Dieci modi pessimi per passare il Natale in compagnia di un film
Home invasion, serial killer, mostri nella giungla: eccovi dieci consigli per passare un Natale molto peggiore di quello che già si prospetta
Pensateci: in quanti modi diversi può andare male questo Natale? Potreste ritrovarvi seduti a fianco della cugina no-vax e passare un pranzo da incubo. Oppure magari siete voi i no-vax e l’incubo è dovervi sedere a un tavolo intero di persone vaccinate, e dunque dotate di un chip 5G sottopelle per il controllo mentale.
Be’, siamo qui per consolarvi, potrebbe comunque andare peggio: potreste dover passare uno dei dieci Natali che seguono, e che non auguriamo neanche al nostro peggior nemico (a meno di non considerare il COVID-19 come “il nostro peggior nemico”, in tal caso gliele auguriamo tutte).
Avete paura del Natale in compagnia? Pensate passarlo in solitudine. E non perché siate persone solitarie e misantrope, no: è perché la vostra intera famiglia si è dimenticata di voi e vi ha abbandonati in una casa gigantesca e spaventosa, nel giardino della quale si aggirano due individui poco raccomandabili e dalla fedina penale sporca. Ce n’è abbastanza da rimpiangere lo zio no-vax.
Con un serial killer fuori dalla porta (Black Christmas)
C’è qualcosa di peggio di essere in casa da soli con due rapinatori alle porte? Sì: essere in casa in compagnia con un serial killer alle porte, soprattutto quando la compagnia è indifesa quanto voi ed è solo questione di tempo prima che il killer vi becchi e vi appenda a un gancio, o vi metta la testa in un sacchetto di plastica, o un’altra di quelle cose che fanno sempre i serial killer.
Aggirandosi tra i corridoi di un grosso edificio a più piani cercando di non farsi beccare da Alan Rickman (Harry Potter e la pietra filosofale, Die Hard)
Ogni mattina un poliziotto si sveglia e sa che dovrà correre più di Alan Rickman per non farsi beccare. Ogni mattina uno studente di magia al suo primo anno si sveglia e sa che dovrà correre più di Alan Rickman per non farsi beccare. Ogni mattina Alan Rickman si sveglia e sa che ha un sacco di gente da beccare. Non importa che siate un poliziotto o uno studente di magia al suo primo anno, l’importante è che cominciate a correre, perché Alan Rickman è sempre in agguato.
Intrappolata in casa con un preadolescente fastidioso (Better Watch Out)
Se vi propongono di passare la vigilia di Natale (o una qualunque notte nell’intorno natalizio) a fare da babysitter a un preadolescente che ha già dimostrato in passato di stare aprendosi agli ormoni e di avere un debole per voi, NON ACCETTATE! Fate altro! Andate in un reparto COVID a farvi tossire in faccia! Copritevi di colla e andate a rotolarvi nella ghiaia! Qualsiasi cosa ma lasciate stare quel tizio!
Intrappolato nella giungla del mondo dei Bong in compagnia di King Bong (Gingerdead Man vs. Evil Bong)
Se non conoscete questa perla (e le due saghe delle quali il film è un crossover), ci limitiamo a lasciarvi qui il trailer, senza ulteriori commenti.
In compagnia di un tizio che da bambino è rimasto traumatizzato da Babbo Natale e quindi ora con ogni probabilità proverà a uccidervi (Natale di sangue)
È un po’ la stessa situazione di Black Christmas, solo che il serial killer non è un tizio che si piazza fuori da casa vostra alla vigilia di Natale ma un tizio che, una vigilia di Natale di tanti anni fa, quando ancora era un bambino assistette al brutale omicidio dei genitori da parte di un altro tizio vestito da Babbo Natale, e che da adulto ha trasformato questo trauma nella scusa per vestirsi anch’egli da Babbo Natale e massacrare anch’egli della gente. Ritorna il discorso sul rimpiangere lo zio no-vax.
Bloccato su un treno in compagnia di spaventose creature digitali le cui fattezze farebbero precipitare chiunque nella follia indotta dall’uncanny valley (Polar Express)
D’accordo, va bene, la sperimentazione, l’avanzamento tecnologico, l’avanguardia, il rapido invecchiamento degli effetti digitali. Ma provate a riguardare Polar Express con un paio di occhiali cyberpunk: vedrete un mondo spaventoso popolato da simulacri senz’anima di esseri umani, i cui occhi in particolare sono una rapida scorciatoia verso l’abisso della follia.
Dando da mangiare a un mogwai dopo mezzanotte (Gremlins)
Natale con i mogwai è una bella cosa: sono carini e coccolosi, teneri e pucciosi e chiunque ne vorrebbe uno. Anche Natale con i Mogwai può essere una bella cosa: magari non fanno la musica più festiva del mondo, ma siamo sicuri che siano dei bravi ragazzi, gente piacevole con cui passare le vacanze. Natale con i mogwai nutriti dopo mezzanotte, invece, è un incubo – a differenza di Natale con i Mogwai nutriti dopo mezzanotte, in quel caso si chiama “spuntino”.
Facendo a pugni con un gigante sovietico (Rocky IV)
La Guerra Fredda è finita ed è merito di Rocky Balboa. Perché dovreste replicare le sue gesta prendendo una gragnuola di mazzate da un gigantesco sovietico laureato in ingegneria chimica se poi non serve a riportare la pace nel mondo? Come dite? Meglio i pugni in faccia dello zio no-vax? Ma poi perché sempre lo zio?
Venendo perseguitato dalla stessa agenzia federale per la quale stavi lavorando fino a poche ore prima (I tre giorni del condor)
L’unico vantaggio di questa tipologia di Natale è che se vi dovesse capitare diventereste all’istante Robert Redford all’apice del suo splendore. È un grande potere, e ne derivano quindi grandi responsabilità, ma ci fidiamo di voi e sappiamo che lo userete nel modo migliore.