo conoscevo minimamente quindi ho dovuto studiarlo bene per scoprire che fantastico personaggio sia, capire i suoi natali artistici, avvenuti in tempi in cui si sperimentava parecchio con le droghe, la psichedelia. Ma non c'è solo questo. C'è anche molto spiritualismo. Negli anni sessanta si era tornati a guardare al di là del semplice dato materiale. Aspetti che mi sono sembrati interessanti da trattare, portare e coniugare col mondo di oggi. Anche perché si tratta di far intraprendere al pubblico uno spettacolare viaggio in questa dimensione garantito anche dal poter impiegare effetti speciali allo stato dell'arte, manipolazione degli scenari, dei paesaggi. Questo film sarà un vero trip mentale. Ma sarà anche divertente. Poi il mio scopo è interpretare al meglio questo personaggio in quella che, a conti fatti, è la sua storia d'origine sul grande schermo, rendere credibile il suo essere un uomo come noi, un uomo di questo mondo che si ritrova poi in questa nuova realtà che è oltre l'umana comprensione, oltre le nostre capacità percettive e sensoriali. Destruttura e demolisce tutte le sue conoscenze, per cui è fondamentale trovare un modo per narrare adeguatamene bene questo passaggio al pubblico. È un neurochirurgo di successo, ha questo terribile incidente, soffre tantissimo e poi, alla fine, riesce a guarire non tanto le sue mani sia chiaro, ma sé stesso imparando a padroneggiare questi poteri. È la ragione per cui lo trovo molto interessante, anche perché è una persona come noi che ride per quello che fa ridere anche noi, e sarà quindi facile per le platee cinematografiche entrare in sintonia con lui. Poi intraprende questo percorso iniziatico e gli spettatori potranno camminare insieme a lui. E Scott – peraltro mi scuso con lui perché non ho ancora visto tutti i suoi film, sono terrorizzato dagli horror e non potrei vedermeli tutti di fila, sono una persona con una immaginazione molto attiva e starei malissimo se lo facessi - riesce a trattare benissimo tutti questi elementi, una capacità che, suppongo, è stata fondamentale nella scelta fatta dai Marvel Studios nell'affidargli la direzione del cinecomic. Mi piace la direzione artistica che sta dando al film, ho adorato fare le prove con lui, mi sono piaciute le idee che ha condiviso con me prima di iniziare a girare.

Ti sei mai preoccupato di finire per essere l'unico attore inglese a rischiare di non aver interpretato un supereroe?

Ahaha! Oh, capisco cosa intendi, però no. Anzi ti dirò: non era neanche nella mia lista dei desideri a essere onesti. In verità non penso neanche di avere una “bucket list”, ma nel caso prima di tutti ci sarebbe stato Amleto. Ma naturalmente mi piace interpretare ruoli differenti.

Prima, a proposito di Amleto, ci hanno spiegato che praticamente esci da qua e vai a teatro per Amleto e viceversa. Come fai a reggere fisicamente questa prova di forza fisica e mentale?

Ah, non lo so! Credo sia l'energia data dal cambiamento. Palcoscenico e cinema sono due ambiti diversi, in cui la recitazione assume sfumature differenti: al cinema c'è tutto un altro grado di spettacolarità su cui puoi mentalmente concentrarti. Shakespeare è prepotentemente basato sul dipingere queste tele fatte di parole, qua invece c'è una tipica struttura narrativa in tre atti in cui non ci si perde nel pontificare sulle ingiustizie della vita, senza per questo voler dire che non ci siano dei movimenti drammatici anche in Doctor Strange.

Non è la prima volta che ti trovi a recitare con accento americano. Come hai lavorato sulla parlata di Stephen Strange?

Nel film è decisamente newyorkese, non si parla se non di sfuggita di dove sia originaria la sua famiglia, per ciò ha una parlata abbastanza tipica e riconoscibile, quella di chi abita nel centro della Grande Mela, nell'Upper West Side per l'esattezza.


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Che dici del casting process? No perché al Comic-Con avevi detto che non saresti riuscito a interpretarlo...

Oh, ho detto davvero questo?

Sì!

Oh, che diamine [ridendo, ndr.]! No, davvero, non ricordo bene quando tutto sia andato in porto di preciso, ma vi posso dire che mi sono sentito molto lusingato più che altro perché hanno spostato la data di uscita del film in maniera tale da sistemarlo al meglio nella mia agenda. Amleto era già in corsa e io non volevo abbandonare lo spettacolo e per giunta si sta pianificando anche la quarta stagione di Sherlock. Grazie al cielo è bastato essere pazienti e tutto ha funzionato per il meglio.

A un certo punto sembrava che la parte stesse per andare a Joaquin Phoenix...

Sarebbe stato fantastico, è un attore straordinario, fenomenale, mi sarebbe interessato un Doctor Strange interpretato da lui. Ma – purtroppo – vi toccherà vedere me in questo film.

Cosa puoi dirci dell'impegno fisico per la parte, perché ci è sembrato che fra viaggi in Nepal, la scena d'azione che stai girando oggi con Scott Adkins, la fisicalità giochi un ruolo di punta, poi con quel costume addosso...

Sì, è vero, ma per il costume ti posso dire che non è di alcun intralcio. Alexandra, la designer, è abilissima... io non sono di certo un'action star e non ho particolare dimestichezza con tutto ciò, però le scene che hanno richiesto più impegno fisico sono state fattibilissime perché – anche se l'occhio tanto vostro quanto del pubblico al cinema non lo noterà – ci sono degli inserti elasticizzati che facilitano il mio movimento. Poi gli stessi abiti sono stati adattati in corso d'opera in base alle riprese, è tutto un processo in continua evoluzione. È una macchina così perfettamente oliata, non importa se stanno facendo Captain America o qualcos'altro, c'è un abilità di modificare i costumi in base alle esigenze di scena che ha dell'incredibile. Non so, siete riusciti a vedere nulla di quello che stiamo facendo oggi?

Sì, abbiamo curiosato dai monitor!

Ecco, quindi avrete capito che tipo di utilizzo dobbiamo fare dei costumi in certi passaggi. Si tratta di uno sforzo condiviso e coordinato.

Scusa se prendo questo frutto mistico, ma è fondamentale per noi e per farti le domande.

Oh, ma scherzi? È una cosa che adoro, è la democrazia in azione!

Dunque, tu sei una vera star anche in riferimento a un fandom ben specifico, ecco hai mai pensato che questo tuo ingresso nell'UCM potrebbe venir paragonato a...

Sherlock nello spazio!

Ecco, sì.

[Scoppia a ridere, ndr.] Guarda, Doctor Strange occupa un posto tutto suo nel mondo della Marvel. Sto adorando tutto questo processo relativo al dare vita a questo personaggio e non perché si tratta di una variazione dall'Amleto – perché vi ho già detto quanto io ami Amleto – ma perché è davvero un onore fare parte di questo Universo che si allarga sempre di più. È divertentissimo.


Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Doctor Strange segue la storia del neurochirurgo di grande talento, Stephen Strange. Dopo un terribile incidente d’auto il dottore deve mettere l’ego da parte e imparare i segreti di un mondo nascosto fatto di misticismo e dimensioni parallele.

Dal Greenwich Village di New York City, Doctor Strange dovrà fare da intermediario tra il mondo reale e quello che si cela oltre, utilizzando una vasta gamma di abilità metafisiche e artefatti per proteggere l’universo Marvel.

Diretto da Scott Derrickson (SinisterThe Exorcism of Emily Rose) e prodotto da Kevin Feige, Doctor Strange è interpretato da Benedict Cumberbatch (Black Mass – L’Ultimo GangsterThe Imitation Game), Chiwetel Ejiofor (12 Anni SchiavoSopravvissuto – The Martian), Rachel McAdams (Southpaw – L’Ultima SfidaSherlock Holmes) e Michael Stuhlbarg (Steve Jobs, A Serious Man), con Mads Mikkelsen (Scontro tra TitaniCasino Royale) e il premio Oscar® Tilda Swinton (Michael ClaytonThe Grand Budapest Hotel).

Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Charles Newirth, Stephen Broussard e Stan Lee sono i produttori esecutivi.

Il team creativo del regista Scott Derrickson comprende inoltre il direttore della fotografia Ben Davis, B.S.C. (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), lo scenografo Charles Wood (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), la costumista Alexandra Byrne (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), i montatori Wyatt Smith (Into the Woods, il film Marvel Thor: The Dark World) e Sabrina Plisco, ACE (Mr. Magorium e la Bottega delle Meraviglie, La Tela di Carlotta) e il supervisore degli effetti visivi Stephane Ceretti (il film Marvel Guardiani della Galassia).

Il film Doctor Strange fa parte della Fase 3 dell’Universo Cinematografico Marvel.

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