Eddie Murphy, i 10 migliori film dell’attore (in ordine alfabetico)
Eddie Murphy è tornato a interpretare Axel Foley in Beverly Hills Cop, e noi ne approfittiamo scegliendo i suoi 10 migliori film
Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F è su Netflix
48 ore
Ne avevamo parlato diffusamente qui: 48 ore è il primo buddy cop della storia, forse, quasi, nel senso che ha degli illustri precedenti ma è il film che meglio ha definito le regole del genere e soprattutto che ha dato vita a una lunga serie di emuli, cloni ma anche capolavori che ne hanno seguito le orme. D’altra parte parliamo di un film che ebbe successo pur uscendo nello stesso anno di E.T., Poltergeist e Rocky III: è chiaro che ha qualcosa di speciale.
Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills
Anche di questo abbiamo parlato di recente, nella lunga rincorsa che ci ha portati all’uscita di Axel F, definendolo “un buddy cop senza buddy”. Lo ribadiamo: pur avendo la struttura e la forma di un film da “strana coppia di sbirri”, è in realtà un quasi-monologo di un Eddie Murphy in forma smagliante, che si inventa uno dei personaggi più indimenticabili degli anni Ottanta a colpi di improvvisazione. Se proprio dovessimo scegliere, indicheremmo questa interpretazione come apice della sua carriera di attore
Bowfinger
Ora scriveremo una frase che ritornerà più volte in questa classifica: inizialmente un po’ sottovalutato dalla critica, con gli anni Bowfinger è stato riconosciuto come una delle migliori interpretazioni di Eddie Murphy, e più in generale come un film estremamente divertente. È anche uno dei tanti film dove Murphy usa una delle sue mosse speciali: interpretare più di un ruolo.
Dolemite is My Name
Eddie Murphy è, per così dire, tornato di moda negli ultimi anni, e nessun film lo dimostra più di questo piccolo capolavoro targato Craig Brewer. Murphy interpreta una figura quasi mitologica, il comico, attore e cantante Rudy Ray Moore, che nel 1975 inventò il personaggio di Dolemite, appunto. Quando vi chiederanno “esistono film biografici che vale la pena vedere?”, rispondete “Dolemite is My Name” e andrete sul sicuro.
Il principe cerca moglie
Ignorate il tremendo legacy sequel uscito ormai tre anni fa, e che stiamo facendo di tutto per dimenticare: il film originale di John Landis, che si basa su una storia scritta dallo stesso Murphy, è una delle commedie più divertenti degli anni Ottanta. Vi diranno che il suo umorismo è invecchiato, e forse è inevitabile: il tempo passa e con lui le sensibilità, ma le risate che strappa questo film rimangono. Peraltro, è il primo film nel quale Eddie Murphy sperimenta il “multipersonaggio”.
Life
Altro caso di “film criticato alla sua uscita”, questa storia di due detenuti erroneamente condannati all’ergastolo andrebbe in realtà rivalutata, non tanto perché racconti una storia particolarmente originale, quanto perché è un meraviglioso duetto tra Eddie Murphy e Martin Lawrence (il che ci consente di infilare un altro consiglio in questa top ten: recuperate anche il primo film nel quale i due recitarono insieme, Boomerang).
Nudo e crudo
D’accordo, non è esattamente un film ma uno spettacolo di stand-up comedy, portato però al cinema dove incassò l’equivalente di 135 milioni di dollari odierni (che nel 1987 erano 50). Questo lo rende lo spettacolo di stand-up finito al cinema di maggior successo di sempre, almeno fino al 2022: cercheremo nuovi dati per capire se sono cambiate le cose nel frattempo.
Una poltrona per due
Cosa volete che vi diciamo su Una poltrona per due? Oltretutto siamo su un sito italiano, un Paese dove il film di John Landis ha una fama tutta sua e tutta particolare, che l’ha reso una tradizione natalizia che incuriosisce da anni gli americani.
Uno sbirro tuttofare
Forse la scelta più controversa dell’intera top ten, soprattutto perché ci obbliga a tenere fuori Il dottor Doolittle e Il professore matto. Ma anche perché parliamo di un film considerato una delusione, un disastro, una pessima commedia che non fa ridere. Ci sentiamo di dissentire, e ci fa piacere sapere che come noi la pensa anche un gigante della critica come Roger Ebert, uno dei pochissimi a parlarne bene fin dalla sua uscita.
Vampiro a Brooklyn
Imperdibile anche solo per il fatto che Eddie Murphy interpreta tre personaggi diversi uno dei quali è un italiano, fu un flop al botteghino, ed è un peccato, perché non solo è una grande prestazione multipla del suo protagonista, ma è anche la dimostrazione (non l’unica, ma una delle più evidenti) che, tra i maestri dell’horror, Wes Craven era quello che meglio di tutto sapeva maneggiare anche la commedia e non solo la paura.