Dragon’s Dogma, Castlevania e le altre serie Netflix tratte dai videogiochi prima di Arcane
In occasione dell'uscita di Arcane, ricordiamo insieme altri prodotti targati Netflix tratti da celebri franchise videoludici
I videogiochi, negli anni, sono però passati dall’essere prodotti di nicchia a far parte del mercato più redditizio del mondo dell’intrattenimento. Già nel 2018, infatti, i videogames avevano superato i 100 miliardi di incassi globali, confermando l’interesse del pubblico verso questo “innovativo” media. Numeri davvero sensazionali, soprattutto se confrontati con quelli del cinema o con quelli di piattaforme di streaming come Netflix, con quest'ultimo che si ferma a “soli” 29 miliardi. Come se non bastasse, i dati qui riportati risalgono al 2018, in una situazione pre-Covid19. Con l’aumento di entrate nel settore videoludico degli ultimi anni il divario si è ancora più espanso, trasformando le console e i PC nelle principali piattaforme per l’intrattenimento moderno.
Consci di questa situazione, i piani alti di Netflix hanno quindi deciso di investire denaro e risorse nella creazione di prodotti derivati dai franchise più celebri. Basti pensare anche a The Witcher, vero e proprio successo di pubblico e di critica che sta per celebrare l’arrivo della seconda stagione. Tra pochi giorni è però il turno di Arcane, serie TV d’animazione basata sul celeberrimo League of Legends. Ispirati dalla potenza visiva di questa nuova trasposizione, abbiamo quindi deciso di soffermarci e di ragionare su alcune produzioni dell’azienda di streaming basate su famosi videogiochi.
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Discorso molto diverso, invece, per Castlevania, tratto dall’immortale saga di Konami. Nonostante una prima stagione troppo breve (4 episodi), la serie ha riscosso grande successo in tutto il mondo. Merito soprattutto della scrittura di Warren Ellis, celebre sceneggiatore di fumetti, e del cast vocale, davvero ispirato. Tra le voci principali troviamo infatti Richard Armitage, Graham McTavish, Peter Stormare, Bill Nighy, Jason Isaacs e Malcolm McDowell. Anche in questo caso evidenziamo una CGI talvolta incerta, ma è innegabile che il risultato ottenuto da Powerhouse Animation, Mia Film e Tiger Animation superi di gran lunga la succitata opera Capcom. La fama ottenuta da Castelvania ha quindi spinto Netflix a mettere in cantiere un nuovo spin-off della serie ambientato durante la Rivoluzione Francese.
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Il parziale insuccesso di Dragon’s Dogma non ha posto fine alla collaborazione tra Capcom e Netflix, che l’otto luglio 2021 ha portato in scena Resident Evil: Infinite Darkness. Questa miniserie di quattro episodi ha come protagonisti Leon S. Kennedy e Claire Redfield, personaggi iconici provenienti dal secondo episodio del brand videoludico. Una mossa tanto intelligente nella teoria, quanto tragica nella pratica. Una volta terminata la visione di Infinte Darkness si ha la sensazione di aver assistito a un (breve) film animato dalla dubbia qualità, sia dal punto di vista narrativo che da quello visivo. La trama risulta confusa, i protagonisti fuori fuoco e la messa in scena quasi sempre scialba. L’ennesima prova che non basta un grande nome per fare un grande prodotto.
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Decisi a non mollare la presa, Capcom e Netflix hanno quindi portato sulla piattaforma di streaming Monster Hunter: Legends of the Guild, film d’animazione ispirato al celeberrimo franchise. Il risultato, neanche a dirlo, è stato davvero mediocre. Se dal punto di vista della storia possiamo trovare numerose similitudini con quanto provato giocando ai videogames, lo stesso non si può dire del comparto visivo messo in piedi da Pure Imagination Studios. Il lato estetico di Legends of the Guild è semplicemente terrificante, risultando più vicino alle cut-scene dei videogiochi di dieci anni fa che a un film d’animazione moderno. Un vero spreco, soprattutto considerando il possibile trampolino di lancio offerto da Monster Hunter Rise, uscito quest’anno su Nintendo Switch.
Potremmo continuare a parlarvi di Dragon Quest: Your Story, DOTA: Dragon’s Blood, delle svariate serie sui Pokémon o sugli Skylanders, ma rischieremmo di ripeterci. Nonostante qualche buon prodotto con Castlevania, sino ad ora non siamo riusciti a godere appieno di una trasposizione adeguata di un videogioco.
Cosa ci aspetta, quindi, nel futuro di Netflix?
Per prima cosa, Arcane sembra avere tutte le carte in regola per irrompere sul mercato con una potenza devastante. Una potenza in grado di mescolare stile e fan service, dando vita a un prodotto talmente ricercato da trainare possibili spettatori verso il materiale originale: quel League of Legends tanto noto ai videogiocatori.
Più in là nel tempo sono previste inoltre serie animate tratte da Assassin’s Creed, Cyberpunk, Splinter Cell, Tomb Raider, Beyond Good and Evil e Cuphead. Nomi estremamente altisonanti, che hanno come obiettivo quello di fondere due categorie di pubblico nella speranza di far vedere le serie agli amanti dei videogames e di far giocare i titoli a coloro che rimarranno ammaliati dai prodotti Netflix. Insomma: i videogiochi non sono alla base solo dell’intrattenimento attuale, ma anche dei piani futuri della celeberrima azienda di streaming americana.
E voi che cosa ne pensate? Quali opere tratte dai videogiochi avete visto? Quali vi sono piaciute? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it. Se volete commentare questo speciale insieme a noi, invece, vi aspettiamo tutte le settimane sul canale Twitch di BadTasteItalia.