Editoriale - Il 2015 dei videogiochi: la definitiva affermazione della nuova generazione
Mancano innovazioni e trend che potremmo definire di nuova generazione, ma è innegabile che le nuove console abbiano finalmente ingranato
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Il 2014 è stato un anno di rodaggio per PlayStation 4, Xbox One e, seppur solo di riflesso, per PC, mentre Wii U faceva quasi gara a parte, con tanti titoli di ottima qualità. Tanti ritardi, troppe riedizioni in HD, pochi i titoli degni di nota. Ma si sapeva, almeno noi appassionati, giornalisti del settore e semplici fan, avremmo dovuto tenerlo in conto. Tuttavia al cuor non si comanda, recita un noto adagio popolare, soprattutto considerando la spesa sostenuta (mai meno di 300 euro per una console di ultima generazione) e le promesse infrante di chi ci spacciava questi hardware come la nuova frontiera del gaming. Trecentosessantacinque giorni dopo, al termine del 2015, il bilancio è certamente diverso, tanto da farci mortificare per i giudizi affrettati con cui abbiamo condannato publisher e sviluppatori agli albori di questa ennesima next gen.
Senza dover stilare classifiche di alcun tipo, è comunque interessante ricordare che l’anno si è inaugurato con Evolve e The Order: 1886: produzioni multimilionarie che, per motivi molto diversi, hanno disatteso le enormi aspettative create sin dal momento della loro presentazione. Lo sparatutto 4 VS 1 di 2K Games, diretta evoluzione di Left 4 Dead, è letteralmente crollato sotto il peso delle colossali bestie di cui si poteva prendere il controllo, fin troppo facili da padroneggiare per non compromettere il bilanciamento generale. La creatura di Ready At Dawn, dal canto suo, metteva in mostra tutta la potenza di cui è capace PlayStation 4, barattando una tale magnificenza estetica con longevità e complessità del gameplay.
"innegabilmente si può finalmente affermare che le nuove console abbiano ingranato"[caption id="attachment_149335" align="aligncenter" width="508"] Online e open world sono state due feature molto cavalcate in questo 2015 videoludico. Niente che non avessimo già esperito con PlayStation 3 e Xbox 360 tuttavia.[/caption]
Da quel momento in poi è stata tutta discesa, un turbinio di videogiochi di ottimo valore: il maestoso Batman: Arkham Knight; il profondissimo Metal Gear Solid V: The Phantom Pain; The Witcher 3: Wild Hunt, premiato da molte testate come gioco dell’anno; l’apprezzatissimo Fallout 4; Halo 5: Guardians, invero passato quasi inosservato; Life Is Stange; Her Story, per includere nel discorso la scena indie, Xenoblade Chronicles X, per non dimenticare che anche Wii U ha ancora qualcosa da dire e da offrire al suo pubblico.
Le riedizioni in HD sono state molte anche in questo 2015 ed è inevitabile accorgersi della quantità esorbitante di sequel e nuovi brand che semplicemente riciclano idee già usate altrove. Forse questa next gen, è vero, non sta apportando chissà quali innovazioni e variazioni al nostro modo di giocare e di intendere il medium (ci riusciranno i futuri visori per la realtà virtuale come Oculus VR?), ma guardando alla lista di ottimi giochi usciti nell’anno appena conclusosi, innegabilmente si può finalmente affermare che le nuove console abbiano ingranato.