E3 2018, Tom Clancy's The Division 2, lo shooter ruolistico di Ubisoft si sposta a Washington

Una prima analisi di quanto mostrato riguardo Tom Clancy's The Division 2

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Sapevamo già qualche ora prima dell’E3 2018 che Tom Clancy's The Division 2 sarebbe stato ambientato a Washington DC. La conferma è arrivata proprio durante l’evento Microsoft, che ci ha anche mostrato un primo gameplay del titolo.

Tom Clancy's The Division 2 ha inizio sette mesi dopo gli eventi del titolo precedente. Washington, "la città più protetta del mondo”, è stretta nella morsa di una guerra civile scaturita a seguito dei disordini causati dal Veleno Verde che decimò la popolazione di Manhattan, e che probabilmente vede come fautori anche alcuni membri dell’estailishment statunitense. Gli agenti della Divisione sono gli unici ad ergersi come forza di difesa per i civili, o per chi semplicemente non può o non è in grado di sopravvivere contando solo sulle proprie forze.

Sette mesi dopo l’inverno di Manhattan significa anche un cambio di stagione, ovviamente. L’atmosfera di The Division 2 è calda, con una umidità talmente pesante da farsi sentire sulle spalle attraverso i giubbotti protettivi. Proprio da una giungla, ricreata in quello che potrebbe essere un parco botanico, inizia la dimostrazione del titolo di Massive Entertainment, con un setting che ricorda moltissimo il primo reveal del predecessore.

Quattro giocatori interpretano altrettanto agenti, in modo molto poco credibile, perché nessuno parla davvero in quel modo mentre gioca online. Superato questo primo ostacolo, The Division 2 sfodera subito le sue carte migliori che, come nel capitolo precedente, stanno nella manica della messa in scena. La giungla è fittissima, piena di dettagli e con un gioco di luce che ricorda le migliori scene dei film di guerra ambientati in zone boschive. La demo gira ovviamente su PC, inutile girarci intorno, perché anche avanzando, quando gli ambienti si aprono, la resa è troppo imponente per essere costruita su console.

L’HUD sembra sostanzialmente invariato, con un aspetto minimale che predilige solo le informazioni essenziali: obiettivo della missione, nomi e status dei compagni, munizioni rimaste. Torna anche il loot a livelli crescenti, come testimoniato dal drop viola recuperato da una cassa nei primi secondi della demo.

L’impianto ludico del capitolo precedente sembra essere tornato per intero. Il che è un bene, perché se c’era una cosa in cui The Division era inattaccabile era proprio la struttura di gioco. L’esplorazione, tuttavia, sembra essere stata potenziata un pochino perché il personaggio è in grado di arrampicarsi su strutture che precedentemente erano impossibili da scavalcare. Torna anche l’idea della mappa in sovraimpressione richiamabile in qualsiasi momento, così come la struttura dell’interfaccia utente.

[caption id="attachment_186239" align="aligncenter" width="1200"]Tom Clancy's The Division 2 screenshot Un menu familiare[/caption]

L’inverno di Manhattan era indubbiamente affascinante, va detto. The Division 2 riesce a costruire una estetica forse meno unica e riconoscibile, ma comunque efficace, già in questa brevissima porzione di gioco. La scena dello scontro a fuoco nei pressi del relitto di un areoplano è visivamente di grande impatto. Rivediamo in azione il solido sistema di coperture, così come le armi divise per livello di potenza ed accessori, con tanto di combo di effetti dati dalla costruzione degli interi set, come succedeva nell’originale a partire dalla prima espansione.

""L’impianto ludico del capitolo precedente sembra essere tornato per intero""Due sono le novità, però. La prima è la presenza di balestre e lanciagranate, armamentario inedito finora, e la seconda è quella che ci è sembrata essere una costruzione delle coperture più dinamica. Le coperture più fragili traballano quando gli agenti ci si avvicinano (magari potrebbero cadere con una spinta eccessiva?), ed anche le più solide finiranno col rompersi se prese eccessivamente di mira (in questo senso, i lanciagranate in mano ai nemici potrebbero variare di molto le dinamiche di shooting).

Un altro dettaglio interessante da analizzare, oltre ai nuovi gadget tra cui una mina a ricerca ed una sorta di trappola a poliuretano espanso che richiede l’intervento di un giocatore per liberarsi, è il boss della sezione. Come nel precedente capitolo, i nemici finali sono più corazzati. In The Division 2 non saranno però solo delle bulllet sponge, perché i pezzi dell’armatura salteranno via se subiranno diversi colpi. Inoltre, le parti del corpo scoperte potranno essere colpite per debilitare l’avversario, dove dei colpi al braccio lo disarmeranno ed i colpi alle gambe lo faranno mettere in ginocchio.

[caption id="attachment_186240" align="aligncenter" width="1280"]Tom Clancy's The Division 2 screenshot Come sempre, una grande cura per l'ambientazione[/caption]

The Division 2 promette quindi di essere uno shooter più fisico in un certo senso, pur non abbandonando tutto l’impianto da gioco di ruolo. Se l’esposizione durante la fiera di Los Angeles ci ha convinti la vera incognita saranno i contenuti; dopo la fine della campagna sarà possibile continuare a potenziare il proprio personaggio scegliendo una specializzazione, tale riconoscimento permetterà anche di ottenere una nuova arma caratteristica, la quale darà al personaggio dei talenti ed abilità del tutto nuovi, così da garantire una progressione più duratura. Sarà abbastanza?

La rassicurazione più importante in tal senso è però arrivata dalla road map del primo anno. The Division 2 avrà tre grandi aggiornamenti chiamati Episodi, i quali introdurranno nuove missioni, porzioni di mappa ed equipaggiamento da sbloccare e, a sorpresa, saranno del tutto gratuito. Inoltre il gioco avrà per la prima volta i raid, con squadre da otto giocatori. Sì, forse è abbastanza.

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