E3 2018, tanta concretezza e moltissime soddisfazioni

Sony e Microsoft incantano; Ubisoft incontenibile; Electronic Arts e Nintendo come uniche delusioni: considerazioni sparse sull’E3 2018 appena conclusosi

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Soddisfatti, sazi, eccitati. Sarebbe davvero irriconoscente non essere esaltati da un E3 2018 di questa portata, evento a cui è mancato solo l’effettiva partecipazione di Nintendo per raggiungere i paraggi della perfezione assoluta.

Svincolata da roboanti e prematuri annunci relativi alla prossima generazione di piattaforme, al di là di un minuscolo accenno di Phil Spencer nel corso della conferenza Microsoft; esentata dal tramutarsi nel palcoscenico ideale per la presentazione di ulteriori console mid-gen; la manifestazione losangelina, salvo rari casi, ci ha offerto e mostrato solo ciò su cui metteremo le mani entro un anno, un anno e mezzo al massimo.

Un E3 piacevolmente incentrato sul presente, insomma, in controtendenza rispetto alle ultime edizioni, adrenaliniche sotto il profilo delle novità assolute, ma anche più fumose e piene di promesse a vuoto. Sony, Microsoft, ma anche Ubisoft e Square Enix, ci hanno deliziato con numerose conferme, qualche sorpresa, una notevole carrellata di trailer e demo che hanno comprovato la bontà delle produzioni in serbo per i videogiocatori di tutto il mondo.

[caption id="attachment_186610" align="aligncenter" width="1000"]Assassin's Creed Odyssey screenshot Difficile trovare un singolo best of show. Sicuramente Assassin’s Creed Odyssey è tra i giochi che ci hanno maggiormente impressionato[/caption]

Una volta tanto, questo è un bene per tutti, è difficile trovare un netto “vincitore”, se proprio si vuole cavalcare questo inutile giochino. Sebbene non ci voglia molto a definire semplicemente deludenti le performance di Electronic Arts, solo di poco sotto il par grazie agli ottimi Anathem e Battlefield V, e di Nintendo, che ormai si affida ai Direct per gli annunci più importanti, è ben più difficile sbilanciarsi su chi abbia fatto meglio, nonostante le diverse strategie, comunicative e non, sfoggiate da ogni azienda.

Sony, per esempio, una volta tanto, ha optato per un’attenta selezione sul come e cosa mostrare. Meno soverchiante sul fronte quantitativo rispetto agli anni scorsi, lo show ha avuto incredibili picchi, come il lungo momento riservato a The Last of Us Part II, senza dimenticare di addobbare la tavola con succulenti contorni,  come lo è stato Sekiro: Shadows Die Twice, né di ribadire il pieno supporto a PlayStation VR, grazie all’aiuto di From Sofware che si è palesato nell’intrigante Déraciné. Un discorso a parte meriterebbe l’intervento di Hideo Kojima con il suo Death Stranding, ma in questa sede ci limitiamo a rimandarvi al nostro ampio approfondimento in cui abbiamo già avuto modo di dire la nostra.

"A qualche giorno dal termine della fiera losangelina, resta l’amarezza per essere arrivati ad un Metroid Prime 4 dalla perfezione, ma sarebbe ingiusto avere qualche risentimento di fronte ad uno spettacolo che si è rivelato soddisfacente sotto ogni profilo"Microsoft, se possibile, ha saputo fare pure di meglio. Pur priva di esclusive di un certo peso, al di là di Gears 5 e Halo Infinite, di cui comunque non sappiamo nulla o quasi, ha convinto moltissimi team partecipare attivamente alla sua conferenza. Dying Light 2 e Cyberpunk 2077, solo per citarne due, sono stati mostrati per la prima volta nel corso dell’intervento della casa di Redmond, quasi a suggerire che le terze parti , nonostante l’indiscutibile successo di PlayStation 4, sono pronte a dare il loro meglio su Xbox One X. Il vero annuncio bomba, tuttavia, è stato relativo all’acquisizione di ben cinque team di sviluppo, tra cui figurano gli abilissimi Ninja Theory, notizia che avrà reali ripercussioni solo negli anni a venire, ma che già da ora cambia i rapporti di forza tra i principali produttori hardware.

Ubisoft, dal canto suo, ha saputo offrire un perfetto equilibrio tra tripla A e progetti più di nicchia, ma comunque stuzzicanti. Assassin’s Creed Odyssey ci ha già conquistato;  Beyond Good & Evil 2 ce lo sogniamo da anni e sembra avere tutte le carte in regola per bissare il successo del capitolo originale; The Division 2 ha dalla sua un’ambientazione fenomenale; Skull & Bones potrebbe fare la gioia dei fan di pirati e strategia.

[caption id="attachment_186732" align="aligncenter" width="1000"]Ghost of Tsushima screenshot Vale la pena citare anche Ghost of Tsushima tra le produzioni che ci hanno particolarmente colpito[/caption]

In tutto questo non dobbiamo ovviamente dimenticare Bethesda con il prossimo capitolo di The Elder  Scrolls, anche se sembra che dovremo aspettare diversi anni prima della sua pubblicazione; Square-Enix con Kingdom Hears III, di cui finalmente sappiamo la data d’esordio fissata per il prossimo 29 gennaio.

A qualche giorno dal termine della fiera losangelina, resta l’amarezza per essere arrivati ad un Metroid Prime 4 dalla perfezione, ma sarebbe ingiusto avere qualche risentimento di fronte ad uno spettacolo che si è rivelato soddisfacente sotto ogni profilo. Laddove lo scorso anno si è vista più strategia e politica, che videogiochi, l’E3 2018 si è  distinto per la sostanza mostrata, una sostanza che si tradurrà in una lunghissima lista di titoli che esordiranno entro i prossimi dodici mesi, ed in altri, più ambiziosi o annunciati da poco, che magari si faranno ammirare nuovamente, in forme più complete e all’altezza della situazione, tra un anno, sempre a Los Angeles, sempre all’E3.

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