DC Comics – Speciale Batman Forever: a 20 anni da un successo inaspettato
In occasione del ventesimo anniversario di Batman Forever di Joel Schumacher, ripercorriamo la storia della pellicola, attraverso dichiarazioni e curiosità
Con Batman - Il ritorno, sequel della suddetta pellicola, sempre diretta da Burton, la Warner Bros. capì che qualcosa non aveva funzionato come un paio di anni prima: sebbene tale film possa essere definito un successo, non si può non rilevare il fatto che abbia guadagnato ben 145 milioni di dollari in meno rispetto ai 411 totali del primo capitolo.
Nei panni del protagonista venne scelto Val Kilmer, il quale andò a rimpiazzare Keaton. Il resto del cast del film, che si sarebbe poi ufficialmente intitolato Batman Forever, comprendeva: Tommy Lee Jones (Harvey Dent/Due Facce), Jim Carrey (Edward Nigma/Enigmista), Chris O'Donnell (Dick Grayson/Robin) e Nicole Kidman (Chase Meridian). Una curiosità a riguardo: in origine, per il ruolo dell'Enigmista era stato in trattative il compianto Robin Williams.
Quando Batman Forever arrivò nei cinema americani era il 16 giugno 1995: gli spettatori si trovarono di fronte a un lungometraggio chiassoso e colorato, quasi come se un pagina di fumetto avesse preso vita. Il film infranse il precedente record come migliore weekend di apertura di sempre con un incasso di 52.2 milioni di dollari, per poi arrivare a un ricavato complessivo di 336.5 milioni di dollari a livello mondiale.
In occasione dei vent'anni di vita di Batman Forever, analizziamo alcuni aspetti interessanti di quello che è sicuramente un successo inaspettato, e che portò solo due anni dopo al cinecomic più odiato di sempre, il sequel Batman & Robin, attraverso alcune interessanti dichiarazioni degli stessi addetti ai lavori.
Un casting "particolare"
Joel Schumacher, regista:
Non avrei mai fatto questo film senza il benestare di Tim Burton. Quando lui, che è sempre stato gentile con me, mi disse che la cosa gli stava bene, accettai di dirigere il nuovo film di Batman. Alla fine, ci sono cresciuto con i fumetti di Batman.
Lee Batchler, sceneggiatore:
Volevamo a tutti i costi che nel film ci fosse l'Enigmista, per interpretare il quale era stato scelto Robin Williams. Quando abbiamo scritto del personaggio in fase di sceneggiatura, pensavamo a Williams. Lui lesse lo script e lo adorò, ma semplicemente non fu trovato l'accordo per l'ingaggio. Così scegliemmo Jim Carrey, il quale calzava molto bene nei panni del character. 'Era solo un po' meno Robin Williams', era meno diretto rispetto a lui.
Joel Schumacher:
Michal Keaton doveva ritornare nei panni di Bruce Wayne/Batman. Quella doveva essere la costante. Ma, un giorno, ero con i miei amici e guardavamo Tombstone, film eccezionale nel quale Val Kilmer era protagonista di una performance straordinaria. Dissi ai miei amici: 'Sarebbe un Batman fantastico, non trovate?', pensando che questa cosa non potesse mai avvenire.
Peter Macgregor-Scott, produttore:
Io e Tommy Lee Jones eravamo amici da tempo, lo conoscevo molto bene. Mentre stavamo lavorando al film di Batman dissi a Joel: 'Tommy sarebbe un ottimo Harvey Dent/Due Facce'. Lui mi rispose: ' Bene, vallo a prendere'. Mandai la sceneggiatura a Lee, il quale era in Texas. Dopo due ore, mi chiamò e mi disse: 'Non ci sto'. Allorché io gli risposi di rileggere bene la fottuta sceneggiatura e prendere atto che l'attore premio Oscar Tommy Lee Jones avrebbe interpretato quel fottuto ruolo. Mi chiuse il telefono in faccia. Dopo qualche ora, ci aveva ripensato, accettando la parte. Dopo un giorno, era sul set.
Joel Schumacher:
Peter O'Donnell sarebbe stato perfetto nella versione di Robin della quale volevamo raccontare. Poi chiesi a Nicole Kidman di interpretare il ruolo femminile principale, perché ritenevo ci potesse essere la perfetta alchimia sensuale fra lei e Val.
Lee Batchler:
Volevamo che ci fossero due villain, e, per risolvere eventuali problemi derivanti da questo aspetto, decidemmo di creare un cattivo per Batman e uno per Bruce Wayne: il primo sarebbe stato Due Facce, il secondo l'Enigmista. Ognuna delle due personalità del protagonista avrebbe così avuto la sua nemesi.
Janet Scott Batchler, sceneggiatrice:
Volevamo davvero poter esplorare la dualità dei personaggi, perché nel mondo di Batman è come se tutti avessero una duplice identità.
Joel Schumacher:
Chiesi a Drew Barrymore di interpretare una delle due fidanzate di Due Facce. Devi Mazar, la make-up artist di Madonna sarebbe stata l'altra. In origine, i due personaggi si sarebbero dovuti chiamare Leather e Lace ["Cuoio e "Pizzo"]. Lo Studio pensò però che fossero nomi troppo ammiccanti per un pubblico composto perlopiù da minorenni. Quindi cambiammo i nomi in Sugar e Spice ["Zucchero" e "Spezia"].
Alla ricerca della Batcaverna
Peter Macgregor-Scott:
La prima domanda che tutti ci ponemmo fu dove girare il film. Per quanto i set della Warner Bros. fossero grandi, erano assolutamente inutili come location per Villa Wayne e la Batcaverna.
Barbara Ling, designer della produzione:
Trovare una location per la Batcaverna si rivelò essere una sfida durissima. Non volevo niente che non fosse grande abbastanza. Il The Howard Spruce Goose Dome a Long Beach fu l'unico luogo a disposizione per costruire la Batcaverna, perché aveva la giusta altezza. Fu davvero difficile lavorare là dentro perché era come essere in un gigantesco ombrello, così fummo costretti a costruire una struttura interna evitare questo effetto a livello visivo e sonoro. Fu un lavoro davvero arduo, ma soddisfacente.
Il costume del protagonista (con i capezzoli)
Peter Macgregor-Scott:
Con il costume designer Bob Ringwood creammo un vero e proprio magazzino per confezionare i costumi, utilizzando una grande quantità di materiali costosi. È una bella sfida dare la giusta forma a dei 'pezzi di gomma'. Alla fine, realizzammo qualcosa come 75 diversi costumi. Fu una spesa significativa.
La Batmobile
Barbara Ling:
Avemmo delle discussioni preliminari con il designer di Alien, H.R. Tiger, sulla Batmobile. Lui aveva questa folle, favolosa e strana concezione che la Batmobile somigliasse al mostro di Alien. Fu una chiacchierata sicuramente interessante, ma alla fine non risultò essere il giusto approccio. Così assumemmo questo spettacolare team di costruttori, i quali non avevamo mai lavorato prima nel mondo del cinema: si chiamavano Trans-FX. A partire dai nostri disegni, realizzammo dei modellini 3D di argilla in scala reale. Fu qualcosa di emozionante.
Le riprese del film
Stephen Goldblatt, cinematografo:
Joel voleva che il film avesse letteralmente l'aspetto di un fumetto. Era felicissimo quando vedeva la fotografia così piena di colori, la posa supereroistica degli attori e tutto il resto. Era sempre allegro nel corso delle riprese.
Barbara Ling:
Sfortunatamente, il primo giorno di riprese uno stunt-man ebbe un incidente mentre guidava la Batmobile. Questi provò a fare un'inversione a 360 gradi, ma una della ali della vettura si staccò, provocando un gran casino. Del resto, non si trattava di una macchina normale.
Stephen Goldblatt:
Jim Carrey era magnifico e divertente nella sua interpretazione. In quel periodo era al top della sua carriera. Anche Tommy Lee Jones non era da meno, soprattutto in termini di pazienza: per realizzare il suo make-up ci volevano 3 ore al giorno, cosa che lo costringeva a iniziare a lavorare alle 4 del mattino. Val Kilmer è il Batman più bello di sempre: il suo volto, con quelle labbra, era perfetto per quella maschera.
Joel Schumacher:
All'epoca, il creatore di Batman, Bob Kane, era ancora vivo, e veniva a trovarci sul set due volte a settimana. Gli piacevano le belle donne, decisamente.
Peter Macgregor-Scott:
Non è facile comprendere la mole di lavoro che film come questo richiedono. Non è che uno si sveglia la mattina ed esclama: 'Oh, già, sto producendo un film di Batman'. Ci vuole tantissima preparazione e lavoro a monte. Ho girato film in tutto il mondo, ma mai niente di così impegnativo.
Stephen Goldblatt:
Ci recammo a New York e girammo lungo tutta Wall Street. Immagino che al giorno d'oggi farebbero tutto in CGI. Non andrebbero a New York, illuminandola come un gigantesco set per ben due settimane. Questo è quello che noi abbiamo fatto. Probabilmente si tratta della più grande illuminazione di un set che abbiamo mai realizzato. Una cosa meravigliosa. Non bisogna dimenticare, infatti, che quello era il periodo della primissima CGI. Non avevamo chissà quanti greenscreen o cose del genere. Abbiamo dovuto girare molte scene alla vecchia maniera. Quasi tutto il film è stato realizzato in maniera artigianale. Abbiamo utilizzato effetti speciali digitali solo in alcune sequenze degli inseguimenti con la Batmobile.
Barbara Ling:
Si è trattato di un anno e mezzo di lavoro, sette giorni su sette, senza mai fermarsi. Direi che è qualcosa di impegnativo. In un film di Batman, ogni cosa è programmata. Anche per il design, devi partire da zero per qualsiasi cosa. Era un mondo fatto di pura adrenalina che non smetteva mai di girare.
I risultati al botteghino
Joel Schumacher:
Non ci aspettavamo tale successo al botteghino. Sembrava che nessuno volesse un altro film di Batman. Ho dovuto viaggiare per tutto il mondo per provare a vendere il film ai distributori, il che era una cosa inedita per me. Anche per il merchandising, nessuno sembrava interessato, a parte Hasbro e Walmart.
Peter Macgregor-Scott:
Qualcuno disse: 'Incasserà solo 30 milioni di dollari'. E noi rispondemmo: 'Quel tale deve farsi vedere da uno bravo'.
Janet Scott Batchler:
Alla fine del primo weekend di programmazione avevamo incassato qualcosa come 52 milioni di dollari. Ovviamente lo sapemmo solo con i risultati finali arrivati la domenica notte.
Joel Schumacher:
Mi trovavo in Australia quando mi comunicarono il risultato del weekend di apertura. Prima di allora, ovviamente, ero molto nervoso. Quando mi dissero che avevamo infranto il precedente record, avevo bisogno di uscire di casa e correre. E così feci: mi ricordo di aver corso per le praterie australiane con le mani alzate al cielo, gridando: 'Yes'!
Batman and Robin Begins
Joel Schumacher:
Dopo il successo di Batman Forever, avrei voluto realizzare un film intitolato The Dark Knight. Volevo che questo avesse un tono oscuro. Mi ricordo di essermi recato sul set di Face/Off, chiedendo a Nicholas Cage di interpretare la parte dello Spaventapasseri. Ma lo Studio era un po' spaventato dal far prendere questa piega dark al franchise in quel momento. Ora è interessante notare come la nostra cultura sia cambiata da allora. La nostra cultura socioeconomica e politica ha reso assolutamente appetibile il Batman di Christopher Nolan, per esempio.
In conclusione, le idee iniziali di Schumacher rimasero inascoltate, e due anni dopo lo stesso regista confezionò Batman & Robin, il quale è probabilmente uno dei fiaschi più colossali del genere cinecomic, non tanto come incassi, quanto come riscontro da parte dell'audience che arrivò quasi a disconoscere tale lungometraggio. Conseguentemente, il franchise di Batman al cinema rimane in uno stato di hiatus per ben 7 anni, fino al Batman Begins di Christopher Nolan, che resuscitò con grande successo il Cavaliere Oscuro sul grande schermo.
Fonte: The Hollywood Reporter