Chi ricorda il primo film di Dungeons & Dragons?
Dungeons & Dragons è da poco al cinema, ma non è il primo film basato sul popolare gioco di ruolo. Parliamo del famigerato adattamento del 2000...
Dungeons & Dragons – l’onore dei ladri è da poco nei cinema.
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Per molti il titolo non sarà una novità, abituati da anni a giocare al gioco di ruolo omonimo a cui il film si ispira. Altri forse avranno solo la sensazione di averne già sentito parlare, che il nome non sia inedito.
In realtà D&D ebbe recensioni pessime sia da parte del pubblico che della critica e, a distanza di anni e un maggior spirito critico, le ragioni sono ben evidenti.
TRAMA
Dungeons & Dragons – che il gioco abbia inizio è ambientato nel regno di Izmer in cui vige una rigida divisione tra gli aristocratici dotati di poteri magici e i cittadini comuni privi di poteri. La giovane imperatrice Savina vorrebbe porre fine a questa disuguaglianza, ma le si oppone il mago Profion che sta tramando nell’ombra per scalzarla e governare su Izmer. Per ottenere ciò che desidera, Profion deve trovare lo scettro di Savril, un oggetto magico in grado di fornirgli il potere per annientare Savina. Sulle tracce dello scettro finiscono, quasi per caso, anche una giovane e inesperta maga di nome Marina e una coppia di ladri Ridley e Snails. Questo improbabile gruppo finirà per essere l’unica speranza di Izmer contro Profion.
COSA NON HA FUNZIONATO
Ad aver criticato il film sono stati in primo luogo i giocatori. Nonostante alcune creature prese direttamente dal gioco originale, la storia e i personaggi non erano coerenti con le sue regole. L’impero di Izmer, in primis, non fa parte delle ambientazioni ufficiali di D&D.
Anche a voler ignorare il materiale di partenza da cui è stata realizzata la trasposizione, il film non funziona su vari livelli. Nonostante la presenza di Jeremy Irons (unico nome di spicco nel cast oltre a una ancora sconosciuta Thora Birch), il resto degli attori non brilla particolarmente. A voler essere gentili potremmo dire che la recitazione non era il loro forte, complice anche una sceneggiatura con dialoghi urlati tutto il tempo. Molti hanno anche puntato l’attenzione sul personaggio interpretato da Marlon Wayans che ricalca in toto gli stereotipi macchiettistici dei personaggi neri.
La trama è un’accozzaglia di cliché sui film fantasy, ma la scopiazzatura non è esattamente ben riuscita. I personaggi si muovono da un punto all’altro sentendo la necessità ogni volta di spiegare quello che stanno facendo. Un pubblico di bambini forse apprezzerà (ma anche no), un pubblico adulto eviterebbe volentieri. Senza contare l’introduzione completamente casuale di un nano e un’elfa che portano un contributo alla storia pari a zero. Per non menzionare i draghi la cui unica funzione assodata è quella di comparire e sparire casualmente.
Nonostante un budget non irrilevante, circa 35 milioni di dollari, alcuni effetti speciali, oggetti di scena, trucchi e costumi fanno pensare che tre quarti dei soldi siano finiti esclusivamente nel cachet di Jeremy Irons.
I SEQUEL
A dispetto delle critiche negative, il film riesce a incassare circa 50 milioni di dollari, tanto da far meditare alla produzione la realizzazione di un sequel. Questo arriva nel 2005 con il titolo di Dungeons & Dragons 2: Wrath of the Dragon God in cui l’unico personaggio a ritornare del primo film è quello di Damodar, fedele alleato del mago Porfion. Si tratta in questo caso di una produzione a basso budget, ma più fedele alla mitologia di D&D.
Nel 2012 esce direttamente in home video il terzo film della saga: Dungeons & Dragons 3: The book of Vile Darkness (inedito in Italia).
Trovate qui la scheda completa su Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri.