David di Donatello: tutti contenti

Come solito, le candidature dei maggiori premi italiani non scontentano nessuno, tra nomination improbabili e riconoscimenti ai soliti noti. Ma un po' di pigrizia in meno, proprio no?

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Rubrica a cura di Colinmckenzie

Fa sempre un po' impressione vedere l'infinita serie di candidature (così non si scontenta nessuno) dei David di Donatello. Chiaramente, a differenza dei giurati agli Oscar, i 1684 votanti per i David vedono pochi film e premiano sempre i soliti noti. E, già che ci sono, mettono pure dei titoli strampalati.

Basilicata Coast to Coast e Benvenuti al sud sono due pellicole carine, ma in Francia nessuno si sognerebbe di candidarli come miglior film, a fianco di prodotti più comprensibili in questa categoria come Noi credevamo, La nostra vita e Una vita tranquilla. E che dire dei registi candidati? Visto che sono 8 (ci sono anche l'ex coppia creativa Luca - Benvenuti al sud - Miniero e Paolo - Immaturi - Genovese, vabbeh), forse si fa prima a parlare di chi non ce l'ha fatta. Sarei curioso di sapere come si è arrivati a questo numero e non mi dite che c'era un ex aequo tra quattro nomi perché con 1684 giurati è ridicolo.

Passiamo agli attori, come scritto tutti volti noti. Ma non ci sarà qualche nome poco conosciuto e che ha fornito una grande prova? O forse i giurati non hanno visto prodotti e interpreti meno spinti? Mi sembra più probabile. Certo, per candidare Sarah Felberbaum come miglior protagonista grazie a Il gioiellino ci vuole molto coraggio, non per la sua prova (che è discreta) ma perché è assolutamente una non protagonista, dietro a Girone e Servillo. A questo proposito, come mai mancano proprio questi due attori nelle candidature, a favore delle macchiette di Antonio Albanese (Qualunquemente) e Claudio Bisio (Benvenuti al sud)? Mistero.

E Angela Finocchiaro invece è protagonista di Benvenuti al sud? Ma il capolavoro viene fatto con Isabella Ragonese, che sarebbe la protagonista de La nostra vita (e chiunque abbia visto la pellicola, sa quanto è folle questa ipotesi). Insomma, perché non ammettere tranquillamente che di ruoli femminili importanti nel nostro cinema ce ne sono pochi e magari solo in film più piccoli (che i giurati, com detto, non vedono)?

Insomma, la solita fiera di paese. Speriamo che almeno nella scelta dei vincitori si facciano scelte più oculate...

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