Deducing Sherlock - Un'ipotesi sul vero mistero della terza stagione!
Dietro l'aspetto brillante e spesso futile dei primi due episodi si celano gli indizi di un cupo, imminente colpo di scena...
ATTENZIONE: POSSIBILI ENORMI SPOILER SUL FINALE DI STAGIONE
Quel che segue potrebbe essere descritto come "conseguenza di un piccolo trauma".
Chi scrive, dunque, si rigirava nervosamente nel letto, dopo essere rimasta pressoché annichilita dalla boutade finale della sceneggiatura di The Sign of Three, la gravidanza di Mary Morstan (neo-sposa di John Watson) che andava a completare un quadretto tanto melenso quanto in disaccordo sia con le premesse della serie che, stando alle opere di Conan Doyle, con il probabile evolversi della vicenda. Possibile che, dopo due anni di attesa, Gatiss e Moffat non abbiano saputo far nulla di meglio che mettere insieme due script di certo godibili a livello comico ma francamente mediocri dal punto di vista investigativo? La sottoscritta pensava, ripensava, e non ne veniva a capo. Finché, dall'ombra della stanza, tre lettere sono venute fuori. Tre semplici lettere, e sono di quelle intuizioni che magari ti capitano una volta sola nella vita. Inutile negarlo, un po' dispiace che questa intuizione salti fuori per svelare il mistero di una puntata televisiva piuttosto che per sventare piani terroristici o per trovare la pietra filosofale.
Successivamente, John viene rapito da loschi figuri e piazzato nientemeno che sotto il falò di una rievocazione storica legata al mancato attentato a Giacomo I da parte di Guy Fawkes (chi ha visto V per Vendetta sa bene di cosa si parli). Il povero dottore giace frastornato sotto una pira che verrà data alle fiamme di lì a poco, e Mary riceve due messaggi apparentemente privi di senso: "Save souls now! John or James Watson?" "Saint or Sinner? James or John? The more is Less?" Con questi deliranti sms, la giovane si dirige a passo sicuro a casa di Sherlock, dove dichiara che, benché dapprima avesse scambiato i messaggi per una sorta di spam religioso, evidentemente si tratta di due skip code. Skip code è un tipo di crittografia usata dalle spie e basata su un criterio elementare: in un messaggio apparentemente privo di senso, bisogna estrapolare la prima parola e poi la terza, la sesta, la nona... così via, di tre in tre, fino alla fine del messaggio. Ed ecco che abbiamo: Save John Watson. Saint James The Less. Ovvero: Salva John Watson. San Giacomo Minore. Un bell'indizio, senza dubbio, che consente il salvataggio rocambolesco del buon dottore. Nessuna sorpresa che Sherlock sia riuscito a decodificare i messaggi... ma perché una semplice infermiera part-time dovrebbe conoscere lo skip code? Il mistero si infittisce, e la dolce Mary non sembra più tanto dolce.
E passiamo a The Sign of Three. Un episodio leggero sul piano investigativo, se non addirittura inconsistente. A una prima occhiata, del tutto scisso dai piani diabolici del nuovo villain, che ci è stato svelato mesi fa dalla BBC: Charles Augustus Magnussen, interpretato dall'altero Lars Mikkelsen (fratello del più famoso Mads). Di lui, comparso alla fine di The Empty Hearse a infestare l'atmosfera ilare con la sua inquietante presenza, non v'è traccia nel secondo episodio. O meglio: non v'è traccia palese. Appena prima di ritagliarsi un sospetto spazio in cui poter stare da sola, spedendo fidanzato e testimone a risolvere un caso, cosa fa la nostra amata infermiera part-time? Dichiara candidamente a Sherlock di non avere parenti da invitare alla cerimonia. Orfani, amici... ma nessun parente. Prendiamo nota mentalmente del fatto, e arriviamo finalmente al giorno del grande evento e, precisamente, al fatidico momento del discorso tenuto da Sherlock in qualità di testimone dello sposo. Nell'interminabile andirivieni di flashback evocati dal consulente detective, ce n'è uno, brevissimo, che ha catturato l'attenzione della sottoscritta: John arriva al 221b per parlare con Sherlock, e trova una Mrs Hudson letteralmente piegata in due dalle risate. Il dottore chiede spiegazioni: "I was coming to see Sherlock and I thought you were..." al che la signora risponde "No... possibly dying. Oh, sorry... the telegrams!" Cosa avrà suscitato la risata isterica dell'altrimenti composta Mrs Hudson? I telegrammi. I telegrammi di felicitazioni ai futuri sposi. E proprio questi telegrammi sono parte integrante del discorso di Sherlock che ne legge alcuni, in una scena che, a una prima occhiata, non è altro che un ennesimo allungamento di brodo. E invece...
"To Mr and Mrs Watson, so sorry I am unable to be with you in your special day. Good luck and best wishes, Mike Stamford". Stamford, l'artefice di tutto: colui che combinò il primo incontro tra Sherlock e John, e che li rese coinquilini. Un uomo che tutti i fan, dalla pubblicazione di Uno Studio in Rosso nel 1887, stanno ancora ringraziando di cuore.
"To John and Mary, all good wishes for your special day, with love and many big squishy cuddles from Stella and Ted." Non sappiamo chi siano Stella e Ted e, almeno per il momento, non possiamo sbilanciarci a fare ipotesi.
"Mary, lots of love. Poppet. Oodles of love and heaps of good wishes from Cam. Wish your family could have seen this." Questo sì che è sintomatico!
Un messaggio diretto solo a Mary. Una donna apparentemente senza parenti, che fa diretto riferimento ad una famiglia da lei mai menzionata. Firmato: Cam. Ecco le tre lettere che, nel buio della notte, fanno rivalutare l'intera stagione in maniera definitiva: C. A. M. Charles Augustus Magnussen. Ricattatore a capo di una rete di spie, stando al precedente letterario (Charles Augustus Milverton dell'omonimo racconto di Conan Doyle).
Mary, la dolce Mary che ha rammendato il rapporto tra John e Sherlock e che è così bendisposta alle continue incursioni del detective nella vita del suo futuro maritino, è probabilmente una spia al servizio di Magnussen. La stessa Mary che, di lì a poco, ricorda perfettamente il numero di stanza di un uomo che non aveva mai incontrato prima, numero che nemmeno il geniale Sherlock riesce a rammentare su due piedi. La stessa Mary che, ormai è una certezza, sarà al centro del terzo episodio, His Last Vow, laddove l'originale letterario di Conan Doyle (His Last Bow) ci indica chiaramente una direzione in linea con questa teoria: piani militari segreti. Ed ecco riaffiorare il passato militare di John, vero anello di congiunzione tra i vari tasselli di questa (altrimenti piuttosto sconclusionata) stagione. Il suo coinvolgimento nel rogo di Fawkes non era legato al ritorno di Sherlock sulle scene, no. O almeno, non in prima battuta. È parte di un piano ben più ampio, che verrà svelato nell'ultimo capitolo. Che, a giudicare da queste premesse, si preannuncia piuttosto succulento. E non c'è da stupirsi che, quando Sherlock interpreta i sintomi di Mary annunciandole una prossima maternità, la donna si senta mancare. Forse davvero non ne era consapevole (difficile). Possibile, magari, che ne fosse al corrente e volesse "risolvere" il problema senza parlarne al marito.
Prendendo per buona questa mia teoria, restano comunque dei punti interrogativi - il ragazzo di Molly è davvero chi dice di essere? O fa parte anche lui della rete di Magnussen? E, cosa più importante: il bambino che Mary porta in grembo è davvero figlio di John? Difficile rispondere, ora come ora. Chi scrive opta per il no, ma questa è un'ipotesi basata esclusivamente sulla fedeltà al canone in termini di storia personale dei due protagonisti, John e Sherlock. Un bambino non è contemplato, e per quanto la sottoscritta possa aver dubitato di loro, Moffat e Gatiss hanno finora saputo rispettare lo spirito di base delle opere di Conan Doyle.
Inutile precisarlo: questa è una pura e semplice teoria. Sicuramente esisteranno altri modi di interpretare gli indizi (sempre che di indizi si tratti), o non è comunque detto che questa stessa interpretazione porti necessariamente alle conclusioni tratte in questo articolo. Ciò che conta, a modesto parere di chi scrive, è che questa stagione nasconde un'anima cupa e complessa sotto una superficie apparentemente faceta. Nasconde, in breve, l'essenza autentica e irrinunciabile della serie che abbiamo amato e seguito con passione durante questi anni. Basta pazientare una settimana (l'episodio conclusivo andrà in onda il 12 gennaio), e il coperchio verrà sollevato: il pubblico non vede l'ora di dare un'occhiata nella fossa dei serpenti.
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