Da Breaking Bad a Downton Abbey, 10 serie tv ideali per una maratona

Un elenco di dieci serie molto amate e molto seguite, ideali per una maratona per chi non ha mai avuto tempo di recuperarle, o per chi vuole solo rivederle

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La situazione attuale rende necessario, per la maggior parte di noi, rimanere a casa. Per ingannare il tempo, abbiamo selezionato dieci serie tv da recuperare, o da rivedere. È forse giunto il momento di lanciarsi in quella maratona di serie tv che non avreste mai osato affrontare altrimenti.

Downton Abbey

Insomma, di fronte all'esigenza di dover rimanere in casa, perché non scegliere una splendida casa? La tenuta dei Crawley è un luogo splendido dove passare un po' di tempo, appassionandosi alle vicende private, sentimentali, drammatiche della famiglia e della servitù che la abita. Se avete già visto la serie inglese, sapete che Downton Abbey è comfort food elaborato, piacevolissimo da vedere e rivedere. Se non l'avete vista, sappiate che tra le tante cose la serie di Julian Fellowes racconta di personaggi che per anni sono costretti a fronteggiare gravi sfide: la guerra, la malattia, la perdita. Eppure, non dimenticano mai il valore degli affetti, la capacità dell'essere umano di tirare fuori il meglio dalle situazioni peggiori affidandosi alle persone a cui si vuol bene.

Halt and Catch Fire

Allora, questa è potrebbe essere la serie più bella degli ultimi anni tra quelle che non avete visto. Purtroppo è andata così. La serie che racconta la storia di un gruppo di programmatori negli Stati Uniti tra gli anni '80 e '90 è passata un po' in sordina. Un prodotto di nicchia sorretto da un grandissimo cast: ci sono Lee Pace e Scoot McNairy, ma c'è anche Mackenzie Davis, che nel frattempo avete visto in Blade Runner 2049 e Terminator: Destino oscuro, ma che qui è eccezionale. Ma c'è anche una grande scrittura: in moltissimi l'hanno paragonata a Mad Men, ed è un confronto che la serie riesce a sostenere molto bene.

Watchmen

È stata, forse, la migliore serie del 2019. Se ne può parlare, ci mancherebbe, ma sicuramente è stata quella che ha sorpreso di più rispetto alle aspettative. Un po' perché fare il sequel di Watchmen di Alan Moore, caposaldo del fumetto (della letteratura?) del Novecento, era un tantino difficile. Un po' perché c'è ancora un pregiudizio diffuso nei confronti di Damon Lindelof. Peccato, perché l'autore di The Leftovers – che rimane forse sul podio delle serie migliori degli ultimi dieci anni – qui ha fatto davvero qualcosa di bello. Un sequel che tradisce, ma omaggia, che sorprende, ma che trasuda un amore viscerale per l'opera madre. Considerato che probabilmente non ci saranno altre stagioni, è una visione da recuperare.

Parks and Recreation

La prima stagione non è un granché, ma dura solo sei episodi. Passata quella, Parks and Recreation diventa una delle comedy più deliziose e meglio scritte degli ultimi anni. Alla base c'è la stessa idea di documentario finto – quella di The Office, per capirci – tutto girato dentro il dipartimento per la cura dei parchi di una cittadina. Il cast è meraviglioso, si vuole un bene infinito ad ognuno dei personaggi. E anche se è finita "solo" nel 2015, fa un certo effetto vedere tutta la strada che hanno fatto gli attori della serie: Chris Pratt ovviamente, ma anche Aubrey Plaza, Nick Offerman, Aziz Ansari.

Hannibal

Se avete "fame" di qualcosa di più drammatico, c'è questa serie di Bryan Fuller composta da tre stagioni che forse avete già visto, ma che in caso contrario vi consigliamo di recuperare. Sì, è l'ennesima variazione sul personaggio di Hannibal Lecter, psichiatra brillante e occasionalmente cannibale, ma vale davvero la pena immergersi in questo racconto. Intanto per l'interpretazione sofisticata e inquietante di Mads Mikkelsen, ma anche per il sottile gioco di attrazione e repulsione tra il killer e il profiler Will Graham, interpretato da Hugh Dancy. Questo è il cuore della storia, un cuore che andando avanti vien voglia di divorare sempre più.

Game of Thrones

Sì, ok, se state leggendo questo articolo probabilmente siete tra quelli che non hanno gradito l'ottava (e la settima?) stagione della serie fantasy. Se non l'avete vista, sappiate (ma tanto lo sapete già) che vi siete persi l'evento televisivo degli ultimi dieci anni. Arrivate un po' tardi, ma nulla è perduto dell'impatto di questa storia che mescola draghi (soprattutto nelle ultime stagioni), scene di nudo (soprattutto nelle prime stagioni), e tante morti che vi faranno urlare contro lo schermo. E se invece siete in casa con qualcuno che non l'ha mai vista, sarebbe molto interessante fare una maratona e scoprire in diretta le reazioni alla storia.

Lost

Questa va bene, sempre e comunque. Per chi c'era, per chi ancora non c'è stato, per chi non se ne è mai andato davvero dall'isola. È lo show del cuore, che tu, sì anche tu che non ne hai mai visto nemmeno un minuto, conosci anche solo per sentito dire. E allora dai, perché non recuperarlo, rivederlo, amarlo e odiarlo? Anche solo per scoprire quali domande non erano in fondo così importanti, e se avevano ragione gli autori dopo il finale a dire che la cosa più importante era il percorso dei personaggi.

Community

Community non è nemmeno lontanamente vicina ad essere la serie cult che merita. Sì, va benissimo rivedere per la trentesima volta Friends o How I Met Your Mother, ma se non avete visto questa comedy della NBC vi siete persi un pezzo di genialità assoluta degli ultimi anni. Almeno le prime tre stagioni – poi cala – sono un concentrato di episodi unici, trovate sperimentali, scrittura esplosiva. Dan Harmon, che oggi è impegnato su Rick & Morty, viene da qui; i fratelli Russo erano produttori esecutivi, e a poco a poco hanno fatto apparire quasi tutto il cast nei loro film dell'universo Marvel. E, a proposito del cast, da qui arrivano Alison Brie (GLOW), Ken Jeong (erano gli anni della trilogia di Una notte da leoni), Donald Glover (Atlanta), Gillian Jacobs (Love).

Breaking Bad

Questa è una di quelle serie per le quali si può utilizzare senza problemi la parola capolavoro senza timore di esagerare. È stato detto e scritto di tutto sulla serie di Vince Gilligan su un professore di chimica gravemente malato che si reinventa spacciatore di droga. Un soggetto semplice, un intreccio nemmeno troppo elaborato in fondo, pochi personaggi cardine. Eppure questa serie, che elabora il gioco delle maschere e il fascino del male come nessun'altra aveva mai fatto prima (o dopo) ha sempre saputo trarre il meglio dalla semplicità, dal singolo momento, da un'espressione o una battuta. È un grande viaggio, ve lo consigliamo.

Twin Peaks

Provateci voi a spiegare Twin Peaks a chi non l'ha mai vista. Davvero, è impossibile. È la storia di un omicidio che deve essere risolto, ma questo è solo un pretesto. È un racconto sulle ipocrisie e i segreti della piccola provincia, ma questa è solo la superficie. È un viaggio sperimentale che racconta la lotta ancestrale tra il Bene e il Male, la luce e l'ombra. È una soap opera horror con un nano che balla. È quella serie su cui ancora oggi, trent'anni dopo, si fanno i meme. È un'opera d'arte indecifrabile, poetica, ridicola, spaventosa, onirica, stratificatissima e immediata. Vabbè, come dice Homer:

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