[E3 2012] Anteprima - Beyond: Two Souls

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Nuove informazioni sull'ultimo titolo Quantic Dream dall'E3 2012

Si possono dire (e si sono dette) tante malignità su Quantic Dream e il suo boss e frontman, David Cage, che anche dal palco di questa E3 2012 non è riuscito a fare a meno di introdurre il suo nuovo progetto come se si fosse trattato della soluzione a tutti i mali del mondo.

Di certo però, non si può negare che dietro a questa pompa magna ci siano delle forti spinte innovative e delle idee potenti, in grado di mostrare al pubblico che un videogioco può uscire dal seminato dei soliti tre, quattro generi predefiniti e diventare qualcosa di differente, altrettanto affascinante. Chi ha giocato Fahrenheit e Heavy Rain sa già dove si andrà a parare, e la partecipazione al progetto dell’attrice Ellen Page, la giovane star di Inception, non fa che confermare quanto lo stile narrativo intrapreso non sarà molto differente da quanto visto nel diretto predecessore.

Questo significa, a grandi linee, una struttura da “film interattivo”, caratterizzata da gameplay ridottissimo (Heavy Rain aveva proposto un interessante “virtual motion control”, dove i tasti da premere e le torsioni degli analogici finivano per mimare efficacemente quanto accadeva a schermo – peccato che poi abbiano rovinato tutto con la Move Edition, veramente mal fatta, ndr) e da una trama che vive soprattutto di personaggi, psicologie spesso danneggiate e sconvolte nella loro quotidianità da grandi eventi. Proprio quell’ “occhio indiscreto” che in un giorno come tanti si infilava in casa di emeriti sconosciuti aveva colpito, al tempo di Heavy Rain, e sembra che Beyond sia pronto – come da titolo – a fare un deciso passo in là.

Invece di proporre un semplice frammento della vita della protagonista Jodie la trama coprirà un arco temporale di ben cinquant’anni, presumibilmente dall’adolescenza alla vecchiaia. Una vita ben più tragica e movimentata di quella di una persona comune, naturalmente: Jodie vive infatti una bizzarra relazione con un’entità ultraterrena e invisibile non meglio definita, sospesa a metà tra la realtà che tutti conosciamo e un’ipotetica dimensione parallela.Non solo la ragazza sembra essere l’unica in grado di percepire tale entità e comunicarvi (le scene di gameplay hanno visto Jodie parlargli ad alta voce), ma la figura ultraterrena sembra ben disposta ad aiutare la sua compagna con ogni mezzo possibile.

E, di aiuto, Jodie sembra averne molto bisogno: per quanto i dettagli sulla trama ancora scarseggino, il trailer e le sequenze di gameplay finora mostrate hanno reso evidente come la ragazza sia costantemente in fuga da un’intera unità SWAT assolutamente intenzionata a catturarla, con ogni mezzo possibile.

Dopo il breve trailer mostrato durante la conferenza Sony, piuttosto avaro quanto a contenuti e dettagli, lo showfloor dell’E3 ha permesso ai giornalisti di visionare una demo molto più lunga ed articolata, che potete vedere in calce all'articolo o nella nostra news dedicata.

Senza perderci in una descrizione dettagliata dei contenuti, che potete visionare in prima persona, limitiamoci a riassumere e ad analizzare i nuovi dettagli emersi riguardo al gameplay. In primo luogo, appare evidente come il giocatore possa in qualunque momento decidere se “impersonare” Jodie o l’entità soprannaturale.

Nel primo caso, il gameplay appare in tutto e per tutto identico a quello di Heavy Rain: si esplorano le ambientazioni (solitamente piuttosto limitate a livello di dimensioni) e si interagisce tramite brevi quick time event, ossia premendo a tempo i tasti che appaiono a schermo.

Ben diversa è invece la situazione quando si impersona l’entità: in questo caso si fluttuerà a circa un metro e mezzo dal suolo, osservando l’ambiente con un leggero effetto fish eye. Una sorta di “cordone ombelicale” traslucido permetterà sempre di sapere dov’è Jodie, mentre osservando direttamente una qualsiasi delle persone presenti nell’ambiente si avrà accesso ad altre interessanti possibilità. Nel caso infatti tali persone abbiano vicino un oggetto di qualsiasi tipo, nei panni dell’entità potremo usare una spinta cinetica per far cadere o schizzare via la cosa in questione, si tratti di una bottiglietta d’acqua o di un libro. Tale meccanica permetterà al giocatore di distrarre per qualche prezioso istante alcune persone.

Ancor più interessante è però la possibilità di “possedere” letteralmente i corpi delle altre persone, controllandone i movimenti del corpo come se si trattasse di Jodie. Ancora non è ben chiaro se questa possibilità sarà aperta a tutti i personaggi presenti negli scenari, o se sarà limitata ad alcune specifiche sequenze. Fuor di dubbio è il fatto che la dinamica torni molto utile quando Jodie di trova a fuggire dalla task force, dato che il giocatore potrà possedere i corpi dei militari e far sì che si uccidano a vicenda. A proposito di quest’ultimo dettaglio, la demo mostra diversi passaggi piuttosto efferati, in cui l’entità non esita a massacrare decine di militari e a far esplodere un’intera pompa di benzina.Ancora non è chiaro cosa effettivamente sia successo alla protagonista, e di conseguenza all’entità, prima di questa violenza esplicita, che speriamo possa trovare adeguate giustificazioni una volta ottenuto il quadro completo della situazione. La collaborazione tra i due personaggi in fuga si estende anche all’aspetto “ambientale”: diverse volte nella demo viene mostrato come, nel caso in cui non sia possibile superare con Jodie specifici ostacoli, nei panni dell’entità la cosa si faccia più semplice, grazie alla spinta cinetica.

Dal punto di vista grafico e della regia la sequenza si è dimostrata molto ben confezionata, con una recitazione e animazioni facciali ancor più raffinate di quelle viste in Heavy Rain, e sfondi più dettagliati. Va detto comunque che il percorso sembra ancora univoco e piuttosto ristretto (vedasi la fuga nel bosco, strutturata “a corridoio”), impressione ulteriormente confermata dall’impossibilità di allontanarsi troppo da Jodie quando si gioca nei panni dell’entità.

Il “virtual motion control” di Heavy Rain appare sostanzialmente invariato, anche se il finale della demo presenta una sequenza che “osa” un po’ di più, permettendo al giocatore di controllare l’inclinazione di una moto tramite il sixaxis.

Nel complesso, Beyond – Two Souls sembra al momento un’interessante evoluzione di quanto visto in Heavy Rain. Peraltro, la promessa di David Cage di un’esperienza completamente differente rispetto a quella del predecessore sembra in parte disattesa, dato che diversi elementi del gameplay tornano sostanzialmente invariati. La speranza è naturalmente che le possibilità offerte dal secondo protagonista, ossia l’entità misteriosa, vengano approfondite il più possibile, e che la sceneggiatura sappia offrire un risultato finale migliore rispetto a quanto visto in passato nelle produzioni Quantic Dream, spesso soggette a buchi di trama e brusche virate sul surreale.

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