Crime Week: la recensione di Chicago Justice, “Lily’s Law”

La nostra recensione dell’ottavo episodio della sesta stagione di Chicago Justice intitolato Lily's Law

Condividi
TV
Spoiler Alert
Questa settimana la nostra rubrica Crime Week è più breve del solito, poiché la maggior parte delle serie di cui ci occupiamo tornerà in onda negli Stati Uniti alla fine di questo mese, prima del rush finale che ci condurrà ai finali di stagione, ma l'occasione ci permette comunque di parlare più approfonditamente di questa nuova serie del franchise di Chicago, creata da Dick Wolf, autore di Law & Order, e dedicata a tutta una serie di casi attuali e spesso controversi che vengono discussi in tribunale dal suo protagonista Peter Stone (Philip Winchester).

Se c'è una cosa che gli autori di questo show hanno dimostrato fin dal suo debutto, è di non temere le sfide difficili, esattamente come dimostra questo episodio dal titolo Lily's Law, che porterà il protagonista Peter a proporre un radicale cambiamento della legge sullo stalking e sull'istigazione al suicidio davanti alla Corte Suprema.

La puntata inizia con Lily Spencer, una giurata di un processo, che viene colta da un attacco di panico e chiede al giudice di poter tornare a casa e abbandonare il suo ruolo. La richiesta le verrà negata e l'imputato, membro di una gang, accusato da Stone, verrà condannato. Ma siamo solo all'inizio dell'episodio e le cose cominceranno a complicarsi solo quando il Procuratore riceverà una telefonata nella quale gli verrà comunicato il ritrovamento del corpo di Lily nelle acque del fiume, apparentemente assassinata.

Convinto inizialmente che Lily abbia subito delle minacce in sede di processo, minacce di cui non era a conoscenza, e sentendosi in colpa per la sua morte, Stone mette Antonio Dawson (Jon Seda) e Laura Nagel (Joelle Carter) - che continua ad avere problemi con l'affidamento della figlia - ad indagare sul caso che presto prenderà una piega inaspettata. L'investigazione porterà infatti i due a sospettare per la morte della giovane donna il suo ex compagno Jaxson Clark (Jordan Belfi), con il quale Lily aveva avuto un figlio, Sam, ora affidato al padre. La vittima aveva recentemente subito la perdita della sorella a causa di un tumore e, a quanto cominciano a riferire le persone che le stavano attorno, subiva continui abusi fisici e psicologici da parte del suo ex. Grazie al video ottenuto da un gruppo di ragazzi che festeggiavano un addio al celibato nello stesso giorno della morte di Lily, Stone e la sua squadra scoprono tuttavia che la donna si è tolta la vita.

La storia di Lily è tuttavia così triste e soprattutto meritevole di giustizia che Peter decide di accusare Jaxson Clark di omicidio: i continui abusi sono infatti provati dai racconti degli amici della donna e confermati dallo stesso Sam, il quale viene chiamato a testimoniare in aula ed in una toccante scena, rivela di essere stato costretto dal padre a mandare alla mamma messaggi di odio e minacce tramite il suo cellulare, in cui le diceva quanto la odiasse e che pessima madre fosse. La giuria è decisamente dalla parte della vittima e infatti, alla fine del processo, delibererà in suo favore, condannando l'ex per omicidio, ma la giudice ribalterà il loro giudizio, dichiarando che non vi sono legalmente sufficienti prove che colleghino il suicidio di Lily gli abusi di Jaxson e che una giuria non può condannare un uomo in base all'antipatia che lui gli ispira. Stone non prenderà bene la decisione della giudice, ma si sentirà anche in colpa per aver deciso di perseguirlo per omicidio piuttosto che per molestie e stalking, finendo per ottenere che venisse lasciato andare senza pagare le conseguenze delle sue azioni.

Per questa ragione, convinto dal suo stesso capo, Stone deciderà di discutere presso la Corte Suprema un cambiamento della legge, che permetta di perseguire con più vigore questo genere di crimini.

[embed]]

Le altre serie della rubrica Crime Week torneranno rispettivamente in onda negli Stati Uniti il 18 aprile Bull ed il 26 aprile Blindspot, Chicago P.D., Criminal Minds e Law & Order: SVU.

Continua a leggere su BadTaste