L'esorcista - Il credente: cinque videogiochi a tema demoniaco da giocare assolutamente

In occasione dell'uscita de L'esorcista - Il credente, ecco i cinque videogiochi a tema demoniaco da giocare assolutamente

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Quando uscì nel 1973, L’esorcista di William Friedkin venne accolto con grande entusiasmo dalla critica di tutto il mondo, con davvero poche eccezioni. Un successo che gli permise di vincere ben due premi Oscar (Miglior sceneggiatura e Miglior sonoro) e quattro Golden Globe. Nel tentativo di replicarne il successo, quattro anni dopo la Warner Bros. diede vita a un seguito intitolato L’esorcista II - L’eretico, mentre nel 1990 approdò nei cinema L’esorcista III, diretto da William Peter Blatty, scrittore proprio del romanzo che ispirò l’intera saga cinematografica. Negli anni Duemila, invece, si tentò di esplorare il passato del franchise con ben due film, incapaci però di conquistare il pubblico come le prime opere.

Sono passati diciotto anni dall’ultima pellicola (Dominion: Prequel to the Exorcist), ma il fascino del male sembra essere pronto a colpire ancora una volta. A partire dal 6 ottobre, infatti, approderà nelle sale italiane L’esorcista - Il credente, nuova fatica di David Gordon Green, regista che ha da poco rispolverato anche il franchise di Halloween. Inutile dire che siamo molto curiosi di capire l’autore americano sia riuscito a catturare il fascino del film di Friedkin. Una curiosità dettata anche dal coinvolgimento di Ellen Burstyn, che torna a interpretare il personaggio di Chris MacNeil a distanza di cinquant’anni dalla sua prima comparsa.

Vista la nostra mai celata passione per i videogiochi (e, nello specifico, per i videogiochi horror) abbiamo deciso di celebrare l’uscita de L’esorcista - Il credente con un’immancabile lista di cinque giochi a tema demoniaco da recuperare assolutamente. Come sempre abbiamo cercato di dare un pizzico di varietà al tutto, nella speranza di farvi scoprire qualche titolo interessante da aggiungere alla vostra libreria.

THE MEDIUM

Cominciamo con The Medium, titolo sviluppato da Bloober Team e forte di un’atmosfera a dir poco unica. Ambientato nella Polonia post-comunista del 1999, The Medium vede come protagonista Marianne, una medium (appunto) che aiuta le anime vaganti degli spiriti a trovare la pace. Quando la donna si trova a dover esplorare un luogo di villeggiatura legato al suo passato, le cose si fanno però molto più complicate e pericolose. Marianne dovrà quindi tentare di risolvere un inquietante mistero, tentando allo stesso tempo di sopravvivere alle forze del male.

Il fascino di The Medium sta principalmente nel suo comparto narrativo e artistico. Se la storia si sviluppa in modo interessante, ma abbastanza classico, è lo stile grafico e sonoro a lasciare senza fiato. Da un lato troviamo una forte ispirazione all’arte surrealista e distocica di Zdzisław Beksiński, chiara base di partenza per il design di creature e ambienti, mentre dall’altro troviamo la bravura di Akira Yamaoka, già compositore anche della saga di Silent Hill. Un titolo horror imperdibile per coloro che amano le storie di spettri e di demoni, dove è però l’essere umano a essere al centro della vicenda. Essere umano che, spesso, si dimostra più pericoloso delle creature che siamo soliti affrontare nei videogiochi.

VISAGE

Non è la prima volta che inseriamo Visage all’interno di una lista di videogiochi horror da non lasciarsi sfuggire. Per coloro che ancora non conoscessero l’opera di SadSquare Studio, sappiate che la trama ruota attorno a una casa all’interno della quale avvengono misteriosi omicidi. Omicidi come quello che apre il titolo e che, vista la violenza psicologica ed emotiva che viene utilizzata, ci spinge a consigliare l’acquisto di Visage solamente a coloro che hanno un certo pelo sullo stomaco.

Nonostante le atmosfere divergano da quelle de L'esorcista di William Friedkin, è impossibile non notare alcuni parallelismi con la pellicola del 1973. Il tutto mescolato con il fascino morboso scaturito dal mai abbastanza elogiato P.T., rivelatosi poi una demo giocabile di Silent Hills, nuovo videogioco diretto da Hideo Kojima e Guillermo del Toro. Videogioco che, però, non vide mai la luce e che da tempo ormai vive attraverso tutti quei titoli che tentando di replicarne il mood.

THE DARKNESS

Parliamo di videogiochi e parliamo di possessioni, ma non per forza siamo costretti a rimanere sullo stesso genere videoludico. Ecco che, quindi, ci sentiamo di tirare in ballo il magnifico The Darkness, sviluppato da Starbreeze Studios. Titolo tratto dall’omonimo fumetto del 1996, The Darkness vede il killer mafioso Jackie Estecado venire tradito dallo zio adottivo. Prima che possa venire ucciso, però, in Jackie si risveglia un potere recondito, legato al demone noto come la Tenebra. Ha quindi inizio la vendetta del nostro protagonista, che dovrà trovare l’equilibrio tra lo sfruttare i suoi nuovi poteri e il non finire divorato da essi.

L’opera del team svedese ci permette di passare dall’altra parte della barricata. Se spesso nei giochi horror siamo la persona indifesa e/o costretta a prestare attenzione, in The Darkness possiamo dare sfogo alla nostra forza oscura contro i numerosi avversari che ci si pareranno davanti. La possessione della Tenebra, infatti, ci permette di farci strada divorando cuori e lacerando corpi, nel tentativo di capire cosa abbia spinto le persone più care a Jackie a tradirlo senza alcun apparente motivo. Nota a piè di pagina: nel 2012 è uscito il secondo capitolo di The Darkness che, nonostante una narrativa più vicina al genere supereroistico, mantiene comunque diverse buone intuizioni del primo episodio.

PHASMOPHOBIA

Avete sempre desiderato vestire i panni dell'esorcista di turno e dimostrare al demonio di che pasta siete fatti? Ebbene, in Phasmophobia potete farlo. O meglio: potete provarci. Sviluppato dai ragazzi di Kinetic Games nel 2020, il titolo in questione è un prodotto multiplayer all’interno del quale i giocatori si riuniscono in gruppi di quattro cacciatori di fantasmi per scovare spettri e demoni all’interno di diverse location. Spettri e demoni che, ovviamente, vanno identificati e rimandati all’inferno da dove provengono.

Il titolo è divenuto famoso grazie agli streamer su Twitch che, soprattutto nel periodo del COVID-19, hanno caricato online le loro reazioni terrorizzate. Phasmophobia, infatti, è un gioco horror che può fare realmente paura, pur mantenendo quell’atmosfera più “leggera” tipica dei titoli multigiocatore. Se siete alla ricerca di un’opera diversa dalle altre, dove l’orrore non passa dalla trama e dalla sapiente costruzione della tensione, bensì dai jump scare, allora questo è il titolo che fa per voi.

MADiSON

Titolo passato ingiustamente in sordina, MADiSON è un survival horror sviluppato dai ragazzi argentini di Bloodious Games. La trama vede un ragazzo di sedici anni ricevere una misteriosa macchina fotografica come regalo. Macchina fotografica che, però, risulta essere appartenuta a un serial killer che trent’anni prima ha fatto una strage e preso parte a un macabro rituale. Quanto le cose cominceranno a prendere una piega inquietante, il nostro protagonista dovrà fare i conti non soltanto con i demoni sparsi per la casa, ma anche con quelli dentro la sua anima.

Il titolo nasce su Itch.io, piattaforma di gaming a dir poco fondamentale per tutti coloro che vogliono fare dello sviluppo di videogiochi un vero e proprio mestiere. Il successo ottenuto su Itch ha permesso ai dev di dare vita al proprio sogno, portando a compimento la propria opera e pubblicandola così su PC e console. MADiSON ha ottenuto un discreto successo di pubblico e di critica, permettendo così agli sviluppatori di lavorare anche a una versione per VR, in uscita entro la fine dell’anno su PC e PlayStation VR 2.

E voi che ne pensate? State aspettando con impazienza L’esorcista - Il credente, oppure non siete interessati a questa nuova iterazione del franchise? Non dimenticatevi di farci sapere la vostra opinione e quali dei giochi citati in questo articolo avete provato nei commenti qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri profili social (TikTok incluso).

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