Cronache dal Rockfeller Center: ascesa e caduta della NBC (seconda parte)
Ecco la seconda parte del nostro speciale che racconta la storia dell’ascesa e della caduta della National Broadcasting Company
Alla disperata ricerca di nuove hit, lo sviluppo dei progetti si fa confusionario, centrifugo, senza direzione, saltando da prodotti catastrofico-misteriosi (The Event) a musical di Broadway (Smash), a period drama (The Playboy Club) a legal (Harry’s Law), gialli (Deception), senza alcuna soluzione di continuità e senza alcun successo se non sporadico (Parenthood). Il lavoro sulle comedy si rivela ancor più fallimentare, non riuscendo a imporre (e rinnovare) nessuna novità dopo Community del 2009, o comunque per non più di un paio di stagioni (Whitney, Up All Night).
Trent’anni fa Hill Street Blues e Cheers, oggi The Voice. Basterebbe questo a riassumere l’involuzione della NBC e la trasformazione generale dei network in atto, ormai sempre più schiacciati dalla competizione dei canali via cavo, delle nuove piattaforme come Netflix e delle nuove modalità di visione (DVR, internet). La NBC tuttavia pare aver rintracciato uno spiraglio di luce rinunciando all’identità di un tempo. Una mossa che nel lungo termine ha portato i suoi giovamenti, certo forse ideologicamente non stimabile, ma di certo economicamente fruttuosa. Ed è questo lo scopo di un network televisivo, the most wonderful place in the world.
Cult di sempre: Law & Order, Heroes, Chuck, My Name Is Earl, Scrubs, Will & Grace, Innamorati pazzi, I Robinson, Casa Keaton, Supercar, A-Team, Frasier, Cuori senza età, Avvocati a Los Angeles, Matlock, ALF, Willy, Il principe di Bel-Air, Get Smart, The Golden Girls, Saved by the Bell, Medium, Miami Vice, Quantum Leap, Star Trek
In onda da tenere d’occhio: Parenthood, Parks and Recreation, Community, Hannibal, Saturday Night Live