Da Tilda Swinton a Edgar Wright, i grandi del cinema raccontano la loro esperienza di sala perfetta
In attesa che riaprano i cinema, grandi attori e filmmaker come Edgar Wright a Francis Ford Coppola raccontano la loro esperienza di sala perfetta
Proprio per celebrare l’esperienza collettiva nella sala e per accompagnare la graduale riapertura in tutto il mondo, il Guardian ha pubblicato un toccante approfondimento sul valore della settima arte e sul vuoto che ha lasciato. Uomini e donne di cinema, attori, attrici, registi, critici, hanno infatti raccontato per la testata il loro momento perfetto di cinema, quello indimenticabile, l’esperienza definitiva di fronte ad un grande schermo. Ne riportiamo di seguito alcuni tra i più suggestivi:
1980. Una tela è appesa su un albero nel centro del villaggio di Kitui in Kenya, viene proiettato un vecchio western da un proiettore ancora più mal messo e dal suo rumoroso generatore che viene trasportato da due anziani di Nairobi dalla Somalia alla Tanzania, su e giù ogni due anni.
Un pubblico di centinaia di persone si è riunito dopo avere camminato per molte miglia. Nel bel mezzo della sparatoria nel saloon, da dietro al pubblico viene scagliata una lancia che colpisce il cattivo dritto in mezzo al petto, restando conficcata e vibrante al centro dello schermo da quel momento fino al finale romantico del film. Indimenticabile. Cinema magico dei sogni, ci scuoti sempre e ovunque, fino alle stelle e indietro, verso l’infinito e oltre. Rispetto.
Steve McQueen: “avevo le farfalle nello stomaco e fin sopra al petto”
La prima volta che sono andato al cinema è stato per vedere I Magnifici Sette all’ Hammersmith Odeon a Londra. Ricordo di avere toccato il muro con la mano e di essermi stupito del fatto che fosse di moquette. Vederlo con mio padre fu una grande emozione. Il film fu incredibile; una fantastica cacofonia di suono e immagini. Avevo le farfalle nello stomaco e fin sopra il petto.
Ma devo citare anche una matinée di Intrigo internazionale 20 anni fa al cinema Lumiere in St Martin’s Lane, un cinema underground al centro di Londra che ora è diventato una palestra. Si scendeva per quattro rampe di scale, mutando la realtà della vita di Londra, e ci si trovava dentro un magnifico spazio ovale, era come essere nella pancia di una balena.
Alfred Hitchcock aveva creato quel film per il pubblico. Aveva orchestrato alla perfezione tutti i loro “oooh” e “aaah”, quando il pubblico si sarebbe sporto in avanti o rilassato sulle sedie. Non era certo un film fatto per qualcuno seduto in poltrona a casa mentre viene distratto dal telefono, dal citofono o che si alza a prendere un drink. Il posto era pieno di energia e alla fine tutti si alzarono ed applaudirono; proprio come accadde quando vidi The Millionaire nell’ArcLight di Los Angeles.
Puoi immaginare di essere da solo sulle montagne russe? Gran parte dell’esperienza viene dal fatto che tu e le altre persone vi entusiasmate insieme. È questo che lo rende speciale. Non c’è niente di meglio che assistere a una storia con altre persone. È un rito collettivo e una conferma di umanità. Sono disperato in attesa che le persone possano tornare al cinema. È troppo doloroso. Voglio che nulla di questo possa mai morire e so di non essere l’unico.
Emma Thompson: “volevo provare per sempre ciò che sentivo in quel momento”
Superman, 1978. Un cinema immenso. Avevamo 17 anni. Era eccitante, divertente e drammatico ma, la cosa più rara di tutte, la protagonista femminile era interessante e stimolante proprio come il protagonista maschile anche se lei non poteva volare da sola. Quando sono uscita dalla sala volevo provare per sempre ciò che sentivo in quel momento.
Edgar Wright: “siccome l’abbiamo già letto non ci spaventerà”
La mia intera carriera è stata condotta nel tentativo di replicare le esperienze migliori che ho avuto in un cinema. Una proiezione memorabile fu quella in cui vidi, in un cinema locale a Somerset, all’età di 10 anni, l’avviso di divieto ai minori di 15 anni per i Gremlins. Mio fratello ed io ci siamo avvicinati al direttore del cinema con in mano il libro dei Gremlins, spiegando che, dal momento che l’avevamo già letto, il film non ci avrebbe fatto in alcun modo paura. Sorprendentemente ci ha fatto entrare e l’ansia di vedere il film, mista al pensiero che mi avrebbero potuto allontanare in qualsiasi momento, era fuori scala. Sto ancora inseguendo quel brivido.
Francis Ford Coppola: “il cinema deve essere il faro della nostra nuova società”
In questi tempi difficili le persone sono spaventate e bramano per quello che loro chiamano un “ritorno alla normalità”. Ma chi direbbe in questo momento che le preoccupazioni più importanti sono quanto guadagnano o quanto valiamo? Nulla è più importante della sicurezza e della salute delle persone che amiamo, dell’educazione universale, della giustizia e della cura della nostra casa comune: la terra. Forse è ora che gli artisti, in special modo i cinema, interpretino il ruolo di fari della nostra società per esprimere temi e principi che stimolino e cambino le nostre priorità. Diceva Novalis: “dove stiamo andando? Sempre a casa”.
Qual è stata la vostra migliore esperienza al cinema? C’è stato un momento particolare in cui è esplosa la vostra passione? Fatecelo sapere nei commenti.