Crime Week: i finali di metà stagione di Blindspot e Chicago P.D.
La nostra analisi sui nuovi episodi di Blindspot, Chicago P.D., Conviction, Criminal Minds, Law & Order: SVU, Lethal Weapon e Notorious
Il finale di metà stagione di Blindspot si rivela probabilmente uno degli episodi migliori di quest'anno e la serie ne aveva sicuramente bisogno. Nonostante l'ora della puntata sia piena di colpi di scena e azione, alcuni particolari sono tuttavia lasciano qualche dubbio, come la rivelazione dell'identità della talpa all'interno dell'FBI, perché - ammettiamolo - non è mai stato un grosso mistero che fosse Borden? Il problema con questa storyline è che non è stata usata come avrebbe davvero potuto, la rivelazione, che colga o meno di sorpresa gli spettatori, arriva senza che sia mai stato davvero costruito un senso di attesa per la rivelazione o di paura per Jane per la possibilità che questa talpa potesse farle del male o tradirla nel momento peggiore. Il dottor Borden, semplicemente, è servito allo scopo di darci un finale a sorpresa ed a rendere la futura vita sentimentale di Patterson ancora più difficile. La poverina, infatti, continua ad essere veramente sfortunata in amore: dopo che il suo primo, adorabile, fidanzato è morto lo scorso anno, la giovane trova conforto proprio nelle braccia dell'uomo che compirà il peggiore dei tradimenti, quello fatto non solo verso una persona che diceva di amare, ma anche e soprattutto verso una causa e la propria patria. Gli autori hanno tuttavia fatto un ottimo lavoro quando si è trattato di spiegare il motivo per cui Borden abbia tradito i suoi colleghi, la morte della moglie ed il fatto che il dottore conoscesse già Jane per averla strappata dalla morte, sono tutti elementi interessanti che hanno aggiunto qualcosa di importante alla storia personale del personaggio. Per quanto concerne il finale a sorpresa, considerato il ruolo di Borden e di Patterson nella serie, dubitiamo che questa seconda possa davvero essere la vittima designata dello sparo con cui si conclude il disperato corpo a corpo tra i due. Ma se veramente Patterson fosse la vittima di quello scellerato colpo, non vorremmo essere al posto degli autori quando lo show riprenderà a gennaio, perché senza di lei si perderebbe una gran parte di cuore di questa squadra. Alzi poi la mano chi non pensi che Shepard sia la peggiore giudice della natura umana che ci sia sulla terra? Veramente non esisteva altro modo per testare la fedeltà di Roman che quello di imporgli di uccidere la propria sorella? Una persona con la quale ha condiviso un vero e proprio inferno? Che senso ha avuto spingerlo a compiere una scelta impossibile e salvare così Jane? Nonostante il finale sia avvincente ed incalzante, continuiamo ad avere la sensazione che Blindspot abbia perso la strada che aveva cominciato a percorrere nella prima stagione in cui tutto, ma davvero tutto, sembrava essere al posto giusto. Questa stagione stagione tra la relazione Nas/Weller, la paternità di quest'ultimo, Read e Zapata che si comportano come se facessero squadra a parte, completamente distaccati dagli eventi principali e una Jane sempre più isolata a causa del suo difficile ruolo di doppio agente, si sta rivelando piuttosto impegnativa da non criticare, ma abbiamo fiducia nella serie e nelle sue potenzialità e speriamo che possa ritrovare la strada maestra negli episodi che ci attendono nel 2017.
Bull
E' meglio avere un chirurgo comprensivo o un pallone gonfiato che crede di essere un dio, ma che vi salverà la vita? La questione si aggira tutta intorno a questo quesito, nel nuovo episodio di Bull di questa settimana. Lo psicologo ha infatti a che fare con quello che può essere definito il peggiore dei clienti, un medico - il dottor Terry Robeson (Tom Lipiniski) - con performance fantastiche, ma dalle capacità umane ridotte, inabile persino di consolare una sua paziente desiderosa di avere una famiglia e che si è invece risvegliata dopo un intervento chirurgico in cui ha subito un'isterectomia d'urgenza che le impedirà di realizzare il suo sogno. A portare questo nuovo, difficile cliente alla corte di Bull, sarà proprio Marissa Morgan (Geneva Carr), una delle sue più valide collaboratrici, con la quale lo psicologo ha una strana, platonica relazione la cui natura non è stata ancora ben chiarita. Terry è infatti una ex fiamma di Marissa, la quale implora di fatto Jason di prenderlo come cliente, consapevole della pessima impressione che il chirurgo possa fare ad una giuria, nonostante infatti durante il processo, la squadra di Bull riesca a provare che il macchinario all'avanguardia con il quale Roberson stava operando aveva avuto un malfunzionamento al quale il medico ha posto rimedio salvando la vita della sua paziente, il suo atteggiamento strafottente potrebbe comunque costargli la vittoria, tanto che a Bull non resta che far crollare il suo stesso cliente in aula e forzarlo a mostrare il proprio lato umano alla giuria, decisione - ovviamente - che farà segnare un altro punto all'infallibile psicologo. Nel corso dell'episodio Bull scopre inoltre che uno dei membri della giuria è stato corrotto ed invece di denunciarlo gli "consiglia" di non presentarsi il giorno dopo in aula per essere così sostituito. Il fatto che Jason decida di non consegnare l'uomo alla giustizia è certamente un tocco apprezzabile da parte degli autori ed una dimostrazione di coerenza da parte del personaggio che, dopotutto, usa mezzi decisamente non leciti per vincere il caso, come intrufolarsi illegalmente nell'ospedale per scaricare furtivamente i dati del macchinario con cui il dottor Roberson aveva operato o hackerare l'account e-mail del giurato che scoprirà essere poi corrotto.
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Chicago P.D. (FINALE DI METÀ STAGIONE)
Due episodi di Chicago P.D. ed un finale di metà stagione questa settimana per il dramma della NBC. Nel primo episodio, come capita talvolta nelle serie poliziesche, la puntata non è dedicata all'investigazione e alla caccia del colpevole di un crimine, perché questo ha già un volto ed un nome ben noti alla giustizia. Tra le guest star troviamoPhilip Winchester nel ruolo del vice procuratore Peter Stone, protagonista di quello che sarà il quarto prodotto del franchise di Chicago, Chicago Justice - che andrà in onda nel 2017 - dopo Chicago Fire, Chicago P.D. e Chicago Med. L'avvocato rivelerà infatti alla squadra che il colpevole dell'omicidio della vittima ritrovata, che era un testimone chiave di un suo processo, è un viziato rampollo di una ricca famiglia di Chicago con una lunga lista di accusa alle spalle per le quali non ha mai ricevuto alcuna condanna. Inutile dire che, nonostante la sua strafottenza e la notevole disponibilità finanziaria, l'uomo finirà per essere arrestato come mandante dell'omicidio. La puntata, tuttavia, serve soprattutto uno scopo: quello di favorire il passaggio di Antonio Dawson (Jon Seda) dalla squadra dell'Intelligence, all'ufficio del procuratore, quando Stone propone al poliziotto, nonché fratello di Gabriela - protagonista di Chicago Fire - di collaborare permanentemente con il suo ufficio. Con sorpresa di molti dei suoi colleghi, Antonio, che aveva già cominciato a mostrare qualche segno di stanchezza verso il proprio lavoro, accetterà l'incarico e lascerà la squadra, lasciando così il suo posto a Kim Burgess (Marina Squerciati), che finalmente realizzerà il suo sogno di entrare nell'Intelligence. Sarà sicuramente interessante vedere come sarà per lei lavorare a gomito a gomito con l'uomo che stava per sposare, Adam Ruzek (Patrick Flueger).
Il secondo episodio e finale di metà stagione della serie, che riprenderà nel 2017 dopo la pausa natalizia, è una vera e propria caccia all'uomo. Gli agenti di polizia di Chicago sono bersaglio di un cecchino che ne uccide due nel giro di poche ore, uno dei quali viene letteralmente giustiziato preparando una vera e propria trappola in cui cade anche la squadra di Hank Voight che non riesce ad evitare che un membro del proprio distretto venga ucciso colpito da uno sparo in testa. Nonostante la situazione difficile ed il comprensibile nervosismo, oltre alla paura, che coglierà gli agenti di polizia, tutti sono invitati dalla coriacea Trudy a ricordare il motivo per il quale fanno questo mestiere: per proteggere e servire, anche quando questo significa rischiare la propria vita andando in giro con un vero e proprio bersaglio sulla schiena solo a causa della divisa che indossano. La scoperta dell'identità del cecchino non contribuirà, inoltre, a risollevare gli animi della squadra. L'intelligente scoprirà infatti che il colpevole di questi insensati attacchi altri non è che il figlio di un pluridecorato poliziotto, morto in servizio anni prima, che scarica la propria frustrazione per essere stato cacciato dall'accademia di Polizia, amplificata da una patologia psichiatrica, contro i poliziotti della città. Alla fine dell'episodio, nonostante i tentavi di Hank di salvare il ragazzo e cercare di evitare un tragico epilogo, proprio in memoria di un ex collega che aveva dato la propria vita per il suo lavoro, non ci sarà altra scelta che ucciderlo, quando il giovane prederà in ostaggio una famiglia e minaccerà di far saltare la vecchia casa dove era cresciuto con dentro tutti i suoi abitanti. Chicago P.D. tornerà in onda con le puntate inedite della quarta stagione negli Stati Uniti il 3 gennaio 2017 sulla NBC.
Conviction
La CIU di Hayes Morrison è decisa a revisionare anche questa settimana un caso decisamente attuale, un'agente di polizia viene infatti uccisa durante una manifestazione del movimento Black Lives Matter ed essere accusata e incarcerata per il crimine, sarà proprio una manifestante, la quale professa però la propria innocenza. Considerato il clima sociale negli Stati Uniti, non sorprende che il caso, anche nella serie, venga trattato come la questione delicata che è, ma Hayes ha sempre dimostrato di non curarsi molto della stampa e delle sue motivazioni, cercando - sin dal suo debutto a capo della squadra - di occuparsi sempre di casi di altro profilo che potessero in qualche modo scuotere le coscienze o avessero comunque un'attinenza con la situazione personale che stava vivendo in quel momento. E proprio a proposito della sua situazione personale, le cose per Hayes appaiono meno complicate dello scorso episodio, anche se non necessariamente meno dolorose. Nonostante infatti sia riuscita a ricucire il rapporto con il fratello, è Wallace il vero problema: l'avvocato incaricato di difenderlo di fronte alla commissione di inchiesta che sta mettendo a repentaglio la sua carriera è arrivata e la bella Naomi Golden (Ilfenesh Hadera), ex fiamma sia di Wallace che di Hayes, è infatti arrivata in città e promette di creare non poco scompiglio sia dal punto di vista professionale che da quello personale. La donna infatti finirà per interferire nel caso di cui la CIU si sta occupando, imponendo a Hayes di trovare il vero colpevole della morte della poliziotta prima di annunciare alla stampa l'innocenza di Porscha Williams. Dal punto di vista narrativo non si capisce bene per quale ragione un avvocato il cui ruolo è quello di difendere William possa interferire con la squadra di Hayes, il cui compito - come ci è stato spesso ricordato - è solo quello di revisionare casi sospetti e verificare l'innocenza o la colpevolezza dei condannati presi in esame, non quello di fare un lavoro di polizia per trovare l'eventuale vero colpevole, ma la cosa non sembra disturbare minimamente nemmeno la coriacea Hayes. Al contrario, a turbarla, è invece il rapporto tutt'altro che platonico di Naomi con Wallace, nonostante la stessa Hayes abbia cercato infatti di sedurre l'avvocatessa, venendo interrotta letteralmente da una telefonata, rimane tuttavia sconvolta quando scopre che tra i due c'è ancora del tenero e la figura di Naomi Golden finisce un po' per essere strumentalizzata dalla storia come fosse una sorta di osso che Wallace e Hayes si contendono per indispettirsi a vicenda.
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Criminal Minds
La serie finalmente ci fornisce la risposta che in molti attendevamo? Che fine ha fatto Hotch? L'agente, insieme al figlio, è entrato nel programma di protezione testimoni perché Peter Lewis, alias Mr. Scratch stalker e assassino - uno dei detenuti fuggiti dalla prigione di massima sicurezza alla fine della scorsa stagione - aveva cominciato a perseguitare la sua famiglia. Come sappiamo Hotch ha già pagato un prezzo personale molto alto quando il serial killer George Foyet, ha ucciso sua moglie Haley (nella quinta stagione) ed è evidente come non voglia rischiare che il suo lavoro diventi ancora una minaccia per il figlio Jack. Rossi, all'inizio dell'episodio, spiega al resto della squadra che Hotch non si è mai allontanato, come gli aveva detto in precedenza, per un incarico speciale, ma aveva deciso di mettere sotto scorta il figlio dopo essersi accorto della presenza di Mr. Scratch ad una partita di baseball di Jack. Rendendosi poi conto di non voler far vivere di nuovo al figlio i traumi provocati da Foyet, l'uomo ha deciso non solo di entrare nel programma testimoni, ma anche di rassegnare le proprie dimissioni dall'FBI. La squadra - comprensibilmente - rimane scioccata dalla notizia, ma tutti comprendono la decisione del loro leader, soprattutto considerati i suoi trascorsi e da quel momento la puntata prende una piega dolce-amara difficile da ignorare, come è difficile non paragonare il sentito discorso di Rossi sul fatto che la squadra del BAU sia una famiglia con quello che è invece successo nella realtà. Sebbene finzione e vita reale non dovrebbero essere mai mescolate, non è facile non interpretare le parole di Rossi senza pensare a quanto successo con la triste uscita di scena di Thomas Gibson. Rossi (Joe Mantegna), alla fine dell'episodio, parla infatti ai suoi colleghi dicendo che sono insieme da più di 10 anni, che alcuni ottimi agenti sono entrati ed usciti dal BAU in questo lasso di tempo, ma che quello che conta davvero, che li definisce come persone, è ciò che fanno quando non sono impegnati in un caso, perché si sosterranno sempre a vicenda, proprio come farebbe una vera famiglia. E se considerate che nessuno degli attori della serie ha speso un commento sul burrascoso licenziamento di Gibson o comunque sull'aver condiviso con lui 12 anni sullo stesso set, potrete ben capire perché questo episodio risulti più amaro di quello che probabilmente non intendesse essere.
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Lethal Weapon
Riggs continua ad essere l'affascinante personaggio descritto da questa serie sin dal suo esordio e, nonostante il dolore per la morte della moglie Miranda non accenni a diminuire, riesce ad aprirsi ogni giorno di più con la dottoressa Cahill, tanto ad arrivare a confessarle di star facendo sogni nei quali vede Miranda che lo invita ad unirsi a lei. Il fatto che Riggs chieda alla dottoressa consiglio domandandole come fare a sentire meno dolore, considerato che il tempo non lo sta aiutando come lui sperava, dimostra quanti passi avanti abbia fatto rispetto a quando è entrato in questa nuova squadra, nonostante sopporti un dolore devastante, Riggs non vuole veramente morire, probabilmente vuole solo riuscire ad andare avanti con la propria vita senza il giogo di questa profonda sofferenza e come non riuscire a comprenderlo? Proprio come gli spiegherà la dottoressa, tuttavia, l'unica chiave per riuscire a convivere con essa è quella di circondarsi di persone che gli vogliano bene e che, con il loro calore umano, gli facciano sentire forte il desiderio di vivere, piuttosto che quello di lasciarsi andare. Ed è proprio quello che Riggs farà alla fine dell'episodio, cercando la compagnia di Murtaugh e adottando persino uno spelacchiato randagio. E cosa dire dell'agente Parker? Chi ricorderà il film avrà probabilmente disegnato un immediato paragone con il personaggio interpretato da Rene Russo, Lorna Cole, uno scatenato detective della polizia che finirà per mettersi proprio con Riggs ed effettivamente i punti in comune tra i due personaggi sono molti. L'agente Parker è una donna forte ed indipendente e soprattutto non nasconde di essere attratta da Riggs, tra i due fioccano scintille ed, in un paio di occasioni, il modo in cui Martin la guarda, lascia pensare che anche lui sembrerebbe interessato alla donna. L'attrazione che esiste tra i due, tuttavia, non porterà da nessuna parte, Riggs è ancora troppo preso dal suo lutto personale per rendersi sentimentalmente disponibile e soprattutto abbiamo la sensazione che gli autori stiano strizzando l'occhio ad una possibile ed eticamente complicata relazione tra la bella e dolce dottoressa Cahill ed il folle Martin. Per non parlare poi del vero B-romance cella serie: perché - ammettiamolo - anche un cieco vedrebbe che Murtaugh e Riggs sono fatti l'uno per l'altro, anche se non sentimentalmente parlando: a guardarli adesso, potreste mai immaginare di vederli con a fianco un altro partner di lavoro? Noi no!
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Notorious
Jake cerca in tutti i modi una strategia difensiva per salvare Maya Hartman (Haley Ramm), la figlia dell'ex presentatrice Dana Hartman (Melina Kanakaredes), caduta in disgrazia. La ragazza non è infatti solo accusata di aver ucciso il proprio fidanzato, ma anche di far parte di un gruppo di giovani, che si fa chiamare il Bling Ring, che entra nelle case della star di Hollywood riprendendo le proprie imprese e dandole in pasto alla rete. La giovane, in carcere per le accuse ricevute, tenta di togliersi la vita finendo per portare la madre ad accusarsi del delitto al posto della figlia, pur di salvarla. Nonostante nell'episodio precedente la tensione tra Julia e Jack fosse salita alle stelle per come Louise aveva trattato in trasmissione Dana, contravvenendo ad un accordo fatto con Julia e mostrando un video in cui la donna andava a letto con il ragazzo della figlia, già all'inizio di questa puntata i due amici fanno molto rapidamente pace, come se la cosa non fosse poi di troppo conto. Nel frattempo Louise riceve una proposta a cui non può rinunciare, quella di intervistare il potente leader di un cartello della droga messicano Carlos Mora alias El Toro. La giornalista, ovviamente, finirà per coinvolgere anche Julia nel progetto e nonostante Max (Adam Rayner) cerchi in tutti i modi di far cambiare loro idea, mettendole in guardia sulla pericolosità dell'uomo, Louise e Julia partiranno comunque per il Messico e l'episodio si conclude con il brutale rapimento di Julia George da parte di personaggi la cui identità resta ignota.