[E3 2013] Provato - Rain

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Sotto la pioggia del titolo di Sony Computer Entertainment

Rain sembra essere la pace dei sensi fatta videogioco, un racconto di intima dimensione che non stupisce per costruzione, per complessità o aspetto visivo, ma fa affidamento sulla semplicità del gameplay e sull'empatia che il giocatore prova nei confronti del protagonista per renderlo partecipe di una storia semplice ed al tempo stesso tempo affascinante. In Rain, infatti, si prende il controllo di un ragazzo invisibile, che diventa riconoscibile solo quando bagnato dalla pioggia, da qui il titolo del gioco; il suo scopo, raggiungere una ragazza che vive nelle medesime condizioni, in un mondo che, nonostante l'apparenza tranquilla, nasconde alcune ostilità. Nella demo da noi provata all'E3 2013 di Los Angeles abbiamo potuto attraversarlo questo mondo, seppur brevemente, e ne abbiamo ricavato buone impressioni.

Se la versione finale di Rain dovesse confermare quanto abbiamo visto, allora ci troveremo di fronte ad un prodotto d'immediata assimilazione, viste le risicate possibilità date dal sistema di controllo. Il ragazzo può correre ed interagire con l'ambiente circostante, scavalcando piccole strutture o trascinando oggetti, e null'altro. Una tale ristrettezza si traduce in sezioni di gioco che di poco variano le une dalle altre, e che per la maggior parte richiedono di utilizzare il ragionamento per sfuggire, seguendo percorsi sicuri, ad inquietanti mastini, anch'essi visibili solo sotto la pioggia. Ecco quindi come la produzione del team giapponese di Sony Computer Entertainment, sviluppata in collaborazione con Acquire, si configura come un titolo adventure fortemente caratterizzato da frequenti ma semplici puzzle ambientali. Bisogna camminare piano sulle pozzanghere, per evitare di far rumore, correre al riparo dalla pioggia per diventare invisibili, servirsi di ogni possibile appiglio per passare all'area successiva. In un paio di occasioni abbiamo dovuto pensare più a lungo alle nostre azioni, dopo morti premature, per attraversare l'area pattugliata dai mastini, ma in generale la demo è scorsa sui binari di una certa facilità, essendo anche molto chiaro quanto da fare in ogni sezione. Un fattore, questo, che fa di Rain un titolo di certa fruizione, ma che lascia qualche legittimo dubbio sulla profondità e sull'appeal nel lungo periodo del titolo.

Non avendo nel gameplay il suo punto forte, Rain fa dell'atmosfera e dei toni del racconto le sue carte migliori. Già l'idea di fondo è affascinante, con questo protagonista costretto a una condizione di certo strana, e le note della pioggia suonano benissimo in un contesto simile, coniugandosi con la sensazione generale di malinconia e solitudine del titolo. A questo, si aggiunge la necessità di raggiungere, e nel mentre aiutare, a seconda delle situazioni che il gameplay propone, la ragazza, nei confronti della quale si costruisce subito un legame d'affetto, perché è l'unica persona che incontriamo nel corso dell'avventura, e per la sua situazione, identica a quella del protagonista, da noi guidato. Ogni inquadratura, ogni passaggio da una zona ad un'altra, ogni particolare situazione, viene descritta da corte ma efficaci didascalie che descrivono quanto accade su schermo, ma lasciano trasparire anche un certo senso artistico da parte del team di sviluppo, che spesso ricorre a particolari espedienti per creare delle vere e proprie cartoline, con tanto di descrizione: accade quindi che nel passare tra due edifici, lo sguardo venga indirizzato sulla luna che fa capolino tra di essi, con tanto di breve e poetica frase, ed è forse proprio tramite questa scena che possiamo descrivere meglio la magia e l'unicità di Rain.

L'aspetto tecnico del titolo non è propriamente lo stato dell'arte di PlayStation 3, anzi la costruzione poligonale e le texture applicate sul mondo di gioco sono abbastanza semplicistiche. Piace la maniera nella quale di disegna il corpo del protagonista e degli esseri sotto lo scrosciare della pioggia, pioggia che ovviamente, essendo il focus dell'esperienza della produzione SCE, è invece realizzata in maniera molto convincente. Scarno, ma non di bassa qualità, è l'accompagnamento sonoro, con brani delicati che fanno, per pochi secondi, capolino, mentre tutti gli altri suoni sono ovattati da quello dell'acqua che viene giù dal cielo. Rain uscirà a fine anno, e vedremo allora se la sua magia basterà a renderlo un prodotto da non perdere.

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