EA, facendo causa a Zynga, sta "giocando col fuoco"

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Uno dei più importanti giuristi americani si dice dubbioso sulla strategia processuale adottata da EA

Lo scontro in tribunale fra Zynga ed EA è già il caso dell'estate. Il gigante di Redwood accusa infatti il noto publisher di FarmVille, di aver copiato - per i suoi giochi social - buona parte delle idee di gameplay già contenute in The Sims e altri titoli.

Per far luce sulla spinosa vicenda, Gamespot ha intervistato Eric Goldman, professore ordinario alla facoltà di legge della Santa Clara University e fra i massimi esperti americani di proprietà intellettuale.

Secondo il giurista, tuttavia, la strategia di EA non sembra molto furba e, anzi, apre ad alcune problematiche molto difficili da affrontare:

In sostanza ruota tutto intorno al problema del capire se una determinata idea possa essere soggetta a copyright o meno. L'uso di un fumetto per indicare un'azione può essere brevettabile o fa parte di un patrimonio semantico comune?

Non conosco abbastanza bene il catalogo di EA per poter esprimere un giudizio netto, tuttavia imbarcarsi in questo genere di cause può avere un effetto indesiderato, ovvero che altre aziende si mettano a fare le pulci, cercando fra i giochi di EA possibili argomenti da tribunale. L'intero settore è costruito su alcune idee di base che sono percepite come patrimonio comune, andare a scardinare questo principio è poco saggio dato che ogni big player vincendo magari in una causa perderebbe buona parte delle altre.

EA e Zynga dovrebbero saperlo bene, dunque ritengo probabile che ci sarà un accordo extragiudiziale: Zynga cambierà le cose che EA vuole, ma non in maniera sostanziale, in questo modo EA potrà dire "gli abbiamo fatto cambiare il gioco", mentre Zynga dirà "alla fine abbiamo cambiato poco o nulla", e tutti saranno soddisfatti...

In sostanza Goldman si rifa al classico esempio dell'industria automobilistica: alcune componenti, come la ruota, il motore a scoppio o il volante sono usate da tutte le aziende, ma a nessuno verrebbe mai in mente di inventarsi brevetti o diritti d'autore. Allo stesso modo nei videogiochi ci sono codici, strutture e idee che ormai sono "patrimonio comune", che non avrebbe senso andare a intaccare.

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