Dance of Death: Du Lac & Fey, misteriosi omicidi nell'Inghilterra vittoriana - Hands-on

La nostra prova di Dance of Death: Du Lac & Fey, avventura investigativa dalle interessanti premesse narrative

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti.


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Quando storia e videogames si incontrano, l’effetto magico è assicurato, a maggior ragione quando i protagonisti hanno davvero poteri speciali. Dal 5 aprile prossimo potremo tuffarci nella particolare commistione di Dance of Death: Du Lac & Fey, nel quale accompagneremo personaggi come il mitico cavaliere Lancillotto e la strega Morgana mentre esploreranno le strade nebbiose di una Londra ottocentesca. A differenza di quanto ci potremmo aspettare non impugneremo spade né indosseremo armature, ma avremo a che fare con le indagini sugli omicidi attribuiti a Jack lo squartatore, il killer tristemente noto a Whitechapel, il quartiere londinese teatro del gioco. Le indagini non avranno uno svolgimento lineare, il gioco promette una narrazione estesa e piuttosto ramificata, basata su scelte cruciali che condurranno il giocatore a conclusioni uniche e anche inattese. Ad aiutarci a districarsi tra di esse una giovane locale, Mary Jane Kelly, che dimostrerà di possedere poteri unici e speciali, forse la chiave di risoluzione dei misteri che ci troveremo di fronte.

Durante la storia ci immergeremo in un contesto sociopolitico dal retrogusto piuttosto contemporaneo, nel quale la società è corrotta e misogina e la sfera intima degli abitanti di questo universo viene innaturalmente messa da parte, facendo prevalere la fallacia dei mezzi di comunicazione e il capovolgimento dei valori sani e positivi. Tra suoni e colori caratteristici della Londra vittoriana di due secoli or sono, abbiamo dato un’occhiata a tre capitoli in versione beta: The Right Path, Who is Jack? e Dutch Courage. Il gameplay è caratterizzato da una costellazione di dialoghi e icone da cliccare, per far sì che i nostri protagonisti dichiarino gli indizi che stanno rilevando man mano, inseriti successivamente in un apposito menù. Nota caratteristica è la possibilità di parlare con gli animali quando controlliamo Morgana, che può assumere sotto spoglie canine, e di interrogare gli umani guidando Lancillotto.

[caption id="attachment_194208" align="aligncenter" width="3700"]Dance of Death: Du Lac & Fey screenshot Il feeling geenrale è quello delle avventure grafiche più classiche[/caption]

"Durante la storia ci immergeremo in un contesto sociopolitico dal retrogusto piuttosto contemporaneo"Il gioco ha meccaniche tutto sommato classiche per il genere, ma la godibilità complessiva dell'esperienza è danneggiata da alcune problematiche, che ci auguriamo verranno risolte prima al lancio. Il movimento dei personaggi risulta a volte impreciso, alcune volte si fa fatica anche solo a entrare in un edificio; per procedere da un ambiente all’altro o semplicemente per compiere delle azioni occorre cliccare su icone a comparsa, ma queste talvolta spuntano con un po’ di ritardo, e un leggero delay è avvertibile anche nello scorrimento dei dialoghi. Il gioco ha uno stile visivo morbido, quasi cartoon, abbastanza efficace nel tratteggiare i personaggi (Lancillotto ha una certa somiglianza con Benedict Cumberbatch, tra le altre cose volto dell’investigatore britannico per eccellenza nella serie Sherlock), ma a livello di pura tecnica evidenzia problematiche nelle animazioni e nei dettagli di personaggi e ambientazioni. Poco funzionali, a causa di un stile forse troppo barocco, con scritte in oro dal font non pulitissimo, i menù, problematica non da poco, visto il genere di appartenenza. Ad accompagnare le indagini una colonna sonora non particolarmente memorabile e un po' ripetitiva, ma anche un doppiaggio che si fregia di un perfetto inglese britannico, perfetto per innalzare il livello di immersione.

Dance of Death: Du Lac & Fey parte da una premessa estremamente intrigante, il vivere le avventure di due personaggi leggendari in un contesto storico reale, perdipiù alle prese con gli omicidi di un famigerato killer. Nonostante ciò nella nostra prova ci è sembrato mancare di originalità, affidandosi a stilemi e meccaniche tipiche delle avventure grafiche. Forse troveremo maggiore varietà e più stimoli nella versione definitiva, nella quale speriamo invece di non trovare le varie problematiche tecniche riscontrate.

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