Crime Week: Blindspot incontra qualche ostacolo, Lethal Weapon continua a sorprendere

La nostra analisi sui nuovi episodi di Blindspot, Bull, Chicago P.D., Conviction, Criminal Minds, Law & Order: SVU, Lethal Weapon, Lucifer e Notorious

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TV

Spoiler Alert
Blindspot
Condone Untidiest Thefts è decisamente incentrato sul rapporto tra Allison Knight e Kurt Weller, cosa che - supponiamo - stia rendendo gli shipper Jeller tutt'altro che felici. Dopo la rivelazione di Allison di essere incinta di Kurt e la decisione di lui di essere coinvolto nella vita del proprio bambino, Weller è entra in modalità protettiva, il che, conoscendo il personaggio, non dovrebbe sorprendere nessuno. I nodi  vengono tuttavia al pettine quando la donna si rifiuta di fare un passo indietro, decidendo di prendere comunque parte ad una rischiosa operazione e rimanendo coinvolta in una violenta sparatoria, dalla quale uscirà con una grave ferita che, fortunatamente, non avrà gravi conseguenze né su di lei, né sul bambino. Quel che è certo è che il risultato finale è che Jane sembri sempre più isolata, non solo per la difficile posizione in cui è stata messa professionalmente, ma anche dal punto di vista umano: nonostante l'accenno che Allsion stia frequentando un altro uomo sia tutt'altro che casuale e sia sicuramente stato buttato lì dagli autori per non far completamente perdere tutte le speranze agli shipper della coppia Weller/Jane, la reazione di Jane alla notizia che Kurt aspetta un bambino da un'altra donna è davvero devastante. Il fatto poi che Kurt, dal canto suo, mostri tanta fiducia in Jane da affidarle la vita di Allison poco prima della sparatoria, potrebbe anche essere un modo molto contorto da parte degli autori per far capire che il rapporto tra questi due personaggi è più solido di quanto non appaia in superficie, ma ciò non toglie che si cominci a sentire la mancanza della magia che scaturiva da questi due nella prima stagione. Il B plot, la trama secondaria dell'episodio, che riguarda Reade e il suo passato, prende invece una piega davvero inaspettata quando l'uomo comincia a seguire il suo vecchio allenatore, finendo per entrare in casa sua e scoprire uno scomparto segreto in cui l'uomo conserva una serie di videocassette, su una delle quali è scritto anche il suo nome. Quando Zapata entra in casa dell'allenatore, dopo aver rintracciato Reade, e lo trova in piedi di fronte al cadavere dell'uomo, permangono pochi dubbi sul contenuto di quella videocassetta: ma cosa accadrà adesso ad Edgar Reade? Come può conciliare un omicidio a sangue freddo con il suo essere un agente dell'FBI? Zapata lo denuncerà? Sul fronte operazione Sandstorm, Patterson riuscirà a decifrare l'immagine lasciata da Mayfair nella pennetta USB e Kurt scoprirà che Nas spiava sia lui che tutta la sua squadra durante le sedute con il dottor Borden.

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Bull
I casi di questa serie continuano ad essere la cosa migliore dello show, questa volta il nostro eroe decide di occuparsi pro bono di una vittima di stupro accusata ingiustamente di aver ucciso il suo aggressore, nonché giovane universitario e prodigio del basket. Celeste Arias, nel ruolo di Reese, è davvero brava a mostrare tutte le sfaccettature della personalità di questa ragazza indifesa, dominata dagli attacchi di panico, che non si trova solo a doversi difendere da un'accusa di omicidio, ma viene messa anche alla berlina dall'irresponsabile autrice di un blog che si auto definisce giornalista e che la addita, di fronte alla pubblica opinione, come unica colpevole dell'omicidio, tanto da influenzare le indagini della polizia. Una questione davvero interessante quella del potere dei social media e di alcune fonti non ufficiali di informazione, che forse avrebbe meritato maggior approfondimento, anche se il focus della puntata doveva rimanere, ovviamente, incentrato su Reese. Michael Weatherly è una garanzia, su questo non ci sono dubbi, ma le perplessità sul personaggio permangono, c'è una fissità in Bull che lascia a volte perplessi, come lo fa il fatto che abbia sempre, costantemente ragione. Nessuno ha sempre ragione, le persone sbagliano, a giudicare se stessi e gli altri e dare forse maggiore umanità al personaggio siamo certi che non gli nuocerebbe. Quando per esempio si trova sulla scena del crimine in cui Ellen, la blogger che aveva pubblicato la storia di Reese, viene trovata morta, precipitata dal suo appartamento, il suo commento di fronte al corpo della giovane e alla domanda di Benny su cosa sia accaduto è: "io la chiamo gravità." Ma veramente gli autori di alcune serie TV trovano ancora divertente questo genere di battute? Di fronte al corpo di una giovane donna assassinata, qualunque siano le sue colpe, questo è il genere di messaggio che si vuole far passare? Ma sì, ridiamoci su. Fortunatamente è finzione, altrimenti bisognerebbe fare un discorsetto con il caro dottor Bull su cosa significhi la parola empatia. Eppure il potenziale c'è, i rari momenti in cui il personaggio lascia cadere questa maschera da essere impeccabile, come quando si confida con Reese su cosa significhi sentirsi persi o quando le insegna un trucco per superare i suoi attacchi di panico, quando - insomma - Bull è un essere umano, c'è qualcosa in lui che fa emergere il desiderio di capire cosa ci sia al di là della corazza che indossa. Ma, per il resto del tempo, come si fa a rispecchiarsi in questo esempio di umana rettitudine? Non solo infatti Bull riesce nell'impresa di far assolvere Reese, ma arriva persino ad additare al pubblico ministero chi possa essere il vero colpevole, il tutto senza averlo mai guardato negli occhi né averci tanto meno parlato. Comprendiamo che le serie non sempre aspirino ad essere realistiche, ma la distanza tra questo ed il ridicolo è piuttosto breve. La domanda ce la poniamo dal debutto dello show: per quanto tempo può andare avanti questo stato di cose? Per quanto puntate avremo sempre il cliente ideale, il protagonista perfetto e il caso ottimale, prima che la cosa cominci a venire a noia? Attendiamo fiduciosi.

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Chicago P.D.
La serie dà il meglio di sé in questo genere di episodi, quando riesce cioè a porre l'accento su trame particolarmente realistiche, pur dando l'opportunità ai suoi protagonisti di brillare in ottime performance, come è il caso - questa volta - per LaRoyce Hawkins ed il suo Kevin Atwater. In seguito ad una violenta sparatoria, il detective trova infatti il corpo di un giovane rapper gravemente ferito, il ragazzo, pur usando parole molto violente nelle sue canzoni, risulta tuttavia incensurato e la squadra si mette sulle tracce del responsabile della violenta sparatoria. Dopo un primo momento in cui si pensava che la sparatoria potesse essere un atto di terrorismo, la squadra si concentra sulla possibilità che si tratti invece di una guerra tra gang. Come unico membro di colore della squadra e persona cresciuta in un quartiere difficile, Atwater riesce a interpretare in maniera davvero molto convincente il suo ruolo ed il fatto di essere combattuto tra l'essere un pubblico ufficiale e una persona che ha sperimentato sulla propria pelle cosa significhi crescere in un quartiere difficile, lo rende particolarmente sensibile al caso anche per il fatto che l'uomo è responsabile per due fratellini più piccoli che vivono insieme a lui nello stesso quartiere in cui pullulano le gang che sembrano essere responsabili dell'attentato. Ma la cosa più triste - e realistica - dell'episodio è che, quando alla fine il team riuscirà a catturare il colpevole della sparatoria, costata la vita al giovane rapper, si scoprirà che non era altro che un ragazzino delle medie, armato da mani molto più crudeli della sua e decisi a sfruttare lo svantaggio di tanti giovani che vivono in condizioni difficili in una città complessa come Chicago. Da notare anche come gli autori comincino a mostrare le prime avvisaglie del disagio di Antonio (Jon Seda) e del fatto che il poliziotto sembri essere sempre più stanco del suo difficile mestiere e questo, probabilmente, per spiegare la sua futura migrazione del personaggio da Chicago P.D. a Chicago Justice, quando la nuova serie del franchise andrà in onda nel 2017.

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Conviction
Nel secondo episodio della serie assistiamo ad uno scontro che non potremmo che definire inevitabile: Hayes, infatti, decide di occuparsi di un caso che era stato portato in giudizio da Wallace. Nonostante lei dichiari di volerlo fare per sottolineare l'indipendenza della Conviction Integrity Unit dall'ufficio del Procuratore Distrettuale, gli spettatori sono ben coscienti del fatto che Hayes sia a caccia di vendetta per il fatto che Conner l'abbia costretta ad accettare questo lavoro, il che è un bene, perché non fa che aggiungere pepe al rapporto piuttosto burrascoso tra i due. Il problema, ovviamente, giunge quando Wallace si fa trovare tutt'altro che impreparato di fronte alla sfida e indice addirittura una conferenza stampa, dichiarando come sia stato lui stesso a chiedere alla nuova unità di revisionare i suoi casi, dimostrando così di essere esattamente ciò che la protagonista detesta di più al mondo: il perfetto animale politico. Il caso di cui la Conviction Integrity Unit si occupa, riguarda tre ragazzi, accusati e condannati dieci anni prima, quando ancora erano minorenni, di aver aggredito e stuprato una donna. Come si scoprirà nel corso delle accurate indagini della squadra, la vittima aveva mentito al tempo del crimine e, per nascondere una relazione con un collega sposato, aveva dichiarato di essere stata aggredita sessualmente, quando invece era stata sì vittima di un'aggressione, ma fisica e non di natura sessuale. Gli elementi più interessanti della serie sono due: il primo è che il team fa indagini di polizia "vecchia scuola," se così possiamo definirle, con tanto di linea temporale del crimine e interrogatori, poca tecnologia e molto lavoro di gambe e di cervello, la seconda è la reazione di Hayes a queste indagini. Fin dal pilot è stato evidente come per lei sia stato difficile crescere costantemente sotto i riflettori, trovarsi quindi nella posizione del carnefice, avendo sperimentato cosa significhi essere vittima, per lei, è un vero tormento. Avere scoperto la menzogna della vittima, costringe infatti Hayes a rivelare a Wallace le sue informazioni, perché le persone che sono in carcere potrebbero essere state condannate per un crimine che non hanno commesso, cosa che poi si scoprirà essere solo parzialmente vera. Ma dare loro giustizia la costringerà a far subire alla donna, che comunque era stata vittima di una brutale aggressione fisica, una vera e propria pubblica aggressione da parte della stampa che, una volta saputa la verità, la additerà come una bugiarda. E se c'è qualcuno che sa quanto impietoso possa essere il pubblico, è proprio Hayes.

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Criminal Minds
Bentornata Emily Prentiss! Con Hotch definitivamente fuori dai giochi, con una spiegazione piuttosto spicciola su come il Direttore dell'FBI gli abbia affidato un incarico speciale per il quale ha momentaneamente dovuto lasciare il BAU, Prentiss ha sentito il bisogno di tornare per essere d'aiuto al team impegnato non solo con i suoi soliti casi, ma anche con la caccia ai serial killer fuggiti alla fine della scorsa stagione. Dopo un divertente ed imbarazzante primo incontro con il nuovo arrivato Luke Alvez, il BAU si mette sulle tracce di un serial killer uccide madri single nascondendole dentro ad un fusto di cemento dopo averle lobotomizzate con della candeggina infilata nel cervello. Tutto orrendamente raccapricciante come da copione, insomma. In assenza di Hotch a prendere il comando del team sembra essere Rossi, più che che Prentiss, anche se è a lei, nella nuova sigla di apertura, che è stato dato il posto che era di Aaron Hotchner al centro del team, ma il BAU dimostra di funzionare comunque anche senza il suo leader a guidarlo. Nell'episodio, grazie ad una scena tra Emily e Luke durante un appostamento notturno e a quella di apertura, scopriamo qualche informazione in più sul nuovo agente, Luke ha un pastore tedesco di nome Roxie (che Garcia crede erroneamente essere la sua fidanzata!), che nutre con pasti degni di un re a base di carne rossa e uova e tende ad essere molto riservato per quanto riguarda il suo passato come militare. Resta aperta la questione Thomas Gibson: la domanda è se anche il suo personaggio, come accadde per il Jason Gideon di Mandy Patinkin - che lasciò improvvisamente la serie durante la seconda stagione - finirà per essere ucciso off screen e se sia il pubblico che i suoi compagni del BAU per ben 12 anni, saranno costretti a piangerne la morte senza averlo potuto aiutare. nonostante la serie sia sempre se stessa, stranamente tutti queste novità la rendono diversa dal solito, lasciando il legittimo dubbio se non sia forse il caso di concluderla degnamente con questa stagione attualmente in programmazione.

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Law & Order: SVU
Il caso della settimana dello show ha qualche attinenza con lo scandalo di Ryan Lochte, il nuotatore americano che, in occasione delle Olimpiadi in Brasile ha messo in imbarazzo il proprio pese dichiarando di aver subito una rapina a mano armata, quando invece, insieme ad altri compagni di squadra, è stato colto da alcune telecamere a commettere degli atti vandalici. La protagonista dell'episodio è, in questo caso, un'atleta del salto in alto che si sta allenando per le Olimpiadi di Tokyo 2020 e che denuncia di essere stata stuprata: la squadra di Olivia del SVU intuirà presto tuttavia che la storia raccontata dalla vittima ha qualche incongruenza, fino ad arrivare a scoprire che la vittima è una escort che è stata aggredita sessualmente da un ricco cliente. Inizialmente la donna si rifiuta di fare denuncia, poiché non vuole rischiare di perdere i suoi sponsor e la possibilità di andare alle Olimpiadi, ma quando viene costretta dalle circostanze a testimoniare in tribunale, il suo imprevedibile comportamento sfocerà in una diagnosi di bipolarismo che, ovviamente, la allontanerà dal suo sogno olimpico, ma le darà giustizia quando il suo aggressore deciderà di raggiungere un accordo per paura di essere condannato. La storia viaggia di pari passo con il ritorno nella vita di Amanda della sorella Kim, che tanti guai ha causato all'agente di polizia. Tuttavia sembra che la giovane abbia davvero messo la testa a posto, soprattutto quando Amanda scoprirà che Kim, come la vittima dell'episodio, è bipolare e che grazie alle medicine che sta prendendo, il suo comportamento sembra davvero essere cambiato. Da un breve accenno fatto da Olivia, che non viene tuttavia approfondito, pare anche che la sua vita di coppia stia avendo qualche problema.

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Lethal Weapon
A pochi giorni dall'annuncio che la Fox ha ordinato altri episodi per la serie, portando la prima stagione di Lethal Weapon a 18 episodi e con ascolti ottimi, l'episodio di questa settimana ha totalizzato 6.7 milioni di telespettatori e un rating di 1.9, proseguono le esilaranti avventure di Riggs e Murtaugh e questa volta non è tutto divertimento. Il fatto che in questa serie non ci sia probabilmente l'ansia da "lo faranno, non lo faranno", considerato che i protagonisti sono sue uomini, etero, uno felicemente sposato e l'altro ancora in lutto per la morte dell'amatissima moglie, permette agli autori di concentrarsi su aspetti che non sempre sono trattati in una serie, ma che - come gli ottimi ascolti dimostrano - sono garanzia di divertimento per il pubblico. Il caso della settimana coinvolge una banda che mette a segno furti in alcune case prestigiose in giro per la città, banda nella quale finirà per essere coinvolto un vecchio compagno di classe di RJ, il figlio di Roger. Il ragazzo finirà anche per essere motivo di un acceso scontro tra i due partner. RJ infatti chiama una sera Riggs al telefono, chiedendogli di andarlo a prendere, poiché si trova in giro da solo in un brutto quartiere dopo essere uscito di nascosto di casa. Martin accetterà di aiutarlo, ma - molto saggiamente - consiglierà al ragazzo di dire ai genitori la verità e subire le conseguenze delle proprie azioni. Quando Murtaugh viene a sapere dalla moglie che Riggs lo ha riportato a casa, affronterà in maniera piuttosto brutale il suo nuovo partner intimandogli di stare lontano dalla propria famiglia e che, se suo figlio si è rivolto a lui, è solo perché lo considera lo "zio" buffo che non ha nessuna responsabilità e non ha nulla da amare in questo mondo tranne se stesso, parole che, comprensibilmente e considerato quello che Martin ha perso, finiranno per ferirlo, come lo ferirà il pugno con il quale Roger sottolineerà il suo punto di vista alla fine della discussione. Nonostante il litigio, i due continueranno a funzionare ottimamente come squadra anche se, alla fine del caso, il loro capo li costringerà a fare una seduta di terapia di coppia dalla bella dottoressa Cahill, di fronte alla quale i due, solo come due uomini posso fare, finiranno per fare rapidamente pace.

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Lucifer
In questo episodio Lucifer e Chloe devono investigare su un serial killer che, come dichiarerà un indignato Lucifer che si sente privato del proprio mestiere, prova un evidente piacere nel punire le sue vittime. Anche quando la serie tende a virare troppo sul poliziesco, l'atteggiamento dissacrante di Lucifer è garanzia di divertimento. A differenza di Bull, che è uno show che si prende molto sul serio ed in cui un certo genere di umorismo stona, Lucifer è il principe delle frasi fuori posto e della sconvenienza. Di conseguenza non c'è limite a quello che, in questa serie, può essere considerato divertente o appropriato, nemmeno il fatto che Lucifer venga ripetutamente avvisato di non toccare i genitali carbonizzati di una vittima. L'atteggiamento del protagonista, poi, in questo episodio è servito particolarmente a controbilanciare la serietà di Chloe, la donna ha chiaramente molti pensieri per la testa, tra cui il suo complicato rapporto con Dan, con il quale - alla fine dell'episodio - parleranno anche e finalmente di divorzio, soprattutto per il bene della piccola Trixie che rischia di ricevere messaggi piuttosto confusi dalla situazione sentimentale dei propri genitori. E a farla riflettere sulla cosa finirà proprio, con i suoi modi sempre discutibili, ad essere Lucifer che, nonostante tutti i suoi peccati, non si può certo accusare di non essere un osservatore.

Lucifer: Detective, tu, più di chiunque altro, dovresti sapere quanto sia piacevole punire qualcuno che ci ha fatto un torto.
ChloeIn che senso?
Lucifer: Andiamo, non avrai dato fuoco agli attributi di Dan, ancora, ma un'alzata di spalle qui e un'occhiataccia là hanno la stessa efficacia.

Sul fronte "mamma" le cose si fanno complicate, a parte l'esilarante abitudine di Charlotte di trovare nomi terribili per il corpo che la ospita, "sacco" è tra gli epiteti più gentili da lei usati, la donna pende letteralmente dalle labbra del figlio per scoprire quale sarà la sua punizione e se sarà davvero destinata a tornare all'Infermo come Lucifer aveva promesso al padre. Ma la sorpresa arriva alla fine dell'episodio, quando lui annuncerà sia alla madre che ad Amenadiel, che nel frattempo ha scoperto la sua presenza, che la sua punizione sarà rimanere sulla terra e tornare a vivere la vita della donna di cui ha preso il corpo con tanto di marito e figli, una tortura probabilmente peggiore per Charlotte dell'inferno stesso, questo va riconosciuto. Ciò che tuttavia preoccupa davvero è che Charlotte, insieme al potere che il corpo di una bellissima donna le dà sugli essere umani e in particolar modo sugli uomini, aggredita da una persona che tenta di rapinarla, scopre, proprio come Lucifer, di avere una forza sovrumana. Come e a quali scopi la userà?

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Notorious
Il caso della settimana parla di bullismo all'interno di un'università e di come i social media possano pericolosamente essere manipolati per le peggiori ragioni, ma il vero protagonista dell'episodio è Levi. L'uomo, socio di Oscar, accusato dell'omicidio della moglie, è la persona che aveva creato la falsa identità di Viki, la donna con cui Oscar chattava online e aveva una relazione, pensando di essere stato tradito dall'amico e convinto che il suo scopo possa essere stato quello di levargli il controllo dell'azienda multimilionaria che ha fondato assieme a lui, Oscar accusa l'amico in televisione di essere il possibile assassino di sua moglie. Così, quando Julia riceve un messaggio registrato da Levi in cui lui la invita ad incontrarlo per poterle raccontare la verità su una storia che, secondo lui, sia Julia che Jake Gregorian hanno strumentalizzato per i propri interessi, la donna si presenta a casa di Levi. Presto scopre che effettivamente l'uomo aveva avuto ragione e le sue intenzioni erano state tutt'altro che malevole, poiché la verità è che Levi è sempre stato innamorato del suo amico Oscar e non aveva desiderato altro che proteggerlo da Sarah, una donna che non riteneva all'altezza del suo amico. Una volta confessato il proprio amore per Oscar e rendendosi conto che, se gli rivelasse i propri sentimenti lo perderebbe per sempre, Levi finirà per spararsi in bocca proprio davanti a Julia, tra l'altro inondandola di sangue e materia celebrale in una scena piuttosto cruda. La serie, i cui ascolti non sono affatto promettenti, avrebbe ottime potenzialità, ma sembra non voler rischiare abbastanza, sia con i casi di puntata che soprattutto con i protagonisti i cui autori sembrano non aver il coraggio di rendere o completamente cattivi o completamente buoni, finendo per essere una strana via di mezzo poco convincente.

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