[E3 2013] Anteprima - Dead Rising 3

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


Condividi

Zombi a non finire nel terzo episodio della saga di Dead Rising!

"Ancora zombi, basta zombi", è quello che abbiamo pensato nel momento in cui, durante la conferenza Microsoft, è apparso Dead Rising 3. Poi, la sessione di gameplay mostrata ha decisamente cambiato il nostro sentimento nei confronti del titolo Capcom. Ora che ne abbiamo visto una sessione ancora più lunga, nello stand del gioco sullo showfloor dell'E3, non vediamo l'ora che esca. Il terzo episodio della serie promette di rinnovarne il gameplay, senza deviare di molto dai canoni dei precedenti episodi, con un inquadramento diverso, in un ambito open world che concede al giocatore grande libertà d'azione, agli zombi tanto spazio per deambulare. Quindi, tanto spazio, tanti zombi. Tantissimi. Tanterrimi. Andiamo per ordine. Nel momento in cui l'apocalisse zombi si riversa sulla città di Los Perdidos, Nick Ramos, tamarrissimo meccanico ispanico, si trova in guai serissimi. Solo e male in arnese, il nostro si prepara a sfuggire alla distruzione non morta. Per fortuna, ha qualcosa dalla sua, ovvero una fervida inventiva, che gli permette di mettere insieme oggetti di ogni tipo e creare, in un attimo, armi folli per concezione e potenziale, mettendoci giusto un attimo, a patto di avere i materiali, ed in qualunque luogo. Il tutto per dire che, come e probabilmente ancora di più che nei predecenti episodi, il focus del gameplay di Dead Rising 3 sarà ammazzare, squartare, far esplodere, dar fuoco, sminuzzare, lanciare, trivellare, spiattellare zombi, grazie ad un arsenale veramente clamoroso. Abbiamo visto spade fiammeggianti, create con una bombola di propano e  un machete; uno strambo martello da carpentiere dotato, sull'altra estremità, di una mola; un caspita di lanciagranate, ma dal nome decisamente più incazzato, messo insieme in un amen. Insomma, ognuno potrà appagare il proprio desiderio di distruzione nella maniera che più lo aggrada.Di carne da mietere, in effetti, ce ne sarà una quantità invereconda perché, come detto, il passaggio all'open world comprende anche un aumento incredibile del numero di non morti a zonzo per la città. Dead Rising 3 pare essere un inno al massacro indiscriminato, e sembra contenere la giusta dose di varietà e carisma atta a non far scadere velocemente il tutto in una noiosa ripetizione di smembramenti, divertenti nell'immediato e magari tediosi sul lungo periodo. Nonostante Nick Ramos attualmente non paia in grado di competere per personalità con Frank West, il protagonista del primo episodio, piace per tamarraggine, per le espressioni di incredulità che gli vengon fuori ogni volta che incontra uno zombi, per il suo spirito scanzonato. E scanzonato è il titolo tutto, nonostante l'apparenza di un trailer che altrove ha indirizzato l'attenzione di chi l'ha visto. A parte le armi, già descritte, che sprizzano follia da tutti i pori, c'è un reparto di mosse bizzarro, che concede a Nick attacchi, prese e lanci esilaranti, c'è il divertimento derivato dallo stendere decine e decine di zombi con qualunque mezzo si trovi in giro.Il titolo Capcom impressiona anche graficamente. L'impatto complessivo è decisamente ottimo, sebbene alcuni piccoli difetti, come un certo pop up nelle texture e negli oggetti e dei rallentamenti nelle situazioni più affollate (molto frequenti) denotino la necessità di una ottimizzazione che, ne siamo certi, arriverà per l'uscita del gioco. Dead Rising 3 quindi, con queste premesse, potrebbe essere il gioco di zombi definitivo.
Continua a leggere su BadTaste