L'esilarante ringraziamento di Hayao Miyazaki per la Palma d'Oro allo Studio Ghibli e i suoi 4 corti proiettati | Cannes 77
Lo Studio Ghibli ha ricevuto la palma d'oro onoraria al festival di Cannes e Hayao Miyazaki ha inviato un video esilarante
Al festival di Cannes lo Studio Ghibli è stato onorato con la palma d'oro alla carriera: Hayao Miyazaki e Toshio Suzuki hanno inviato un video
Suzuki e Miyazaki hanno inviato un video di ringraziamento, che è una delle cose più Ghibli che si possano immaginare. Girato con uno smartphone vedeva i due a un tavolo, palesemente senza alcuna forma di preparazione o di solennità. Suzuki indossava una maglietta di una steakhouse e Miyazaki (ora senza barba) aveva il suo caratteristico grembiule da lavoro. Nel video Suzuki spiega a Miyazaki che Cannes ha deciso di premiare non un artista o un regista ma tutto lo studio collettivamente con la palma (come se non lo sapesse), un grande onore mai concesso. Al termine della spiegazione Miyazaki , serissimo, risponde solamente: “Non ho capito niente, ma grazie”. La sala esplode di risate. Sarà la cifra di tutto il video, in cui Miyazaki con umorismo deadpan contagioso ha preso in giro il suo noto atteggiamento schivo e burbero.
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Espectacular el discurs d'agraïment de la Palma d'Or Honorífica que han enviat Hayao Miyazaki i Toshio Suzuki de @ghiblipicture des del Japó. Al més pur estil de "Pepa y Avelino" #Cannes2024 pic.twitter.com/i9tKoxifsH
— Maria Cusó Serra (@MariaCuso) May 20, 2024
A seguire sono stati proiettati i quattro cortometraggi:
MEI AND THE CAT BUS
Centrato sull’aria e il piacere di volare, è un’estensione di Il mio vicino Totoro che ha come protagonista Mei, una delle due bambine del film. In questo senso somiglia ai corti Pixar che estendono le loro proprietà intellettuali: è ambientato in quel mondo narrativo e ne amplia personaggi e contesto senza veramente raccontare una storia. Mei incontra il cucciolo del gatto-bus che si vede nel film (uscito da un piccolo tornado di vento) e trasportata da lui va nel regno dei gatti-bus dove c’è un treno gatto bus che si muove e vola come un drago volante e incontra anche la nonna, un gigantesco gatto bus che ospita tantissimi esseri come Totoro (e re-incontra Totoro stesso), in un volo gigante che lo fa somigliare a uno zeppelin. Non c’è trama vera e propria, come spesso avviene in Miyazaki è una scusa per mettere su schermo creazioni a non finire, idee visive e il piacere di filmare il volo.
Qui si mangiano dolci al caramello.
HOUSE HUNTING
È centrato sull’acqua. Con disegni estremamente stilizzati per sembrare infantili, abbozzati e animati con poco, una ragazza che cambia casa passando da città a campagna, incontra diverse divinità di elementi naturali. La sua particolarità maggiore è che tutta la colonna sonora è fatta con la voce umana. È cioè una persona a fare tutti i rumori di tutto il corto (che non ha dialoghi), enfatizzando la sensazione di stare guardando qualcosa fatto o concepito da un bambino.
Qui quello che si mangia è sempre una mela.
MR. DOUGH AND THE EGG PRINCESS
Centrato sul fuoco, ha lo stile dei disegni di Il castello errante di Howl, sembra proprio ambientato in quel mondo (o in quello di Il ragazzo e l’airone) e racconta di una strega (chiamata Baba Yaga e simile alle gemelle di La città incantata), di un uovo da lei animato per fare le faccende di casa e di un impasto per il pane che viaggia e alla fine nel forno diventa un mostro buono fatto di pane. È il corto più movimentato, con un’azione bellissima e quella passione di Miyazaki per meccanismi, movimenti e dinamiche di causa effetto all’interno dell’azione. È anche il più inventivo dal punto di vista del character design, l’unico in cui a tutti gli effetti c’è un lavoro di creazione di personaggi complicati dal punto di vista dello stile.
Si mangia il pane e anche una mela.
BORO THE CATERPILLAR
Centrato sulla terra è la storia di un millepiedi appena nato che apprezza la luce e il vento e che mentre le foglie iniziano la fotosintesi si inizia a cibare con i suoi simili. Sradicato dal suo ambiente, prima dalla minaccia di un insetto e poi dal passaggio di una bambina in bici, è infine calato in un nuovo ecosistema dove trova molte cose da mangiare. Sembra un documentario animato sulla vita degli insetti, e quel piacere che Miyazaki ha per mostrare i meccanismi è applicato al complesso di alimentazione ed evacuazione dei millepiedi. Ovviamente ha lo stile pupazzoso con cui Miyazaki trasforma anche i veri animali in personaggi, ma molta computer grafica. E di nuovo tutta la colonna sonora è fatta con la bocca.
Si mangia ciò di cui si alimentano i millepiedi.
Ecco infine il video della cerimonia di premiazione:
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