[E3 2014] Provato - Yoshi's Wooly World

All'E3 2014 abbiamo provato Yoshi's Wooly World, che segnerà il debutto della mascotte Nintendo su Wii U

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Che fosse in sviluppo un gioco per Wii U con protagonista Yoshi lo sapevamo già, da quando, in un Nintendo Direct di quasi un anno e mezzo fa, venne mostrato il verde sauro correre beato in scenari realizzati come fossero di lana e stoffa; lo stesso Yoshi sembrava un insieme di soffici gomitoli, in un tripudio di tenerezza e gioia che replicava sostanzialmente quanto già visto in Kirby's Epic Yarn. Quello che non sapevamo, e che la prova pad alla mano effettuata in occasione dell'E3 2014 ci ha svelato, è che il gioco si candida seriamente ad essere il successore spirituale di Super Mario World 2: Yoshi's Island, il platform capolavoro per SNES.

[caption id="attachment_131685" align="aligncenter" width="600"]Yoshi's Woolly World - screenshot Yoshi's Woolly World - screenshot[/caption]

Sappiamo già cosa state per dire, ovvero che il gioco di seguiti ne ha avuti, ben due, uno su Nintendo DS, uno su Nintendo 3DS, ma la loro qualità non ci ha lasciato soddisfatti; inoltre, è stata Artoon, poi divenuta Arzest, a lavorare su entrambi gli episodi, un team dalle qualità non eccezionali. Su Yoshi's Wooly Woolly World, questo il nuovo nome con il quale la compagnia giapponese ha presentato il gioco, è al lavoro Good-Feel, la stessa squadra che ha creato Kirby's Epic Yarn, diretta per l'occasione da Takashi Tezuka, una delle migliori personalità di Nintendo. Ci sentiamo quindi di essere moderatamente ottimisti per quella che potrà essere la qualità del prodotto finale, e possiamo esserlo non solo su queste basi, ma anche grazie ad un giocato che ci ha convinto appieno.

Il primo impatto con la demo è stato eccezionale, perché davvero non si può rimanere colpiti ed inteneriti dalla direzione artistica della produzione. Verrebbe quasi da toccare tutto quello splendore fatto di fili intrecciati, lanetta, pezze, un tripudio di morbidezza e dolcezza che ben si associa con il tono dei titoli dei quali Yoshi è stato protagonista. Dopo i contorni netti e le tinte pastello dell'epoca 16 bit, il batuffolo sembra la scelta migliore per il nuovo titolo, facendo finta che in mezzo non ci siano state quelle fiacche imitazioni dello stile originario. Non è solo l'aspetto del gioco però ad essere degno di attenzione, perché la prova ha rivelato come Yoshi's Woolly World possa contare su alcune idee mica male, ovviamente in parte recuperate dal passato, in parte del tutto nuove.

[caption id="attachment_131686" align="aligncenter" width="600"]Yoshi's Woolly World - screenshot Yoshi's Woolly World - screenshot[/caption]

Spariscono le uova, arrivano i gomitoli, ma la sostanza è sempre la stessa, Yoshi ha sempre qualcosa da tirare per aprirsi strade, ottenere bonus, colpire i nemici, azioni alle quali si associano la classica slurpata che fa allungare la lingua del sauro, il salto e lo schianto a terra. E' il level design a sfruttare al meglio questi elementi, ad inquadrarli in un contesto fresco ed originale, seppur meno platform del solito. Nei livelli da noi provati infatti più che sulla precisione del salto l'enfasi era sull'ottenimento degli oggetti sparsi per le aree e sul raggiungimento di zone nascoste, creando così un ritmo meno frenetico rispetto ad un classico platform bidimensionale, ma ugualmente intrigante, perché il giocatore è invogliato ad infilare il naso ovunque.

Il gioco non sembra quindi proporre niente di stravolgente, ma l'impressione è di uno di quei casi nei quali la somma delle parti è inferiore alla totalità dell'esperienza. E' vero, non ci sono slanci particolari in termini di gameplay, ma la certosina collocazione degli elementi di gioco e la ragionata costruzione dei livelli riescono a convincere, certamente aiutati in questo dalla già citata ottima direzione artistica. Come da tradizione degli ultimi platform Nintendo, anche in Yoshi's Woolly World sarà presente una modalità cooperativa, quella che ci ha permesso di affrontare i livelli in compagnia di una simpatica standista, il cui Yoshi è stato più volte divorato dal nostro e sputato strategicamente verso piattaforme in apparenza irraggiungibili. Bugia, erano raggiungibilissime, semplicemente ci stavamo divertendo troppo nel farlo. E divertire in maniera genuina è quanto il gioco sembra fare al meglio.

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