E3 2016, Microsoft proietta Xbox oltre l'idea di generazione di console

La casa di Redmond tira fuori gli artigli e svela la propria visione riguardo il futuro dei videogiochi, cercando con Xbox One, Xbox One S e Project Scorpio di andare al di là del concetto di generazione di console

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Beyond Generations potrebbe essere il titolo di un bellissimo romanzo di fantascienza, di uno strepitoso album rock, di un visionario film d’autore. Phil Spencer ha ripetuto questo fascinoso slogan un paio di volte prima, un paio di volte dopo averci illustrato quel futuro dell’home gaming che solo un’imbufalita (e poco ravveduta) folla di fan delusi aveva brutalmente e forzatamente interrotto, proprio l’anno in cui Xbox One venne presentata ufficialmente. All’epoca le parole d’ordine erano Always Online. Un anatema impronunciabile per un audience che pur da qualche anno si godeva giornalmente le meraviglie di Netflix e Spotify, ma che non era altrettanto incline a incamminarsi verso la completa digitalizzazione dei contenuti ludici, indirettamente proposta da quella versione della console di Microsoft che non abbiamo mai avuto il piacere di testare in prima persona.

Poteva non funzionare, certo, ma con questa conferenza, che ha anticipato l’inizio ufficiale dell’E3, il publisher americano ci ha empiricamente dimostrato quanto creda nelle proprie strategie, forze, uomini. Non poteva dunque toccare a nessun altro, se non a Phil Spencer, quasi un super-eroe agli occhi di molti fan di Xbox, annunciarlo con vibrante e visibile orgoglio: Microsoft è pronta a travalicare il canonico concetto di generazioni, affiancando ad Xbox One i modelli S e Scorpio. Più aggraziata nell’aspetto la prima, un mostro di performance la seconda, condividono un intento comune: traghettare l’utenza nell’epoca del 4K, andare oltre, anche qui, i limiti imposti da piattaforme (quelle attualmente in commercio) che hanno avuto seri problemi soprattutto sotto il profilo della fluidità d’immagine.

[caption id="attachment_157386" align="aligncenter" width="508"]Xbox One S immagine Il modello originale di Xbox One aveva un fascino tutto suo, che non ha conquistato tutti. Il nuovo modello, al contrario, è oggettivamente meraviglioso[/caption]

Dobbiamo preoccuparci e irritarci, certo, perché non è francamente desiderabile e accettabile che milioni di “beta tester” abbiano pagato a caro prezzo la leggerezza con cui gli ingegneri di Sony e Microsoft hanno dato vita a macchine evidentemente sottodimensionate, ma è da premiare l’originalità con cui la casa che fu di Bill Gates ha deciso di aggirare l’ostacolo. Più che originalità, guardando a New Nintendo 3DS, effettivamente sarebbe corretto parlare di concretezza, efficacia, sfrontatezza. Mentre Xbox One S si “accontenterà” di offrire le meraviglie dell’HDR e del 4K, Scorpio prometterà una perfetta integrazione con la realtà virtuale (che prenderà la forma soprattutto di HoloLens e Oculus Rift, immaginiamo). La differenza, ciò che renderà queste console “Beyond Generations” è la totale compatibilità di periferiche e software con l’originale Xbox One. Ovviamente non mancheranno produzioni con versioni ottimizzate per le piattaforme più performanti, ma, promette Phil Spencer, “nessuno sarà lasciato indietro”.

"Microsoft ce lo ha detto chiaramente: bisogna guardare oltre"

Ma non è finita qui. Oltre al gran numero di nuovi servizi dedicati al Live, tutti concepiti nella direzione di creare comunità di utenti sempre più funzionali e versatili, l’ecosistema Xbox è stato scosso da un’ulteriore terremoto. Da qui in poi, la libreria software della console sarà condivisa con i PC equipaggiati di Windows 10, con tutti i vantaggi del caso in termini di cross-gaming, cross-save e, cosa ancor più interessante, cross-buy. Forse l’immagine di Xbox, come console a sé stante, ne uscirà sensibilmente ridimensionata, ma si tratta di un rischio secondario e assolutamente calcolato dai dirigenti Microsoft che vedono ben al di là (beyond, di nuovo) delle potenzialità di un singolo device.

Naturalmente ci sono stati anche i giochi. C’è stato un Gears of War 4 che se sul front tecnico promette faville, continua a impensierire per una direzione artistica piatta e un gameplay fin troppo canonico. Forza Horizon 3 ha impressionato positivamente. Scalebound pare voglia diventare il prossimo action da avere a tutti i costi. Dead Rising 4 ci ha fatto tornare voglia di macellare centinaia di migliaia di zombie. Halo Wars 2 sembra possa correggere il tiro dell’imperfetto, ma stuzzicante prequel. State of Decay 2 ha già almeno un acquirente sicuro (il sottoscritto, se non si fosse capito). Sea of Thieves ha molto da dimostrare, ma potrebbe farcela. Non è nemmeno mancata la classica carrellata di indie, in cui hanno certamente spiccato Inside (dai creatori di Limbo) e l’inquietantissimo We Happy Few.

[caption id="attachment_157387" align="aligncenter" width="508"]Scalebound screenshot Sul fronte del software è mancato la vera killer application, nuova di zecca, pronta ad annichilire il pubblico in sala. Certamente, tuttavia, Scalebound ci ha elettrizzati e non poco[/caption]

Una conferenza ricchissima, dai ritmi quasi forsennati, nella quale nulla è stato lasciato al caso. Eppure è inutile girarci intorno: i giochi ci sono e ci saranno, su questo non ci sono dubbi che si sia svolto un ottimo lavoro, ma come inquadrare il nuovo ecosistema videoludico amalgamato da Microsoft? Nonostante la proliferazione di modelli, sembra che il videogiocatore del domani, paradossalmente, non dovrà più inseguire i ricambi generazionali, se non dopo lunghi periodi di tempo. Saranno le proprie necessità e interessi a indirizzare il potenziale acquirente verso un sistema, dotato di particolari funzioni ad un prezzo consono, a fronte di un catalogo retrocompatibile e il più possibile identico per ogni piattaforma sul mercato. Un po’ come accade oggi con gli smartphone, verrebbe da dire. Il che, certamente, dopo decenni di console, fa paura e fa sorgere sinistri presentimenti.

Eppure Microsoft ce lo ha detto chiaramente: bisogna guardare oltre, per vedere gli innegabili vantaggi che tutto ciò potrà portare. Prezzi più bassi per accaparrarsi le ultime uscite, sconti continui su quelli più vecchi, per esempio. Un po’ come accade già su Steam. In ogni caso, anche non considerando le ripercussioni future dell’arrivo di nuove Xbox One sul mercato, bisogna riconoscere a Microsoft di aver intrattenuto e stupito con uno spettacolo all’altezza delle aspettative. Forse non basterà per ricucire il gap accumulato nei confronti di Sony, ma per quanto ci riguarda, da semplici videogiocatori, il futuro (immediato e non) è certamente promettente.

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