Die Hard - Trappola di Cristallo compie 30 anni: perché John e Hans sono duri a morire
Sono passati 30 anni e Trappola Di Cristallo è ancora oggi il miglior action movie di tutti i tempi. Forse il segreto risiede in John McClane e Hans Gruber...
C'era qualcuno che cadeva nel vuoto come uno di quei mezzi demoni in Nomads (1986), l'esordio alla regia di John McTiernan. Un fratello in futuro avrebbe cercato la vendetta per quella vertiginosa caduta in Die Hard - Duri A Morire (1995) di John McTiernan. C'era un poliziotto che partiva in canottiera e finiva a petto nudo primordiale come Schwarzenegger in Predator (1987)... sempre di John McTiernan.
C'erano due agenti dell'Fbi di nome Johnson & Johnson ("Non siamo parenti"), un cocainomane cretino, una moglie in carriera, un giornalista tv stronzo, 13 cattivoni super telegenici spesso in versione originale tedesca (piena di errori), un autista nero di limousine piuttosto sveglio e un poliziotto mezzo obeso con un bel trauma.
Era la vigilia di Natale.
E i due regali più belli sotto l'albero di Trappola Di Cristallo si chiamavano John & Hans.
Sta quasi per divorziare ma non si toglie ancora la fede quando si trova su un mezzo di trasporto -e dire che le hostess lo adocchiano senza scrupoli- come farà l'attore che l'interpreta, Bruce Willis, in un film di 12 anni più vecchio di Trappola Di Cristallo dal titolo Unbreakable. John McClane è un poliziotto da 11 anni e viene a Los Angeles nel dicembre 1987 da New York per cercare di riconquistare la moglie in carriera Holly, che ha cambiato il suo nome da McClane in Gennaro, trasferitasi a L.A. da sei mesi perché donna in carriera di notevole talento anzi meglio "alla pari" come la definisce il suo capo Takagi. John è un tabagista convinto e durante quel viaggio di riappacificazione dovrà affrontare una banda di pseudoterroristi che attaccherà il palazzo dove si sta svolgendo il ricevimento di Natale nel grattacielo della Nakatomi Corporation dove lavora la moglie. John ha la brutta tendenza a parlare da solo, è peggio di Woody Allen per quanto riguarda l'odio da newyorchese per la capitale della West Coast e spesso fa il gradasso, soprattutto con Holly, per poi darsi dell'idiota. "Rifletti" si dirà quando comincerà a scappare a piedi nudi e in canottiera per architettare una resistenza, da solo, dentro il grattacielo in mano agli pseudoterroristi mentre la moglie e i suoi colleghi della Nakatomi Corporation sono stati presi in ostaggio durante dei festeggiamenti lontano da lui che si lavava svogliatamente le ascelle (Tarantino, steso come tutti da questo capolavoro, vorrà replicare l'inconfondibile toletta willisiana in Pulp Fiction). John non è un action hero canonico e presto ce ne accorgeremo nonostante quell'aria da macho e marito incavolato con cui era arrivato a Los Angeles da New York. D'altronde quell'orso di peluche per i figli, che vivono con Holly, forse è un manifesto indizio di inconscia voglia di tenerezza. Durante i 103 minuti circa della fase più concitata del film che lo vede protagonista nell'ordine correrà, parlerà da solo (ancora), gattonerà sul pavimento, rotolerà per le scale, ruberà un mitragliatore motteggiando i cattivi ("Adesso ho un fucile mitragliatore. Ho-Ho-Ho"), avvertirà la polizia in modo brusco via walkie talkie ("Ma che cazzo dice, ho il tono di uno che ordina la pizza?!?"), si infilerà nelle ventole, scenderà lungo il vano di un ascensore usando la cinghia del mitra, striscerà in un condotto dell'aria condizionata, crivellerà di colpi un cattivone da sotto un tavolo e lancerà un cadavere di uno pseudoterrorista sul cofano di una macchina della polizia per attirare l'attenzione di quell'agente in pattuglia che stava lasciando il Nakatomi perché ingannato dai criminali. E tutto questo con ancora 73 minuti di azione e corse a piedi nudi sul vetro, sparatorie e scazzottate da compiere con l'obiettivo di salvare quanti più ostaggi possibili compresa la moglie Holly. Ma non è la canottiera, la rudezza newyorchese, il blue steel della star, lo storico sfottò ("Yippie Ki-Yay pezzo di merda") o la creatività bellica a rendere John McClane l'action hero più originale e interessante di tutta una decade in cui quel genere spopolò a Hollywood. No, no. È un'azione che più di tutte lo fa entrare nella Storia. John piange. Non solo perché ha dei vetri infilati nel piede ma soprattutto perché quando al walkie-talkie con l'agente Powell trasmetterà un messaggio dedicato alla moglie vedremo crollare tutte quelle barriere macho manco si trovasse alla fine di un lungo percorso di terapia di coppia: "Dille che è la cosa più bella che è capitata a questo perfetto imbecille" e poi: "Mi avrà sentito dire 'Ti amo' un migliaio di volte ma mai una sola volta scusami". È il pianto di un vero eroe.
Non avevamo mai visto, o sentito, qualcosa del genere dentro l'action movie hollywoodiano fino a quel momento.
Hans
Conclusioni
Ovviamente quel risultato superlativo non è solo merito di John & Hans ma quella combinazione di action hero e villain mai visti prima in quel tipo di prodotto, crea la base del culto intramontabile di Trappola Di Cristallo.
Hans: "Stavolta John Wayne non cavalcherà verso il tramonto con Grace Kelly"
John: "Era Gary Cooper... coglione".
Quanto ci mancano.