Disney+: Roy Conli, premio Oscar per Big Hero 6, ci parla di La Famiglia di Elefanti | INTERVISTA

In occasione dell'arrivo su Disney+ di La Famiglia di Elefanti e del relativo backstag, abbiamo intervistato il produttore premio Oscar Roy Conli

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Disney+: Roy Conli ci parla di La Famiglia di Elefanti | INTERVISTA

Roy Conli è, ormai, un veterano della Disney.

Il primo lungometraggio animato dove ha lavorato come co-produttore è stato Il Gobbo di Notre Dame, il 34º Classico d'animazione basato sul romanzo Notre-Dame de Paris di Victor Hugo.

Fra un Pianeta del Tesoro e un Rapunzel, la sua carriera di produttore è stata definitivamente consacrata nel 2015 quando Big Hero 6, film diretto da Don Hall e Chris Williams e ispirato all'omonimo fumetto Marvel, ha vinto l'Oscar come miglior lungometraggio d'animazione ai premi Oscar 2015.

Roy Conli non si limita "solo" a essere attivo in ambito di "animated feature". In aggiunta alle incursioni nel mondo dei videogiochi con Kingdom Hearts III è da anni una delle menti produttive dei documentari Disneynature, l'etichetta che porta avanti la grande tradizione documentaristica della major.

Ed è proprio a margine dell'arrivo su Disney+ di La Famiglia di Elefanti e del relativo backstage, Sulle Orme di Elefanti, che abbiamo avuto la possibilità e l'onore di parlare con lui.

Ciao Roy, che piacere parlarti, sono un grande estimatore del tuo lavoro fin dai tempi del Gobbo di Notre Dame che ho letteralmente amato da adolescente.

Grazie mille, gentilissimo, mi ricordo di essere anche venuto in Italia per la premiere.

Eh, per me era ancora un po' troppo presto per i junket Disney. Ma me lo sono proprio goduto al cinema, fantastico.

Ah, meraviglioso!

Proprio dal Gobbo di Notre Dame fino a Big Hero 6, che ti è valso anche l'Oscar, hai firmato come produttore alcuni grandi film d'animazione poi, con Born in China, hai cominciato a dedicarti anche ai documentari. Come mai questa decisione?

Sì, esattamente, il mio primo documentario è stato Born in China. Comunque, puntualizzo che sto ancora lavorando al cinema d'animazione. Ti dirò di più: sono attivamente al lavoro su due progetti, uno che sto producendo proprio ora, uno che è in fase di sviluppo e che, se tutto va bene, dovrebbe arrivare nel 2022. Sai, ci vuole davvero un sacco di tempo per dare vita a un cartoon. È stato proprio dopo Il Gobbo di Notre Dame che Paul Baribault, al tempo capo di Disneynature, mi chiese se volevo dare una mano al concepimento e alla storia di Born in China che era pensato proprio come un True Life Adventures perché volevamo inserire una storyline al suo interno. Ho accettato con Disney+ Roy Conliestrema gioia primo perché quelli della tutela ambientale e della conservazione degli habitat naturali sono temi che sento davvero molto, secondo perché per me il leopardo delle nevi è uno degli animali più straordinari del mondo. Non immaginavo che, dopo sei settimane da quella richiesta iniziale, mi avrebbero anche proposto di diventare produttore del tutto. Ed è stato bello perché, in quel lasso di tempo che era già trascorso, mi ero innamorato del progetto e dei realizzatori. Si è trasformata in una gioiosa ossessione che mi ha poi portato a continuare a lavorare in questo settore e agli attuali La famiglia di Elefanti ed Echo il Delfino proposti su Disney+. Penso davvero che i filmmaker impegnati nella realizzazione di questi documentari siano degli eroi moderni, con lo spirito di autentici esploratori. Quello che fanno è impressionante. Il messaggio di questi film, la capacità di veicolare, ai ragazzini e alle famiglie in primis, dei messaggi sulla bellezza della natura sia importantissimo. Per tornare al tuo ragionamento iniziale, cerco di lavorare in parallelo in questi due ambiti, animazione e documentario.

Cosa mi dici dell'intero processo decisionale della produzione di un documentario. Come arrivate alla conclusione che “Bene, varrebbe davvero la pena fare un documentario su questo animale e su questo habitat”?

È una domanda interessante. Per prima cosa, cerchiamo degli animali con cui possiamo metterci in relazione più facilmente. Animali che, per così dire, hanno già una storia da raccontare. Con gli elefanti ad esempio, degli animali che amo da sempre, ti rendi conto che hanno delle vite straordinarie. Hanno delle effettive e profonde relazioni all'interno del branco e avere a che fare con delle creature che mettono in mostra in modo così evidente quello che fanno, quello che provano, ti rende la vita sicuramente più semplice. E con i pinguini avviene la stessa cosa. Li studi e realizzi che c'è un sistema di ragionamento.

Come si lavora allo storytelling di un documentario? Con un film d'animazione, per quanto complicato, hai un sistema controllabile, una storia suddivisa in atti. Con un documentario la tavolozza è la natura che, come requisito principale, ha quello di essere incontrollabile. C'è comunque una storia da raccontare, ma lo spazio di manovra è profondamente differente.

Sono due ambiti che s'incontrano da qualche parte a metà strada. Con l'animazione, lo storytelling narrativo parti con niente in mano. Parti col creare una storia e, mano a mano, cominci a notare pattern e tematiche ricorrenti. E poi si va a scrivere di quei pattern e di quelle tematiche. Con i documentari, i filmmaker che sono sul campo raccolgono, su base quotidiana, tutto quello che vedono. Ogni giorno ti mostrano questi pezzetti di storia che, via via, cominci a capire. Cominci ad avere un'idea più chiara di quello che questi animali vogliono fare. Che anche in questo casi ci sono dei “temi”, delle “norme”. E per quanto strano possa sembrare, il cinema d'animazione e il documentario si incrociano a metà strada per quel che concerne il momento in cui realizzi quale sia la storia che puoi trarre dalla tua opera. Con La Famiglia di Elefanti ruota tutto intorno alla protezione del branco, al come questa comunità possa continuare la propria esistenza. E mi sembra che, dato il contesto attuale, si tratti di un messaggio importantissimo per ciascuno di noi. È un'ideale cui anche noi esseri umani dovremmo sempre aspirare.

Ovviamente, su Disney+, ho guardato anche l'altrettanto splendido making of Sulle Orme di Elefanti. Correggimi se sbaglio: non sei stato sul campo per queste produzioni, giusto?

No, hai ragione. Ero e sono indaffaratissimo qua a Burbank e non sono potuto andare. Ho lasciato che fossero i filmmaker a portarmi il loro lavoro. Sono stato sul campo per Born in China, sfortunatamente non sono potuto andare in Antartide per Penguins perché, come si suol dire, avevamo già 23 letti occupati. Si tratta di un habitat dove puoi recarti solo con un determinato numero di persone. Sarò materialmente sul campo per un film che faremo nell'arco dei prossimi due anni, ovviamente non possiamo cominciare ora, le produzioni sono state tutte rallentate a causa del COVID-19. Però per tornare alla questione iniziale no, dovevo coordinare e seguire da qua perché avevo anche questi altri impegni di carattere cinematografico.

E dal deserto del Kalahari riuscivano a mandarti il materiale su base quotidiana?

Assolutamente sì. Normalmente per un nostro documentario si gira per un anno e mezzo. Poi si parte col montaggio. Diciamo che le tempistiche standard di realizzazione si aggirano sui tre anni, tre anni e mezzo. Prima di entrare in sala montaggio devi esaminare un quantitativo gigantesco di girato. Io collaboro col regista e l'editor proprio al montaggio e, appena ti ritrovi con le prime bozze di montato, si lavora insieme a un gruppo di persone, quello che nell'animazione chiamiamo lo “story trust”, per capire come raccontare il tutto. E considera che se serve qualche aggiunta c'è ancora qualcuno sul campo che può mandare delle altre riprese.

Come mai tanto con La Famiglia degli Elefanti quanto con i precedenti documentari, avete realizzato anche i vari making of? L'avete proposto voi alla Disney o è stata una richiesta della stessa casa madre?

Sì, esatto, nasce tutto da Ghost of the Mountains, il “backstage” di Born in China che segue le tracce del leopardo delle nevi. Personalmente adoro sia la narrativa dei documentari che il loro dietro le quinte perché ti restituiscono quel senso di avventura delle esperienze che i nostri filmmaker si ritrovano a vivere. Diciamo che è diventato uno standard roprio da quella volta, da quando mostrammo allo studio tutto quello che c'era nel backstage che era così interessante da ricevere il via libera.

Come ultima domanda: sai in Italia c'è da sempre un fortissimo legame con la Disney. Ricordo che quando ero piccolo, la TV di stato, oltre a proporre delle serate speciali a tema in cui venivano passati i cartoni animati o i live action della major, aveva anche l'appuntamento fisso con i leggendari True Life Adventures voluti dallo stesso Walt Disney. Dimmi come, secondo te, le produzioni dell'etichetta Disneynature stanno portando avanti la grande tradizione dei documentari Disney.

Sono davvero contento che tu mi abbia fatto questa domanda. Sai, sono stato ragazzino a alla fine degli anni settanta. Ogni domenica ci riunivamo davanti alla TV per guardare i documentari Disney. Che sono andati avanti per anni e anni. Ricordo benissimo che la prima volta che ho sentito le parole “tutela dell'ambiente” erano uscite dalla bocca di Walt Disney. Sono cresciuto in un sobborgo di Los Angeles dove era abbastanza complicato avere delle idee sul concetto stesso di “natura selvaggia” se non fosse stato per i True Life Adventures. Per me, avere la possibilità di portare avanti questa tradizione e di poter mostrare alle famiglie le meraviglie della natura riuscendo, magari, a instillare nelle persone un senso di responsabilità sull'importanza del dover tutelare il nostro mondo, è un onore enorme, un dono impagabile.

Grazie mille per averci concesso il tuo tempo. Chissà, la prossima volta spero di beccarti a Londra o Los Angeles, quando tutto sarà tornato alla normalità.

Ma anche a Roma sarebbe bello! Mi manca l'Italia e non vedo l'ora di tornavi a trovare.

Disney+ Roy Conli

A seguire potete trovare tutti i dettagli relativi ai documentari proposti su Disney+ per il Mese della terra:

Per rendere omaggio al Mese della Terra, Disney+ annuncia che il film documentario targato Disneynature La Famiglia di Elefanti, narrato nella versione italiana da Elisa e in quella originale da Meghan, la Duchessa di Sussex, sarà disponibile dal 3 aprile. Lo stesso giorno sulla nuova piattaforma di streaming sarà possibile trovare anche il già annunciato Echo, Il Delfino, con la voce narrante di Cristiana Capotondi nella versione italiana e dell’attrice vincitrice dell’Academy Award® Natalie Portman nella versione originale. Dopo la sua uscita, lo scorso anno, nelle sale cinematografiche americane, anche il film Disneynature Penguins farà il suo debutto su Disney+ il prossimo 3 aprile.

La raccolta dedicata al Mese della Terra su Disney+ includerà anche altri titoli targati Disneynature che saranno tutti disponibili sulla piattaforma a partire dal 3 aprile, tra cui Sulle Orme degli Elefanti, Pinguini: Riprese Estreme e Il Mondo Nascosto dei Delfini, che offrono agli spettatori uno sguardo sui retroscena dell’esclusivo processo di realizzazione di tutti e tre i documentari.

Questi film andranno a unirsi alla già considerevole raccolta di titoli dedicati agli animali e alla natura, in evidenza durante il mese, tra cui Wild Yellowstone, Il Miracolo della Pioggia, JANE, Punto di non Ritorno, In Volo sopra il Mondo, Tesori Sottomarini, Il Mistero dei Leoni, Bear Grylls: la legge del più forte, Russia Terra Selvaggia, di National Geographic.

Diretto da Mark Linfield, co-diretto da Vanessa Berlowitz e Alastair Fothergill, e prodotto da Mark Linfield, Vanessa Berlowitz e Roy Conli, La Famiglia di Elefanti vede protagonisti l’elefante africano Shani e il suo vivace cucciolo Jomo che, insieme al loro branco, intraprendono un epico viaggio di centinaia di chilometri attraverso il vasto deserto del Kalahari. Guidati dalla loro matriarca Gaia, la famiglia affronta il caldo infernale, l’esaurimento delle risorse e gli ostinati predatori, mentre seguono le orme dei loro antenati alla ricerca di un rigoglioso paradiso verde. La pluripremiata artista Elisa emozionerà il pubblico italiano come voce narrante ne La Famiglia di Elefanti, che rappresenta la sua terza esperienza per Disney. Nel 2019, infatti, con la sua splendida voce ha incantato il grande regista Tim Burton interpretando, nella versione italiana del film Dumbo, “Baby Mine” (“Bimbo Mio”), l’iconico brano contenuto nella colonna sonora, premiata con l’Oscar®, del classico del 1941. Sempre nel 2019, Elisa ha doppiato Nala conquistando il pubblico con una performance unica nel film Disney Il Re Leone.

In omaggio a La Famiglia di Elefanti, Disneynature e il Disney Conservation Fund sostengono Elephants Without Borders, un’organizzazione che opera in Botswana per garantire la prosperità di umani ed elefanti. Elephants Without Borders sta lavorando a strategie per proteggere l’habitat degli elefanti in Botswana, contribuendo a ridurre il confitto tra uomo e natura attraverso l’istruzione, lo sviluppo economico e soluzioni che, da un lato deviano la migrazione degli elefanti lontano dagli insediamenti umani, dall’altro forniscono alle comunità strumenti per aiutarli a proteggere se stessi e le loro proprietà quando gli elefanti sono nelle vicinanze.

Con la voce narrante italiana di Cristiana Capotondi, Echo, Il Delfino farà immergere il pubblico in un viaggio sottomarino per divertirsi con alcuni degli animali più affascinanti del pianeta: i delfini. Realizzato con lo stile narrativo tipico di Disneynature, il film documentario presenta Echo, un giovane delfino che non riesce ancora a decidere se sia il momento di crescere e di assumersi nuove responsabilità. L’organizzazione sociale dei delfini è complicata e la barriera corallina che Echo e la sua famiglia chiamano casa fa affidamento su tutti i suoi abitanti per rimanere in salute. Ma Echo fa fatica a resistere alle tante avventure che l’oceano ha da offrirgli. Keith Scholey, che ha diretto Bears di Disneynature, è il regista del film.
Disney sostiene da molto tempo gli oceani e la vita marina in tutto il mondo. Le donazioni da parte del Disney Conservation Fund e l’esperienza del Disney Conservation Team Wildlife hanno aiutato le principali organizzazioni per la conservazione e le comunità a dare vita a vivai di coralli per aiutare le loro barriere coralline danneggiate a ricrescere, a costruire luoghi per salvare la fauna ittica e che forniscano opportunità lavorative locali, a salvare delfini spiaggiati e a ispirare i bambini a esplorare e proteggere i litorali, le barriere coralline e altri habitat marini.

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