Dieci film socialmente distanziati per passare le feste in sicurezza

Non importa che viviate in Corea o su Marte, in un faro o sulla Luna: l’importante è rimanere socialmente distanziati, e questi sono i film perfetti

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Tra le parole d’ordine e le espressioni chiave di questo 2020, siamo pronti a scommettere che “socialmente distanziati” sarà quella che ci ricorderemo più a lungo, insieme a tutte le sue varianti e adiacenze: “isolati”, “quarantenati”, “metro di distanza”... L’Anno della Pandemia (che titolo fenomenale per un film post-apocalittico, tra l’altro) ci ha insegnato l’importanza di mantenere le distanze, di fermare l’invasione del nostro spazio personale, e poi la pericolosità degli abbracci, delle strette di mano, della lingua in bocca, di qualsiasi cosa che possa farci entrare in contatto con un altro essere umano – e tutto questo se avete avuto fortuna e finora non avete preso il virus!

Se ci scherziamo su è perché ormai, a pochi giorni dalla fine dell’anno, non abbiamo più la forza di preoccuparci 24 ore al giorno e vogliamo solo farci due risate (isteriche). Ma è vero che il nuovo assetto sociale ci sta portando a ripensare molte delle nostre abitudini, e anche certi film hanno un sapore completamente nuovo: vi è già capitato di urlare “non state così assembrati! Tenete le distanze!” mentre state guardando, per esempio, una scena ambientata in discoteca, o un assembramento domestico? Dopo mesi di isolamento può essere straniante vedere gente che si comporta in modo irresponsabile, anche se è solo un film nel quale COVID-19 non esiste. Abbiamo quindi pensato di scegliere dieci film socialmente distanziati per accompagnarvi in questo nuovo, ennesimo lockdown totale; li trovate qui sotto. Una nota: abbiamo dovuto escludere alcuni grandi classici (uno su tutti: La cosa, troppa gente tutta insieme e niente mascherine) perché non rispettano pienamente le norme igieniche vigenti, e non vogliamo venire segnalati al Ministero.

#Alive

Un divertentissimo horror coreano uscito quest’anno (qui la nostra recensione) che parla di due sopravvissuti all’apocalisse zombie che vivono socialmente distanziati nei loro rispettivi appartamenti, e che fanno di tutto per non venire travolti dall’assembramento (di morti viventi infetti) che si trova proprio fuori dalla porta di casa loro.

10 Cloverfield Lane

10 Cloverfield Lane

Gli ultimi regolamenti che si sono succeduti a rotta di collo ci hanno un po’ confuso: va bene vivere con altre due persone in un bunker mentre là fuori potrebbe esserci l’apocalisse, anche se queste due persone non appartengono al tuo nucleo familiare e soprattutto non sono particolarmente d’accordo con quest’idea del vivere insieme (leggi: le hai rapite e rinchiuse con te sottoterra)? Noi diciamo di sì, anche perché John Goodman, Mary Elizabeth Winstead e John Gallagher Jr. passano abbastanza tempo insieme senza sviluppare sintomi da rendere la convivenza più che sicura.

All is Lost

Robert Redford può testimoniarlo: non c’è nulla di più sicuro dal punto di vista epidemiologico che naufragare in mezzo all’oceano con la tua barchetta e trovarti costretto a sopravvivere alla furia degli elementi con mezzi di fortuna e senza uno straccio di altro essere umano (infetto o non infetto che sia) nel raggio di decine di chilometri. Se non sapete come restare socialmente distanziati questo Natale, All is Lost è praticamente un manuale di istruzioni.

Buried

Buried

In alternativa potete fare come Ryan Reynolds in Buried, e rinchiudervi in una bara con solo un accendino, un cellulare, una torcia, un coltello, un po’ d’acqua e una matita: in questo modo avrete la certezza che nessuno vi si avvicinerà a meno di un metro. Il fatto che il povero Paul Conroy, protagonista del film, non abbia scelto di trovarsi lì sottoterra ma sia stato rapito e sepolto vivo è secondario.

Cast Away

Una variazione sul tema All is Lost che è apparentemente più estrema (“naufragio su un’isola deserta in mezzo al nulla” invece di “naufragio a pochi passi dalle principali rotte commerciali marittime”), ma anche più gestibile sul lungo periodo: il protocollo Cast Away vi mette a disposizione cibo, acqua e persino articoli sportivi con i quali passare il tempo oppure fare amicizia.

Moon socialmente distanziati

Moon

Il pianeta Terra non vi dà abbastanza certezze relativamente al rispetto delle norme di distanziamento sociale? Perché non farvi assumere dalla Lunar Industries e farvi dare un bel lavoro sulla Luna, a supervisionare le operazioni di estrazione di una miniera di elio-3? La cosa peggiore che può capitarvi (SPOILER!!!) è incontrare voi stessi, una situazione che tutti gli esperti indicano come “a bassissimo rischio”.

Sleep

Un anti-film firmato Andy Warhol che dura 5 ore e 20 minuti di inquadratura fissa e in loop sull’allora amante dell’artista, John Giorno, che... dorme. Oltre a essere socialmente distanziatissimo, è anche ottimo se non riuscite a prendere sonno.

The Lighthouse

Già vi vediamo che contestate la scelta perché Robert Pattinson e Willem Dafoe non appartengono allo stesso nucleo familiare, condividono il cibo senza rispetto di alcuna norma igienica e tendono a sputazzarsi droplet in faccia ogni volta che aprono bocca. Ma tenete presente che i due passano un anno insieme in quel faro, senza sviluppare alcun sintomo, solo un po’ di follia lovecraftiana, che però non è indicata dall’OMS tra i sintomi del COVID-19. Il film contiene anche ottimi consigli sulle terapie anti-COVID più efficaci.

The Martian Socialmente distanziati

The Martian

Un film che molto tristemente non è stato intitolato Mamma ho perso l’astronave, e che racconta l’esperienza di smart working più estrema mai concepito (finora) da mente umana: mentre il resto dell’equipaggio è in viaggio verso la Terra, Matt Damon se ne resta su Marte, dove purtroppo la connessione non è particolarmente stabile, il che rende le riunioni su Zoom più complicate del previsto.

Wrecked

Avremmo volute chiudere il pezzo con 127 ore, la storia di un uomo che rimane intrappolato sul fondo di un canyon con un braccio rotto, ma i frequenti flashback per nulla socialmente distanziati sulla vita di Aron Ralston ci hanno invece convinto a segnalare questa sorta di versione canadese del film di Danny Boyle, uscita un anno dopo, nella quale a essere isolato dal mondo è Adrien Brody, con una gamba rotta e un brutto caso di amnesia.

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