Die Hard Arcade c'entrava poco con Trappola di cristallo, ma era lo stesso una figata - 500 lire

Riscopriamo Die Hard Arcade, il videogioco (molto) liberamente ispirato a Trappola di cristallo

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Il più bello dei videogiochi dedicati a Die Hard, anzi a Trappola di cristallo, tanto per far capire subito all'italico lettore l'ambito della discussione (da noi è il terzo capitolo della serie cinematografica quello che comunemente si associa al titolo originale) non è un videogioco di Trappola di cristallo, ma è una produzione slegata da fatti e vicende della pellicola che, per varie somiglianze (tutte volute) e a suon di dindini per la licenza prese da noi e in Nordamerica il nome di Die Hard Arcade, mentre in Giappone era uscita come Dynamite Deka. Sicuramente ricorderete il seguito, Dynamite Cop!, quello della nave da crociera attaccata dai pirati moderni, del cuoco da menare con un pesce enorme e tutte quelle facezie.

Die Hard Arcade screenshot

Confusi? Ordine! Un gruppo di terroristi assalta un grattacielo di Los Angeles con l'intenzione di rubare tutti i soldi custoditi nel suo attico, tenere tutti i presenti come ostaggi e, già che c'è, rapire la figlia del presidente degli Stati Uniti. Il piano riesce a metà, perché la bimbetta continuerà a sfuggirgli, protagonista di una serie di intermezzi dai toni umoristici nei quali mostra quanto i suddetti terroristi siano abbastanza cretini. A chi toccherà salvare la baracca? A Bruno Delinger ovviamente, pardon, a John McClane (e alla sua compagna Kris Thompsen), che individua subito nei condotti di aerazione la via migliore per infiltrarsi nell'edificio e inizia una scalata, piano dopo piano, che gli costerà parecchi lividi e la distruzione del suo vestiario, al punto che rimarrà in canottiera e pantaloni strappati. E per quanto riguarda i punti in comune con Trappola di cristallo abbiamo finito.

"Die Hard Arcade è un beat 'em up tridimensionale, uno dei pochi degni di nota, perché nel 1996, anno di uscita, l'interesse nel genere era già iniziato a calare e di fatto la sua transizione dal 2D al 3D non si compì mai"Die Hard Arcade è un beat 'em up tridimensionale, uno dei pochi degni di nota, perché nel 1996, anno di uscita, l'interesse nel genere era già iniziato a calare e di fatto la sua transizione dal 2D al 3D non si compì mai. Non possiamo utilizzare la definizione di picchiaduro a scorrimento perché a scorrimento il gioco non è, l'azione si articola in varie aree, che John deve ripulire a suon di mazzate, utilizzando le mani ovviamente, ma anche un impressionante repertorio di oggetti, ognuna ne contiene vari, armi tradizionali (per quanto tradizionale si possa definire un lanciarazzi) ma anche, ad esempio, i cartelli che indicano il pavimento bagnato. Lo spostamento tra le varie aree avviene in automatico ed è accompagnato da quick time event nei quali è richiesta la pressione di un pulsante per superare i nemici: azzeccandola John si produce in un potente colpo, sottolineato da un coreografico ralenti, sbagliandola subisce dei danni ed è costretto ad ulteriori combattimenti.

[caption id="attachment_192473" align="aligncenter" width="704"]Die Hard Arcade screenshot No, il cattivone non è Hans Gruber[/caption]

Trappola di cristallo è in assoluto uno dei migliori film d'azione anni '80 di sempre ma non è, in termini di machismo e testosterone, nemmeno lontanamente paragonabile a produzioni come Commando, ha un tono più serioso, che in Die Hard Arcade non è percepibile, al gioco piace infatti l'eccesso, tra nemici vestiti in maniera improbabile (perfettamente in linea con i canoni del genere di appartenenza), boss sopra le righe e scenette ridicole. In una trentina di minuti scarsi di longevità condensa tanta azione e cliché videoludici e cinematografici, ma tanto poco, anche grazie al nome che porta e alla grafica tridimensionale, per l'epoca eccellente, gli è bastato per stamparsi tra i ricordi dei giocatori delle sale giochi.

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