Disney Gallery: The Mandalorian, tutto quello che c'è da sapere sui primi due episodi | Anteprima
Abbiamo visto i primi due episodi di Disney Gallery: The Mandalorian, la docuserie che ci porta dietro le quinte della realizzazione della serie
Come noto, l'uscita di The Mandalorian non è stata accompagnata da particolari approfondimenti sulla realizzazione della prima, attesissima serie live action della saga. Gli episodi sono usciti su Disney+ negli Stati Uniti e successivamente in Europa (dove il finale di stagione è arrivato solo qualche giorno fa), e l'assenza di backstage sulla piattaforma ha destato qualche sospetto, visto che i progetti della Lucasfilm sono sempre rimasti avvolti nel mistero durante la loro produzione, ma sono anche sempre stati ben documentati per le edizioni home video. L'annuncio a sorpresa dell'uscita di Disney Gallery: The Mandalorian ha colmato improvvisamente questa lacuna: la serie promette di soddisfare tutte le curiosità dei fan sul making-of di questa ambiziosa prima stagione.
REGIA
Nel primo episodio, Jon Favreau sottolinea da subito che quello che lui e tutti i registi della prima stagione hanno in comune: l'amore per Star Wars. Per il resto, però, si tratta di figure molto diverse l'una dall'altra, e questa è stata una scelta precisa operata da Favreau: ogni regista, infatti, è stato chiamato per conferire una prospettiva diversa alla stessa visione complessiva. Ognuno di loro ha avuto l'opportunità di lasciare la sua impronta caratteristica nella serie.
Filoni era una figura impossibile da non coinvolgere in The Mandalorian, proprio per via del suo rapporto speciale con Lucas, il creatore della saga. Da Favreau e da tutti gli altri registi e attori è considerato colui che è in grado di "veicolare" lo spirito della saga, una figura che sa sempre cosa è giusto e cosa è sbagliato per la saga.
Deborah Chow è una grandissima fan della fantascienza, dei film di genere, dei fumetti e della televisione. Tra i registi coinvolti in The Mandalorian è quella con la maggiore esperienza in televisione: ha lavorato, tra le altre cose, a Mr. Robot. "La televisione combina ambizione ed efficienza," spiega nel documentario. "E quindi mi impegno sempre moltissimo in pre-produzione per progettare e programmare tutto". Gli attori riconoscono in lei proprio una grande efficienza, e ricordano come con lei non si sforasse mai di un minuto nei tempi delle riprese.
Rick Famuyiwa ha invece un background più cinematografico ed è un grandissimo appassionato di Star Wars. Abituato a lavorare per il grande schermo, ha apprezzato molto l'autonomia che è stata data a ciascun regista nel lavorare ai propri episodi, con la supervisione di Favreau per mantenere una grande coerenza.
Bryce Dallas Howard ha invece il vantaggio di essere "intrisa" nello spirito di Hollywood, e di aver lavorato come attrice per tanti anni in grandi blockbuster: "Quando ero piccola mio padre mi portava sempre con lui, ricordo che a 5-6 anni mi portò in Giappone dove cenammo con George Lucas e Kurosawa. E ricordo quando vidi Jurassic Park la prima volta, mi resi conto che il cinema era arrivato a una svolta. Lavorare in Star Wars praticamente è un sogno che diventa realtà." Ovviamente, nel suo approccio si riconosce la sua esperienza nella recitazione: "Sono un'attrice, e sono abituata a lavorare a film con tanti effetti visivi, quindi il mio ruolo è supportare gli attori e farli concentrare su quello che devono fare con più naturalezza possibile: recitare".
Taika Waititi, infine, ha lavorato a film a bassissimo budget, anche se quando è stato coinvolto in The Mandalorian aveva avuto già una grande esperienza con un progetto ad alto budget come Thor: Ragnarok. Favreau e gli attori apprezzano, di Waititi, soprattutto la bravura nel riuscire a trovare dell'umorismo anche nelle scene d'azione più complesse.
Nel documentario vediamo come questi cinque registi, coordinati da Favreau, abbiano lavorato spessissimo insieme sul set, condividendo le idee e scambiandosi pareri. Per tutti loro è stata un'esperienza unica e senza precedenti, e soprattutto collaborativa. E proprio Favreau evidenzia ciò che cercava in ognuno di loro: persone intelligenti, creative e sveglie, pronte a imparare ogni giorno. Perché in una serie come The Mandalorian, ambiziosa e senza precedenti, ogni giorno il set presentava delle sfide che potevano tradursi in vere e proprie opportunità da cogliere.
EREDITÀ
Il secondo episodio è dedicato alla mitologia di Star Wars all'interno della quale si va a inserire The Mandalorian, e a cosa questa saga rappresenta per i creativi che vi hanno lavorato. Per questo al fianco di Jon Favreau si uniscono in una tavola rotonda nientemeno che Kathleen Kennedy (presidente della Lucasfilm), John Knoll e Richard Bluff (supervisori ai VFX della Industrial Light & Magic) e Hal Hickel (supervisore alle animazioni della ILM).
Particolarmente gustoso l'aneddoto raccontato da John Knoll, che iniziò a lavorare nell'industria cinematografica spinto proprio dall'amore per Star Wars e che era impiegato presso la ILM quando Lucas iniziò a sviluppare la trilogia di prequel. Knoll racconta che ogni anno qualcuno dell'azienda chiedeva se sarebbero mai stati fatti dei nuovi film, e un anno improvvisamente Lucas esclamò che la cosa stava iniziando a concretizzarsi. Kathleen Kennedy, che lavorò con Lucas ai film di Indiana Jones, aggiunge però che il desiderio di realizzare nuovi film della saga non lo aveva mai lasciato dopo Il Ritorno dello Jedi, e che ci pensava in continuazione: "Ogni volta che in Indiana Jones ci spingevamo oltre, con la tecnologia, lui pensava subito a come applicare queste scoperte a un film di Star Wars".
Mentre queste icone dell'industria cinematografica parlano della loro esperienza con Star Wars vediamo diverse scene dietro le quinte dei film, con un giovane George Lucas sul set, e sentiamo i registi di The Mandalorian parlare del loro rapporto con la saga. Rick Famuyiwa, per esempio, racconta di come Star Wars abbia sempre ispirato la sua immaginazione, e quanto per lui abbia rappresentato una "cornice" all'interno della quale si potevano trovare tantissime altre storie da raccontare: tra amici, con le action figure ma anche come regista. "I temi delle storie di Star Wars sono sempre universali, riflettono il mondo in cui viviamo, comprendono l'inclusività, la diversità, i conflitti", spiega invece l'attore Pedro Pascal.
Si parla quindi del grande contributo al cinema che ha portato la figura di George Lucas attraverso la Industrial Light & Magic, e Kathleen Kennedy inizia subito spiegando che quando si è unita alla compagnia ha scoperto che Lucas aveva contribuito a ideare ben 126 innovazioni tecnlogiche. Ne vengono elencate alcune:
Il primo personaggio completamente in computer grafica (Jar Jar)
Editdroid, il primo sistema di montaggio non lineare precursore di AVID
Il motion control
Episodio I è il film con il maggior numero di miniature e modellini
Jurassic Park ha introdotto per la prima volta l'utilizzo sistematico della computer grafica per realizzare un film
Il regista e produttore Jon Favreau, nato nel 1966, racconta invece della sua prima esperienza vedendo Star Wars: "Avevo l'età giusta, quando uscì il primo film. Vidi un'immagine del film sul giornale, mi ispirò molto e andai a vederlo. La mia vita cambiò per sempre: i miei gusti si sono formati intorno a quel film." Pedro Pascal vide al cinema Il Ritorno dello Jedi: "Ricordo quando prendemmo i biglietti, mi sentivo come Charlie e la Fabbrica di Cioccolato. Continuavo a fissare il poster, con la mano di Luke che teneva stretta la spada laser. Quando un film del genere entra nel tuo immaginario, da bambino, difficilmente viene superato." "Il cinema è un'estensione del concetto di mitologia," continua Favreau. "Serve per raccontare storie alle nuove generazioni, insegnare lezioni della vita. Ancora oggi le storie sono importantissime per il nostro sviluppo, e con Star Wars vengono tramandati importanti concetti come quelli del sacrificio, della perseveranza, delle sfide da vincere".
Nell'ultimo segmento dell'episodio, Dave Filoni entra in profondità nelle fondamenta di Star Wars, analizzando il viaggio dell'eroe e come le dinamiche famigliari siano alla base delle storie più importanti delle prime due trilogie: in particolare, il ruolo della figura paterna (il rapporto tra Luke e Anakin, così come il fatto che Obi-Wan fosse più un fratello che un padre per Anakin) e quanto la concreta possibilità che i propri eroi cedano al lato oscuro renda credibili le vicende raccontate. Filoni ricorda anche un importantissimo consiglio che gli ha dato Lucas, e cioè: "Ricorda di conferire sempre un messaggio di speranza nelle tue storie, perché i bambini hanno bisogno di speranza". Il pubblico, quando vede Star Wars, non cerca solo un action movie: cerca qualcosa che lo elevi e che lo spinga a entrare a far parte della storia.
Galleria
Tocca un'immagine per scorrere la galleriaVi riproponiamo il calendario con cui verranno proposti gli episodi di Disney Gallery: The Mandalorian nel mese di maggio:
Episodio 1 – “Regia”
I registi parlano del percorso che hanno compiuto per arrivare a dirigere questa serie e ci accompagnano all’interno del processo di realizzazione di The Mandalorian.
In streaming dal 4 maggioEpisodio 2 – “Eredità”
Il cast e la troupe riflettono su come Star Wars abbia influenzato la loro vita e The Mandalorian.
In streaming dall’8 maggioEpisodio 3 – “Cast”
Pedro Pascal, Gina Carano e Carl Weathers discutono dei loro ruoli e di come sono arrivati nella galassia lontana lontana.
In streaming dal 15 maggioEpisodio 4 – “Tecnologia”
Jon Favreau e il suo team hanno ideato un nuovo metodo di produzione cinematografica partendo da una tecnologia già sviluppata per progetti come Il Libro della Giungla e Il Re Leone. Il gruppo discute della creazione di un teatro di posa immersivo che impiega dei pannelli video e un motore di gioco in maniera inedita.
In streaming dal 22 maggioEpisodio 5 – “Effetti pratici”
Il cast e la troupe di The Mandalorian premiano il talento artistico che si trova alla base dei modelli, degli effetti pratici e delle creature animatroniche.
In streaming dal 29 maggio
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