Domina: Kasia Smutniak, la regista Claire McCarthy e lo sceneggiatore Simon Burke presentano la serie Sky

Domina è la nuova serie Sky in arrivo il 14 maggio e la protagonista Kasia Smutniak, la regista Claire McCarthy e il creatore Simon Burke hanno parlato dell'approccio scelto per il racconto proposto sugli schermi

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Domina è la nuova serie Sky Original in arrivo venerdì 14 maggio su Sky e NOW che permetterà, in otto episodi subito disponibili, di immergersi nell'Antica Roma grazie a una storia raccontata dal punto di vista delle donne, seguendo così, con un approccio originale e unico, le lotte per il potere durante il principato di Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore romano.

La produzione internazionale è stata girata presso i Cinecittà Studios di Roma e ha come protagonista Kasia Smutniak nel ruolo di Livia Drusilla, interpretato nei primi due episodi da Nadia Parkes (Doctor Who). Il cast internazionale comprende anche Matthew McNulty (Misfits) nei panni del futuro imperatore Gaio Ottaviano (nei primi due episodi interpretato da Tom Glynn-Carney); Claire Forlani (Vi presento Joe Black) interpreta Ottavia, sorella di Gaio; Christine Bottomley (The End of the F***ing World) sarà Scribonia, prima moglie di Gaio nonché acerrima nemica di Livia; Colette Dalal Tchantcho (The Witcher) nei panni di Antigone, prima fidata ancella di Livia e poi donna libera e sua confidente; Ben Batt (Captain America: Il primo vendicatore) interpreta Agrippa, amico d’infanzia di Gaio Ottaviano, suo generale e poi console. Insieme a loro, una star internazionale come Liam Cunningham (Il Trono di Spade) nel ruolo di Livio, padre di Livia Drusilla, e un’icona della cinematografia mondiale, Isabella Rossellini (Velluto Blu, La morte ti fa bella), che nella serie interpreterà la matrona Balbina.

La serie si avvale inoltre del contributo della costumista Premio Oscar Gabriella Pescucci, delle scenografie di Luca Tranchino (Prison Break), della make up artist Katia Sisto (Penny Dreadful) e dell'hair design curato da Claudia Catini (Trust).

Domina è stata scritta e ideata da Simon Burke (Fortitude), e alla sceneggiatura del progetto prodotto per Sky hanno collaborato anche Nicola Wilson, Emily Marcuson e Namsi Khan. Dietro la macchina da presa è stata impegnata Claire McCarthy (regista dei primi 3 episodi), che guida un team di regia completato da David Evans (dietro la
macchina da presa degli episodi 4, 5, 7, 8) e Debs Paterson (alla regia dell’episodio 6).

La protagonista, i realizzatori della serie e le attrici Claire Forlani e Colette Dalal Tchantcho hanno partecipato a una conferenza stampa che ha permesso di sottolineare i punti di forza del progetto che si basa su una ricostruzione storica particolarmente curata e sul talento delle eccellenze italiane coinvolte nella produzione.

Kasia Smutniak ha quindi spiegato quali aspetti di Domina l'hanno conquistata:

La cosa che mi ha affascinata di più è che si trattava di un progetto che ruotava intorno alla figura storica di una donna così fondamentale per la sua epoca di cui si è parlato poco e oggi non è conosciuta. Interpretarla e raccontare la sua storia mi è sembrato importante nel periodo che stiamo vivendo perché abbiamo bisogno di storie di questo tipo, dove si raccontano delle donne forti con il loro percorso e che sono al tempo stesso fragili, e hanno lasciato un grande impatto. Raccontare la storia dal punto di vista femminile è un progetto davvero inedito e in più si propone la verità dei fatti. Nella nostra storia ci sono dei personaggi, come quello affidato a Colette, che sono stati inventati, ma tutto il resto è vero. In più si tratta di un progetto realizzato con talenti italiani come Gabriela Pescucci, Luca Tranchino e altre eccellenze italiane e girato qui a Roma.

La regista Claire McCarthy ha invece spiegato che è sempre importante trovare il giusto equilibrio tra la rappresentazione degli aspetti storici e la necessità di offrire una rappresentazione drammatica degli eventi, mentre il creatore Simon Burke ha ricordato come andando alla ricerca di una figura storica femminile da raccontare sugli schermi si sia imbatutto in Livia Drusilla e sia rimasto colpito perché era qualcuno che poteva esercitare il potere tramite i figli, il marito e altri uomini. Lo sceneggiatore ha scoperto che la donna proveniva da una famiglia che sosteneva la Repubblica, rimanenendo interessato al suo percorso e si è quindi scelto di approfondire il fatto che fosse alla base dell'ascesa di Augusto e che lo abbia fatto per poter ristabilire la Repubblica. La produzione di Sky ha potuto sfruttare gli spazi "vuoti" esistenti intorno agli eventi storici, visto che le storie delle donne non trovavano spazio nei documenti dell'epoca, potendo inoltre rappresentare come la democrazia fosse stata gradualmente distrutta senza che le persone se ne fossero realmente rese conto. Domina, inoltre, permette di rappresentare la lotta per il potere mostrandolo in modo realistico:

In quell'epoca il potere veniva usato e abusato. Quando perdevi il potere venivi ucciso, quindi si trattava di una questione di vita o di morte, anche per i propri figli.

Burke ha inoltre spiegato:

La politica nella nostra serie si fa in camera da letto, si parla delle donne che usano gli uomini per controllare gli eventi, facendo pressione.

Kasia Smutniak, sull'argomento, ha sottolineato che Livia ha bisogno del potere per sopravvivere, scegliere ed essere libera, non per averlo fine a se stesso:

Ha dovuto fare un percorso molto violento, rinunciando anche ai propri figli, per sopravvivenza.

DominaClaire Forlani interpreta nello show Ottavia e ha descritto il suo personaggio come una donna che non proviene da una famiglia nota e ha ottenuto il potere e la sua posizione tramite il matrimonio, quindi nonostante la sua grazia esterna era determinata ad arrivare al vertice e mantenere la sua posizione, avendo un carattere particolarmente determinato. Il personaggio, inoltre, permette di mostrare il prezzo che si paga per ottenere il potere, dando all'attrice la possibilità di comprendere la complessità del personaggio e tutte le sue sfumature.

Colette Dalal Tchantcho ha invece descritto Antigone, uno dei personaggi creati per il progetto targato Sky, e la protagonista di Domina Livia quasi come lo ying e lo yang e ha raccontato che le due donne hanno bisogno una dell'altra per sopravvivere, scambiandosi informazioni e aiutandosi a vicenda.

La protagonista ha spiegato l'importanza di Livia ricordando:

Questa serie è arrivata nel momento giusto per me. Ogni donna quando cresce si guarda indietro e si rende conto del percorso e della fatica, per mantenere le proprie libertà e rimanere se stessa, per arrivare dove si trova. Per raccontare la storia delle donne di questa epoca serve una certa maturità ed è importante raccontarla perché in molte parti del mondo siamo ancora molto indietro per quanto riguarda i diritti e l'uguaglianza delle donne. Livia e le donne della sua epoca sono state poi cancellate, ma lei è forse stata la prima femminista e ha creato delle leggi per le donne che hanno permesso di ereditare delle proprietà, in un periodo in cui dovevano lasciare i figli se divorziavano e venivano usate quasi come oggetto per la riproduzione, infatti sono sempre incinta. Penso che le donne che guarderanno queste storie riconosceranno molte cose perché Simon ha avuto una grande sensibilità nello scrivere questa storia e Claire nel rappresentare degli aspetti che erano vicine alla sua sensibilità. Sapere che duemila anni fa abbiamo fatto dei passi in avanti e sono poi stati cancellati è un campanello d'allarme per capire che quello che abbiamo fatto può essere spazzato via.

L'attice ha riflettuto inoltre sulla rappresentazione offerta dalla serie:

Quell'epoca ci sembra tanto lontana e quasi folle, conosciamo forse maggiormente la sfarzosità del periodo, anche perché è stata raccontata più volte al cinema. Pensando alla storia delle donne del passato ci ricordiamo di alcune figure iconiche perché, come accaduto con Cleopatra, sono state raccontate al cinema e il nostro immaginario dell'epoca si è imposto attraverso queste rappresentazioni. Di personaggi come Livia si conosce poco o niente perché è stata "cancellata" e la serie ha il compito importante di riproporre la sua figura e la sua importanza. Gli storici antichi erano tutti uomini, quindi il punto di vista sull'epoca era maschile, facendo conoscere poco o niente delle donne.

La star del cinema e della televisione, ha poi sottolineato quali sono state le difficoltà nel recitare nella parte di questa donna complicata:

Per interpretare Livia ho dovuto prima capirla, in particolare per quanto riguarda le decisioni riguardanti i suoi figli. Raccontiamo Livia nel suo intimo e ci sono molti momenti davvero difficili come rinunciare ai suoi figli, lasciandoli a un marito incapace senza sapere se li avrebbe rivisti, e farlo per l'idea di avere un ruolo e possa contribuire a far ritornare la Repubblica, seguendo quindi i suoi principi. Le scene in cui partorisce sono invece state le più difficili emotivamente da girare.

La serie Domina, in arrivo su Sky darà spazio anche alla storia d'amore che ha segnato la vita di Livia:

Era conveniente per entrambi, ma c'è stata grande passione ed è un matrimonio durato fino alla morte di Augusto ed è una storia passionale bellissima da raccontare sugli schermi. La bellissima sceneggiatura ha permesso di farlo nel modo giusto e Michael ha portato nella serie una grande forza dando grande sensibilità e verità al personaggio.

Kasia Smutniak ha infine raccontato:

In comune con Livia ho forse la consapevolezza, ed è qualcosa che arriva con il tempo, ma mi piacerebbe essere così forte e determinata. Non sono invece così ambiziosa. Interpretare il personaggio è stato un piacere, non è stata una grande sfida, ma mi sono divertita perché ha tantissime sfumature ed è qualcuno che ha un po' di furbizia, anche se altri potrebbero chiamarla cattiveria. Personalmente sono una grande appassionata di storia, in particolare della seconda Guerra Mondiale, perché vengo da un paese, la Polonia, dove si sente ancora l'influenza di quegli anni, e credo sia importante raccontarla, ricordarla e tramandarla per andare avanti perché si rischia di ritornare sui propri errori.

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