Don't You Forget About Me - L'importanza di The WB

Per un giorno soltanto torniamo a parlare di The WB, uno dei canali più importanti della Golden Age televisiva statunitense

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Prima dell’appuntamento finale dedicato alle nuove piattaforme di Amazon e Netflix, un articolo speciale dedicato a uno dei canali più importanti della Golden Age televisiva statunitense, cominciata alla fine degli anni’ 90, un canale poi chiuso nel 2006 per fondersi con uno dei suoi rivali e creare uno dei cinque network generalisti oggi attivi. E così, per un giorno soltanto, torniamo a parlare di The WB.

The WB avvia le trasmissioni nel neanche troppo lontano 1995. Il network è frutto della collaborazione fra Warner Bros. Entertainment, di proprietà Time Warner, e Tribune Broadcasting, sussidiario di Tribune Company, colosso editoriale statunitense.
Il debutto non è dei migliori. Il canale ha difficoltà a capire come inserirsi nel mercato e che taglio editoriale dare alla sua offerta. Inizialmente si concentra sulle comedy, in special modo quelle che mirano al pubblico afroamericano, come The Wayans Bro. e Sister, Sister, ma trova anche spazio per i family drama, tra cui lo storico 7th Heaven andato in onda per ben 11 stagioni.
Il vero punto di svolta per The WB si verifica il 10 marzo 1997. Quella sera viene trasmesso il pilot di una serie ispirata a un film del 1992 di scarso successo, midseason replacement in cui l’emittente non crede poi tanto. Boom. È il risultato migliore nella storia di The WB. La serie in questione si intitola Buffy The Vampire Slayer ed è una delle serie più importanti offerte dalla televisione negli anni ’90. Le avventure della cacciatrice di vampiri Buffy Summers compongono uno dei primi show in grado di mischiare con successo generi e toni diversi, oltre a presentare il primo grande eroe femminile del piccolo schermo. L’opera riporta in auge il filone fumetto-soprannaturale aprendo la strada a una nuova generazione di protagoniste femminili forti. Il suo creatore Joss Whedon è fra i primi showrunner a cui viene riconosciuto lo status di autore, in una rivoluzione copernicana che animerà la famosa Golden Age televisiva nella seconda metà degli anni ’90.

Il successo di Buffy the Vampire Slayer convince il network a focalizzarsi sul pubblico giovane, approfittando anche della deviazione della FOX, che dai ragazzi inizia presto a mirare a una fascia più adulta. Così The WB sforna una quantità di prodotti presto cult per un’intera generazione di adolescenti e non, imponendo finalmente la propria voce in un mondo televisivo sempre più affollato. Trovano la giusta collocazione teen drama più maturi tra cui il celeberrimo Dawson’s Creek e Felicity, ma anche show più divertenti e scanzonati, come il cult trash Charmed, assieme a family drama di alta qualità e successo, Gilmore Girls fra tutti.
The WB diventa così la dimora del pubblico giovane e, cosa nient’affatto scontata, di prodotti qualitativamente interessanti e validi. Il canale è una fucina creativa che permette a giovani autori di dar prova del proprio valore, formando personalità ancora oggi attive nel mondo televisivo e non solo: alla corte di Joss Whedon (The Avengers) vengono allevati Jane Espenson (Once Upon a Time), Drew Goddard (Cabin in the Woods), Steven S. DeKnight (Spartacus) e Shawn Ryan (The Shield), in Dawson’s Creek si faranno le ossa Kevin Williamson (Scream, The Following, The Vampire Diaries) e il futuro produttore Greg Berlanti (Brothers & Sisters, Arrow), J.J. Abrams (Alias, Lost, Star Trek) debutta con Felicity e Ryan Murphy (Glee, Nip/Tuck, American Horror Story) con Popular, e ancora Amy Sherman Palladino (Gilmore Girls, Bunheads), Eric Kripke (Supernatural, Revolution), Jason Katims (Roswell, Friday Night Lights, Parenthood). Si potrebbe andare avanti per ore.

Dopo l’apice raggiunto nei primi anni 2000, The WB comincia la sua parabola discendente. Gli ascolti calano, i nuovi show falliscono. È il 2006 quando il network, ormai alle strette, decide di fondersi con un’altra emittente in declino, la UPN, per formare il nuovo The CW. Si conclude così la storia di uno dei network che più ha influenzato la Golden Age televisiva e che più ha inciso sulla tv odierna, in un vuoto che ancora oggi, nonostante numerosi tentativi (The CW, ABC Family, MTV), si fa sentire.

Capolavori da recuperare: Buffy the Vampire Slayer

Cult di sempre: Dawson’s Creek, Popular, Felicity, 7th Heaven, Everwood, Gilmore Girls, One Tree Hill, Birds of Prey, Angel, Charmed, Smallville, Roswell, Jack and Bobby

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