E3 2016: l’ammissione del fallimento?

Ben più che per i giochi, l'E3 2016 potrebbe essere ricordato per i nuovi hardware presentati e per l'introduzione di nuove strategie. Ipotesi e congetture su quello che potrebbe accadere a Los Angeles

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Manca ormai pochissimo all’inizio delle danze, all’evento che ogni amante di videogiochi che si rispetti attende con ansia e trepidazione per tutto l’anno. Per quanto la sua importanza e preminenza sia scemata nel corso del tempo, l’E3 continua indiscutibilmente a dettare i ritmi dell’industria. Nonostante le defezioni, i cambi di formula e la proliferazione di eventi più o meno simili, è ancora a Los Angeles che si decidono equilibri e fortune di publisher e produttori hardware.

Sembra di essere giunti a un turning point, ad un punto di svolta, ad un’edizione che potrebbe cambiare radicalmente e per sempre la percezione e concezione del nostro hobby preferito. Potremo assistere ad un epocale cambio di registro nelle strategie degli “alpha dog”, Sony, Microsoft e Nintendo per intenderci, con drammatiche ripercussioni anche in seno alle principali terze parti. Un big one, proprio nella terra in cui si freme sempre al pensiero della faglia di Sant’Andrea, che catalizzerebbe ed evidenzierebbe, quasi con violenza, tutta una serie di processi e transizioni che progressivamente, nei prossimi anni, metteranno in discussione il concetto di console e home gaming.

Partiamo dalle certezze, o quasi: NX e PlayStation Neo.

[caption id="attachment_157125" align="aligncenter" width="508"]E3 2016 immagine Ogni anno dovrebbe essere l’ultimo, ma anche questa volta l’E3 si terrà a Los Angeles, a due passi dallo Staples Center.[/caption]

Sebbene la nuova console Nintendo non sarà ufficialmente presentata nel corso della fiera, il suo fantasma ormai volteggia sul cadaverico Wii U, pronto a proiettare la compagnia di Kyoto verso una più solida e stupefacente next-gen. O almeno questo è ciò che speriamo. Sony, dal canto suo, difficilmente perderà l’occasione per mostrarci definitivamente la sua nuova creatura, ideata appositamente per ritoccare al rialzo le performance di PlayStation 4, soprattutto in vista dell’arrivo del suo visore per la realtà virtuale. Già, la realtà virtuale: altra certezza di questo E3 2016. Dopo anni di esperimenti e inutili tentativi, ormai ci siamo. Oltre al VR di Sony, Oculus Rift, Gear VR e Vive animeranno la festa con tutta una serie di software e titoli sviluppati per sfruttarne le indiscutibili potenzialità. In tutto questo, occhio a non scordarsi di HoloLens, l’intrigante risposta di Microsoft alla concorrenza, legata a doppio filo a Xbox One, che impepa il tutto con un pizzico di realtà aumentata. Sì, perché non potevano mancare rumor, sempre più insistenti a mano a mano che l’E3 si avvicina, circa una versione Slim della piattaforma americana, ovviamente potenziata per l’occasione per supportare al meglio l’avveniristico add-on.

"Questo E3 potrebbe essere ricordato come quello che implicitamente decretò la fine delle console così come le avevamo conosciute fino a quel momento"

Tutti ingredienti squisiti, ideali per dare vita ad un grande evento, che tuttavia parrebbero testimoniare e decretare il definitivo fallimento, per quanto ancora parziale, di una generazione di console in evidente affanno sin dal suo esordio. Se l’insuccesso del Wii U era prevedibile, viste le scoraggianti premesse, spaventa il precoce invecchiamento di PlayStation 4 e Xbox One, messe di fronte a sfide in cui non possono assolutamente competere. Oltre alla realtà virtuale, osso duro anche per i migliori PC di fascia alta a dire il vero, da affrontare ci sarebbe l’ormai prossimo aggiornamento alla risoluzione 4K, sebbene, a mortificare l’accortezza di ingegneri e progettisti delle console, basterebbe considerare i frame-rate singhiozzanti che azzoppano fin troppe produzioni multipiattaforma (e non solo). Questo E3, insomma, piuttosto che per lo spettacolo offerto e per le tante novità che certamente elargirà a tutti noi, potrebbe essere ricordato come quello che implicitamente decretò la fine delle console così come le avevamo conosciute fino a quel momento.

[caption id="attachment_157126" align="aligncenter" width="508"]The Legend of Zelda screenshot 1 Il nostro titolo più atteso di questo E3? Nonostante le tante delusioni rifilateci da Nintendo negli ultimi anni, non possiamo che nominare il prossimo capitolo di The Legend of Zelda[/caption]

In questo senso, Electronic Arts potrebbe giocare d’anticipo illustrando, nel corso della sua conferenza, i piani in serbo per Access: servizio che dovrebbe rappresentare, in campo videoludico, ciò che ad oggi è Netflix per film e serie TV. Nei sogni di Peter Moore, capo della divisione EA Sports, il servizio della sua azienda soppianterà completamente qualsiasi device dedicato all’home gaming. Basterà una smart TV e una connessione Wi-Fi per scaricare i giochi e lasciare che siano i server del publisher americano a elaborare i codici alla base di FIFA, Battlefield e così via. Electronic Arts non sarebbe certo la prima a sperimentare un sistema del genere (Sony stessa sta tentando una strada simile con Now), ma i tempi potrebbero essere finalmente maturi.

L’hardware, e il presagio della sua futura sparizione, potrebbe insomma rubare la ribalta al software che, dal canto suo, promette comunque faville. Oltre ai titoli svelati proprio a ridosso dell’E3, Watch Dogs 2 e Injustice 2, ai certi Gears of War 4, Titanfall 2, Mafia III, Deus Ex: Mankind Divided e il prossimo The Legend of Zelda (giusto per citare i primi che vengono in mente), potrebbero esserci un gran numero di soprese. C’è chi è pronto a scommettere in God of War 4, chi pensa sia finalmente giunta l’ora di rivedere all’opera Crash Bandicoot e chi spera con tutto sé stesso (il sottoscritto per primo) che Remedy spiazzerà tutti con Alan Wake 2.

Dopo un’edizione del 2015 scoppiettante, quest’anno l’E3 potrebbe superarsi, proponendo uno spettacolo ancora più d’impatto e ricco di sorprese. Nel bene e nel male, quando ci sono nuovi hardware in ballo è naturale farsi prendere dalla frenesia. Anche se quegli stessi hardware potrebbero essere il segnale di un’evoluzione ormai quasi obbligata, che ci costringerà a sostituire le console con la stessa cadenza con cui lo si fa con gli smartphone.

Buon E3 a tutti.

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