Excelsior! Storia e gloria di Stan Lee: gli anni della Timely

Gli anni di Stan Lee alla Timely, quella che oggi è nota come Marvel Comics

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Solo dopo essere stato assunto, Stanley Lieber viene a conoscenza del fatto che la Timely edita, tra le altre cose, anche fumetti. Sfruttando la popolarità dei super eroi a seguito della pubblicazione di Action Comics #1, Martin Goodman decide infatti di varare una propria linea editoriale in merito.

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Il primo, preveggente titolo è Marvel Comics, uscito nell’ottobre 1939 e che vede protagonisti l’originale Torcia Umana e Namor il Sub-Mariner. Ma è solo nel marzo 1941, con l’uscita di Captain America Comics #1, che la Timely Comics trova il suo pezzo da novanta.

Marvel Comics #1

Qualche mese prima, verso la fine del 1940, Stanley Lieber ha dunque il primo incontro con la persona a cui più rimarrà legata la sua figura a livello professionale, nel bene e nel male: Jack Kirby. Costui è stato infatti chiamato da Joe Simon a portare nuova linfa ai titoli della Timely e, oltre ad aver co-creato l’eroe patriottico insieme a lui, è anche Art Director della casa editrice.

In quanto assistente tuttofare presso la Timely Comics, Stanley si occupa di varie mansioni: riempie i calamai per assicurarsi che i disegnatori possano fare il loro lavoro, corregge le linee a matita che strabordano dalla tavola disegnata, porta il caffè e da mangiare a tutti ed è anche correttore di bozze, suggerendo modifiche ai dialoghi o ai balloon. Soprattutto la dedizione verso questo suo ultimo incarico colpisce Goodman in maniera favorevole.

Tanto che, poco dopo, Stanley inizia a ottenere i suoi primi incarichi editoriali. La prima storia da lui scritta è un racconto di due pagine inframezzato da alcune vignette che compare su Captain America Comics #3 del maggio 1941, Captain America Foils the Traitor's Revenge.

Stan Lee

Goodman continua a dargli fiducia e gli assegna i primi incarichi continuativi, a partire da Headline' Hunter, Foreign Correspondent, una back-up feature che inizia a essere pubblicata dal quinto numero di Captain America Comics.

Volendo conservare il suo vero nome per quella grande opera letteraria che ancora sogna di pubblicare, lo scrittore utilizza per queste storie vari pseudonimi, quali Stan Martin e Neel Nats, prima di adottare quello definitivo: Stan Lee.

Nell’agosto del 1941, Stanley crea i suoi primi super eroi: il Distruttore (sulla testata Mystic Comics), Jack Frost (che esordisce su U.S.A. Comics #1) e Padre Tempo, un’altra back-up feature di Captain America Comics.

Capitan America Comics #1, copertina di Jack Kirby

Sempre in quei mesi, Jack Kirby e Joe Simon, insoddisfatti del trattamento economico che stanno ricevendo dalla Timely Comics, cercano e trovano lavori aggiuntivi presso la National Comics Publications (la futura DC Comics), la quale gli garantisce un salario maggiore.

Tutti, nella redazione della Timely, incluso Stan Lee, sono a conoscenza di questa loro manovra che, quando giunge anche alle orecchie di Goodman, causa il loro immediato licenziamento. Kirby si convince che sia stato Stan Lee a rivelare il tutto all’editore per via dei suoi legami di parentela, e promette a se stesso di non volerci aver più nulla a che fare.

Dovendo trovare un sostituto di Joe Simon, Goodman individua proprio in Stan Lee la figura ideale e lo promuove a editor, seppure ad interim. Il giovane sceneggiatore ha appena diciannove anni e già sappiamo che quell’incarico non si rivelerà affatto temporaneo.

Ma un evento più grande di lui e Goodman incombe: la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1942, Stan Lee viene arruolato nell’esercito statunitense; il suo primo compito è quello di riparare pali del telegrafo e apparecchiature per la comunicazione a distanza. Successivamente, viene incaricato di scrivere manuali e script per film di addestramento, nonché di concepire slogan per i poster bellici. Su base occasionale, crea anche dei prodotti di animazione a sfondo patriottico.

Lo stare lontano dalla redazione della Timely, comunque, non gli impedisce di scrivere in maniera saltuaria qualche sceneggiatura, che spedisce tramite il servizio postale dell’esercito.

Stan Lee viene congedato con onore nel 1945 e, tornato a New York e alle sue mansioni di editor, affitta un appartamento a Manhattan. Non ancora ventitreenne, Stan inizia a pensare di trovare una compagna da sposare. Nella sua mente, si figura la cosiddetta donna ideale, quella che tutti gli uomini vorrebbero incontrare.

Grazie a un suo cugino, viene combinato un incontro tra Stan e una modella di nome Betty. Lo sceneggiatore si reca presso il suo appartamento e, quando la porta viene aperta, di fronte a lui si para proprio quella donna ideale immaginata fino a quel momento; quando lei inizia a parlare con un marcato accento inglese, per Stan è amore a prima vista. Solo che la donna di fronte a lui non si chiama Betty, bensì Joan. Joan Boocock.

Joan nasce nel 1922 a Gosforth, in Inghilterra. Nel 1943 conosce un soldato americano di nome Dorf Weiss e, ventiquattro ore dopo il loro primo incontro, si unisce a lui in matrimonio, decidendo di andare a vivere insieme negli Stati Uniti e guadagnarsi da vivere come cantante, attrice, ma principalmente modella per cappelli. Un anno dopo, Joan è tuttavia profondamente insoddisfatta del matrimonio con Weiss e medita il divorzio.

Stan, all’oscuro di tutto questo, la invita fuori a pranzo, le professa il suo amore e le chiede di sposarlo. I due continuano a incontrarsi e ad avere uscite romantiche per altre due settimane, prima che Joan decida di partire per Reno, in Nevada, di modo da formalizzare il divorzio con il primo marito. Lì, però, conosce un ricco cowboy. Ma quando Stan riceve per errore una lettera indirizzata a Jack, il suo rivale, prende immediatamente il primo aereo per Reno.

Qui incontra Joan, circondata da tre uomini vestiti da cowboy, alla John Wayne, mentre Stan da contraltare indossa un elegante cappello, una sciarpa e dei guanti. Di fronte a quella scena, lo scrittore si convince di non avere alcuna possibilità e che il suo sogno d’amore possa naufragare.

Invece non è così: il 5 dicembre 1947, Joan divorzia da Dorf Weiss e un’ora dopo, nella stanza accanto, lo stesso giudice che le ha garantito il divorzio la unisce in matrimonio con Stan Lee. L’inizio di una grande, eterna storia d’amore.

Stan Lee non incontrerà mai Betty.

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