Emancipation: la vera storia di Peter il fustigato su cui è basato il film

La storia vera di Peter il fustigato che ha ispirato il nuovo film di Antoine Fuqua con Will Smith: Emancipation - oltre la libertà

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Un’immagine può cambiare le opinioni delle persone e quindi anche la storia di una nazione. È questo l’assunto che è alla base di Emancipation - Oltre la libertà, il nuovo film di Anotine Fuqua con Will Smith. La trama è basata sui pochi fatti conosciuti che circondano Gordon, detto anche Peter il fustigato (così venne riportato sui giornali il suo nome). Un uomo la cui vicenda è diventata una (ennesima) prova della crudeltà dello schiavismo in America e, appunto, un simbolo del costo umano dell’emancipazione.

Peter era costretto a lavorare nella piantagione di John e Bridget Lyons. Fuggì nel marzo del 1863, nel momento più acceso della guerra di secessione americana. Scappò per 10 giorni in direzione di Baton Rouge, inseguito dagli uomini di guardia della piantagione. La meta era l’accampamento unionista dove riuscì ad arrivare a piedi nudi, coperto di fango e con il corpo cosparso di cipolle per ingannare l’olfatto dei cani. Lì fu portato ad una visita medica dove il suo corpo rivelò la sua storia. La sua schiena era ricoperta di cicatrici dovute alle frustate. Una sofferenza che attirò l’attenzione di due fotografi, presenti sul campo. 

William D. McPherson e Mr. Oliver lo misero in posa e gli scattarono una fotografia che vendettero ai giornali. L’immagine divenne la prova visiva della brutalità della schiavitù. Il suo contributo fu di far crollare la tesi dei sudisti a favore dello schiavismo. Sostenevano che non fosse una questione i razza ma di sopravvivenza economica data l’alta richiesta di lavoro nelle piantagioni. Contavano infatti sul supporto dei paesi europei dipendenti dal cotono lì prodotto per perorare la propria causa. La schiena martoriata di Peter si diffuse come un’immagine impressionante sulla violenza a cui erano soggetti gli schiavi. I giornali e le fotografie riuscirono a documentare e a testimoniare dalla diretta voce dei sopravvissuti questi orrori, cambiando la posizione dell’opinione pubblica.

Data la forza dell’immagine, che potrebbe urtare le persone più sensibili, abbiamo deciso di non inserirla nell’articolo ma di linkarvela qui.

In Emancipation questo aspetto rimane sotto traccia, il film si concentra maggiormente sulla fuga di Peter e sulle brutalità inflitte. Le informazioni che hanno guidato la storia sono parte del racconto fatto dall’uomo al campo. Sappiamo che Artayou Carrier era il nome di colui che supervisionava la piantagione e che gli inflisse le frustate. In seguito fu licenziato ma questo non impedì a Peter di fuggire. Mentre giaceva a letto con i dolori febbrili per le ferite, era come impazzito. Così gli dissero. Peter era diventato violento: aveva minacciato anche sua moglie e aveva bruciato i suoi vestiti. Ha spiegato di non conservare però ricordi del fatto e di non avere fatto del male a nessuno.

La fuga tentata successivamente non fu, come mostrato in Emancipation, una sorta di rivolta bensì Peter e altri tre compagni sgattaiolarono nel cuore della notte. Lui fu l’unico a sopravvivere. Proprio come in Emancipation a salvarlo fu una persona nera in uniforme che combatteva per gli unionisti. Peter si arruolò, ma non ci sono fonti sulle sue gesta in guerra.

Sul New York Tribune del 3 dicembre 1863 si spiega che Peter a stento parlava inglese. Nella sua piantagione la lingua principale era il francese (da qui il particolare accento conferito da Will Smith al personaggio). Si riporta anche del dibattito che seguì la pubblicazione della fotografia, con alcune persone che ne contestarono l’autenticità.

Un testimone spiega che, quando Peter si spogliò dei vestiti mostrando le sue ferite, tutti i presenti ebbero un moto di stupore e orrore. Tutti, tranne le persone che, come lui, erano scappate dalla schiavitù e lì combattevano per la libertà.

Che cosa ne pensate di Emancipation - Oltre la libertà? Fatecelo sapere nei commenti.

Fonte: History

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