[E3 2015] Speciale - Conferenza Nintendo: resoconto e considerazioni

Conferenza Nintendo: una conferenza che ci parla dell’evoluzione e dello spirito di adattamento della casa di Kyoto

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Lo ha detto chiaramente Reggie Fils-Aime sia in apertura che in chiusura di conferenza, lo hanno lasciato intuire il Shigeru Miyamoto e il Satoru Iwata in versione muppet: Nintendo deve nuovamente cambiare pelle, trasformarsi per adattarsi ad un contesto, ad un industria, divenuta minacciosa, tossica, mortale. Il rischio è l’estinzione, la stessa in cui incapparono, meteorite o non meteorite, i dinosauri milioni di anni fa: padroni della Terra sino a quel momento, ma evidentemente incapaci di adattarsi ad un pianeta che stava velocemente cambiando.

Il paragone è azzeccatissimo, tanto più che non sarebbe la prima volta che l’azienda di Kyoto arriva a un passo dalla crisi (di chiusura non se n’è mai parlato). Non parliamo della difficile transizione tra gli Anni ’70 e ’80, quelli che la videro investire in vari settori, un po’ a casaccio perfino, prima di approdare nel magico mondo dei videogiochi. Ci riferiamo piuttosto all'epoca Game Cube: quella della Nintendo Difference imposta a suon di capolavori che tuttavia vendevano poco. Come la stessa console, in affanno rispetto a PlayStation 2 e all’Xbox dell’esordiente Microsoft. Già all’epoca Nintendo intuì, col giusto tempismo, che il vento stava cambiando e che era necessaria una manovra evasiva per sopravvivere. Lo fece scontentando molti, ma sfornando una console che registrò vendite hardware e software da capogiro. Fu la rinomata Blue Ocean Strategy l’ancora di salvataggio che il Wii, prendendo anche spunto da quanto stava facendo Apple, applicò a meraviglia ribaltando i pronostici e riguadagnando importanti quote di mercato.

[caption id="attachment_144240" align="aligncenter" width="508"]Star Fox Zero banner scheda Il video di gameplay di Star Fox Zero lascia ben sperare, anche se l’idea di dover continuamente alternare la visione tra tv e GamePad ci spaventa un po’.[/caption]

Al bistrattato Wii, bistrattato dagli hardcore gamer s’intende, gli riuscì un po’ tutto, meno che convincere le terze parti: compito che, si auspicava, sarebbe stato portato a compimento dal Wii U.

Senza inutilmente ripercorrere la storia recente dell’ultima nata, la “deludente” conferenza pre-E3 di Iwata e soci deve essere analizzata sotto la giusta ottica. La multinazionale nipponica si sta trasformando in qualcosa che ancora non ci è dato conoscere, ma che contempla cross-medialità e collaborazioni con altre aziende. Lo ha dimostrato con Universal, annunciando la creazione di aree tematiche dedicate alle mascotte della Grande N, lo ha ribadito aprendo allo sviluppo su smartphone con tanto di partnership con DeNa, ce lo ha urlato nelle orecchie anche oggi rendendo gli amiibo sfruttabili anche dalle terze parti per i loro giochi. Donkey Kong e Bowser saranno infatti personaggi giocabili in Skylanders SuperChargers utilizzando statuine specifiche, adattabili sia al gioco pubblicato da Activision, sia nelle future produzioni Nintendo.

Il vero megaton di questa conferenza, tuttavia, non è questo. Se Super Mario si fa vedere solo nell’interessante Super Mario Maker e nello stuzzicante Mario e Luigi Paper Jam; se Link sarà protagonista di The Legend of Zelda: Triforce Heroes, che punta molto sulla collaborazione tra tre utenti; se Metroid è stato suo malgrado relegato a fugace comparsa nel poco attraente Metroid Prime Federation Force; la vera notizia è che NX, con ogni probabilità, è destinato a sostituire Wii U e forse anche 3DS. Il vero (non) annuncio di questa conferenza è stato proprio questo e, sempre stando a quanto ribadito da Reggie, sarà davvero di qualcosa di innovativo e fuori dagli schemi. Che si tratti del tanto desiderato sistema cross-platform, metà console domestica, metà portatile? Sarà uno smartphone? Oppure si rivelerà un servizio di cloud-gaming, come ipotizzato da qualcuno?

[caption id="attachment_144267" align="aligncenter" width="508"]The Legend of Zelda Triforce Heroes screenshot Sapevamo che non avremmo visto il nuovo Zelda per Wii U (probabilmente perché lo vedremo traghettato su NX), ma ci possiamo comunque consolare con l’intrigante The Legend of Zelda: Triforce Heroes.[/caption]

Tutte ipotesi che oggi come oggi non ha senso analizzare. Ciò che sembra sicuro è la strategia con cui Nintendo vuole lentamente, ma progressivamente, abbandonare almeno il Wii U: pochi titoli tripla A da qui in poi (Yoshi's Woolly World e Xenoblade Chronicles X), supporto continuo via DLC a quelli già pubblicati (i continui aggiornamenti a Mario Kart 8 e le future mappe e modalità promesse per Splatoon parlano chiaro in merito).

In questo clima di profondo pessimismo e fastidio, perché almeno un Metroid Prime degno di questo nome o un nuovo F-Zero ce lo meritavamo, non dobbiamo tuttavia dimenticare e tralasciare quanto di buono e bello visto. Star Fox Zero, innanzitutto, nonostante un comparto grafico non proprio d’impatto, ha tutte le carte in regola per soddisfare i fan. Mario Tennis Ultra Smash non mancherà di essere un mezzo capolavoro del suo genere. Xenoblade Chronicles X, video dopo video, continua a incrementare la dose di hype. Anche il già citato The Legend of Zelda: Triforce Heroes, recuperando alcune meccaniche già viste all’opera nel divertente Four Swords, ci fa ben sperare. Di Fire Emblem Fate non sappiamo ancora nulla, ma tanto ci basta per non vedere l’ora di metterci le mani sopra.

Se Nintendo è in transizione dobbiamo dargli il tempo di compiere questa mutazione, facendo buon viso a cattivo gioco. Del resto, almeno su 3DS, gli annunci di un certo peso non sono certo mancati e anche su Wii U ci penserà Star Fox e Xenoblade Chronicles a traghettarci fino al 2016: l’anno in cui finalmente verrà svelato NX e, con esso, il futuro, la strategia d’adattamento di Nintendo.

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