D23 deludente: ci sono problemi in casa Marvel Studios? 

Il D23 expo è stato molto cauto per i Marvel Studios dopo gli annunci a San Diego. Ecco quali possono essere le ragioni di questa frenata

Condividi

È raro che uno studio meticoloso come quello capitanato da Kevin Feige commetta un errore grossolano di bilanciamento delle informazioni rilasciate. Durante il trionfale panel al Comic-Con di San Diego infatti i Marvel Studios hanno inanellato una serie di annunci pazzeschi. Hanno chiuso la fase 4, aperto la 5 e addirittura lanciato i confini della 6. Hanno tolto il velo ad una timeline che sembrava arrivata freschissima dai meeting con gli sceneggiatori che si sono tenuti durante l’estate per pianificare il futuro.

Poi, l’anticipazione più esaltante di tutte. Quel so much more to unveil, “abbiamo molto altro da svelare”, lanciato al pubblico Kevin Feige. Il boss dei Marvel Studios ha spiegato di non voler svelare tutto in un blocco solo, nonostante l’energia della sala H fosse incredibile, e la possibilità ritrovarsi nuovamente con i fan meritasse qualcosa di speciale. Quindi hanno portato tante novità lasciandone molte da parte per un nuovo evento. Il pensiero è andato ovviamente al D23 Expo. La convention di Anaheim era tenuta sottocchio come un potenziale completamento dello slot di annunci.

Poco era uscito (in maniera ufficiale) dal Comic-Con. Molti filmati mostrati al pubblico di San Diego erano ancora in una forma non finita ed era ancora presto per iniziare la campagna promozionale. Sono pertanto rimaste nelle quattro mura le clip di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, dei Guardiani della Galassia: Volume 3 e, fino a poco fa, anche quello di Secret Invasion

Chi sperava in una nuova infornata di annunci e di trailer rilasciati al pubblico durante il D23 è rimasto però deluso. Il panel dei Marvel Studios è arrivato con il freno tirato, come se tutto fosse già stato detto in precedenza. Lo spettacolo per i presenti è stato innegabile: sono salite sul palco molte star a presentare contenuti esclusivi interessanti. Però, per chi è rimasto fuori, le novità succose sono state ben poche. Due trailer: quello di Secret Invasion, già ampiamente descritto dopo il Comic-Con e quello di Werewolf by Night. Per quanto possa incuriosire il tono diversissimo dalle produzioni Marvel su Disney Plus, si può considerare a dir poco un titolo minore nel listino 2022-2023. 

Certo abbiamo potuto vedere la prima concept art dei Thunderbolts scoprendo il team. Abbiamo avuto la conferma di Matt Shakman alla guida del film sui Fantastici Quattro. Ma è ben poco rispetto a quello che ci si aspettava. Soprattutto per quanto riguarda l’atteso film sulla famiglia di supereroi poteva essere l’occasione giusta quanto meno per l’annuncio del cast completo. Invece lo show è stato un insieme di presentazioni molto equilibrate e poco entusiasmanti, con linguaggio più da convention per esercenti che per fan.

Problemi in vista per i Marvel Studios?

Come dicevamo, i presenti al D23 hanno potuto gustare un menù più corposo. Hanno potuto avere qualche anticipazione da Ironheart, e nuove notizie sul già annunciato Armor Wars, e della seconda stagione di Loki. Vincent D’Onofrio e Charlie Cox hanno calcato il palco per raccontare Daredevil: Born Again ed Echo. Presente anche il cast di Captain America: New World Order e Black Panther: Wakanda Forever con nuove clip. Infine di Ant-man and the Wasp: Quantumania è stato riproposto un trailer simile, stando a quello che è trapelato, a quello del Comic-Con. 

La buona notizia è che le cose procedono quindi spedite ai Marvel Studios. I titoli su cui lavorare sono indubbiamente numerosi. Perché però giocarsi così tanti annunci al Comic-Con o lasciando poco di cui discutere al pubblico esterno al D23? Per che motivo insistere così tanto sui soliti titoli, rendendo l’Expo praticamente un contenuto aggiuntivo del Comic-Con, rilasciando pochissimo materiale al pubblico e senza aggiungere troppe informazioni significative? 

Se avesse voluto bilanciare meglio il flusso di informazioni Kevin Feige avrebbe potuto benissimo salire sul palco e annunciare la fase 6 e la Multiverse Saga in quella sede. Invece, quando si pensava che ci fossero altri annunci significativi pronti per uscire, i Marvel Studios si sono tirati indietro. Cosa è successo?

Senza cedere a facili allarmismi bisogna ammettere che, ad un occhio esterno, non tutto sembra filare per il verso giusto dopo la pandemia che ha ribaltato i calendari di uscita. Contribuiscono quest’impressione di fretta e fatica organizzativa le recenti polemiche con le società di effetti speciali. A cui si aggiunge il visibile calo di qualità dei vfx arrivati sia al cinema che su Disney Plus. 

I Marvel studios stanno affrontando un periodo di saturazione della propria forza produttiva. Hanno tanti prodotti in uscita in poco tempo con un calendario non semplice da rispettare. 

La principale vittima di questa corsa ai film è l’atteso ingresso dei Fantastici Quattro nell’universo condiviso. li è chiaro che le cose non sono andate come previsto. Prima l’abbandono di John Watts, poi la ricerca di registi di alto profilo e infine l’arrivo di Matt Shakman. Lui ha senza dubbio un curriculum impressionante ma è evidente che la scelta sia ricaduta su un autore “corporate”. Si sente la fretta di decidere, fare, annunciare, riempire i listini. E questo porta a un po’ di confusione e ad un sistema di costruzione dell’hype non più rigoroso.

Questione di promozione 

Ci può essere però una ragione molto concreta dietro alla scelta di non dare troppo al grande pubblico. I Marvel Studios vengono da un periodo in cui le promozioni dei film sono iniziate molto a ridosso dall’uscita. Non si è mai veramente capito se questa fosse un’effettiva strategia commerciale o una reazione ai cambi di piano causati dalla pandemia. Nel caso di Spider-Man: No Way Home dare poche informazioni per poco tempo decisamente pagato. In Thor: Love and Thunder no. 

Le cose stanno cambiando. Con Black Panther: Wakanda Forever si è ritornati a un approccio marketing più tradizionale, quello adottato dei grandi film. Un teaser, che è già tutti gli effetti un trailer, preceduto da immagini promozionali leak e seguito da poster e concept art ufficiali. È stato pubblicato addirittura il prologo della colonna sonora! 

Ad oggi però per quanto riguarda il cinema questo è l’unico film che sta vivendo una promozione. Tutte le energie sono concentrate su di lui per terminare la fase quattro. Non si pensava che il film avesse un ruolo di particolare importanza nella continuità come quello degli Avengers (che solitamente o chiudono o aprono le nuove fasi). Invece, la conferma che sarà lui a chiudere questo ciclo ha acceso un riflettore su di lui.

Se da una parte c’è quindi il gioiellino da preservare dall’altra c’è la consapevolezza che il pubblico di moviegoer non appassionati può ricevere un numero limitato di informazioni senza avere la sensazione di stare perdendo il passo. Quando si hanno tanti film che vanno a riempire un universo così esteso e complesso bisogna rassicurare gli spettatori che la continuità possa essere seguita senza fatica.

I Marvel Studios sanno che rischiano di saturare il loro stesso mercato, e allora devono parlare a due pubblici completamente diversi, e farlo contemporaneamente. I fan esperti ricevono informazioni dai leak e dalle descrizioni delle convention. Il resto del pubblico dai canali ufficiali della Marvel o di Disney. 

Una strategia diversa per ogni film

Nonostante tutti questi film appartengano allo stesso universo, la Marvel deve curare il diverso approccio alla promozione di ciascun titolo. Questo potrebbe essere la grande sfida che dovranno affrontare nel futuro: un’incredibile quantità di film e serie tv in uscita, ciascuna da collocare nel proprio spazio senza rubare la visibilità agli altri. Bisogna distinguere l’importanza di ciascuno nel disegno totale, far capire che non tutto è fondamentale, eppure allo stesso tempo invogliare a seguire tutte le storie proposte.

Un’organizzazione che deve fare i conti con le normali difficoltà produttive e i possibili ritardi organizzativi. Per il film dei Fantastici Quattro stanno lavorando insieme al regista per scegliere il cast. Quello che non viene detto è però che il tempo a disposizione è estremamente limitato perché occorre andare in produzione per tempo così da non spostare la data di uscita e creare così problemi alla continuità. Questo vale per quasi tutti i film del catalogo.

Quando si crea un meccanismo così complesso, si deve ammettere la delicatezza dello stesso. Un problema con un film potrebbe ripercuotersi su cinque, sei altre pellicole. Il D23 Expo ce l’ha fatto capire bene: la Marvel sta lavorando su moltissimi progetti. Però bisogna accettare il fatto che, per evitare inciampi comunicativi, arriverà all’esterno solo ciò che è fatto, finito, e sicuro di arrivare in sala nei tempi e nei modi corretti. La pandemia ha insegnato questo al cinema: spera per il meglio, preparati al peggio, e promuovi solo ciò che il pubblico può gestire e segnarsi sul calendario.

Badtaste è anche su Twitch!

Continua a leggere su BadTaste