Cos’è l’ADR, la tecnica per salvare i dialoghi dei film (e a volte migliorarli)

Per rendere più chiari i dialoghi nei film i montatori del suono possono ricorrere a una semplice tecnica (ma complessa da gestire): l’ADR

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Lo sistemiamo in post produzione”. Questa frase è un po’ la consolazione dei registi di fronte alle immense difficoltà di fare andare tutto per il verso giusto sul set. Tra i “miracoli” che si chiedono a chi interviene nel processo di post produzione ci sono anche i ritocchi dell’audio. L’ADR, Automated Dialogue Replacement, è uno dei processi di post-produzione per operare sull’audio. Un modo per migliorare i dialoghi dei film, a volte per salvarli, a volte anche per migliorarli.

L’ADR interviene quando i dialoghi ripresi sul set (più raramente anche i suoni) non soddisfano le richieste. In quel caso gli originali in presa diretta si sostituiscono con una traccia registrata in studio, in un ambiente insonorizzato e controllato per migliorare la resa. Una sorta di doppiaggio fatto dagli attori stessi, su delle parti selezionate.

Qualche uso dell'ADR per salvare i dialoghi dei film

Questa tecnica è servita a Peter Jackson sul set del Signore degli Anelli. Il luogo delle riprese era soggetto ai rumori dell’aeroporto vicino. Sincronizzare le riprese con i passaggi degli aerei avrebbe rallentato i lavori facendo lievitare i costi. Molto più che ritoccare i dialoghi sporcati dal suono degli aerei doppiandoli in studio. 

I rumori esterni del set sono solo una delle molte ragioni per cui ricorrere all’ADR. A volte serve tornare in studio di registrazione dopo il montaggio del film. Un dialogo può infatti essere tagliato nel montaggio e necessitare che gli attori rifacciano la performance per mantenere la continuità dell’intonazione. Capita che ci siano cambi nel rumore di fondo al taglio dell’audio o che una performance sia impeccabile ma poco chiara perché l’attore nella foga emotiva si mangia qualche sillaba. In questi casi si ricorre all'ADR.

Anche se generalmente si cerca di ottenere il risultato migliore sul set, ci sono casi di attori che hanno saputo sfruttare l’ADR in loro favore. Uno di questi è Marlon Brando. Lo spiegò al montatore Walter Murch nei seguenti termini: quando Brando riguardava le sue performance dopo l'editing spesso era scontento. Pensava che se avesse saputo che le avrebbero montate in quel modo, avrebbe cambiato il suo modo di recitare le battute. Così la sua fortuna girando Il Padrino fu di non muovere molto le labbra, potendo così rimpiazzare facilmente in post produzione il dialogo. 

Un processo automatizzato, ma ancora dalla sensibilità umana

Generalmente si utilizza la tecnica del looping, ovvero mettere in loop la parte da sostituire e riprovarla più volte. Ripetendo più volte la battuta da doppiare l'attore poteva prendere il ritmo e sincronizzarsi al meglio. Oggi per facilitare questo lavoro, sincronizzare meglio con il labiale e migliorare l'automazione c’è ovviamente il supporto di software dedicati. 

Perché tutto sembri uniforme però servono ancora esperti conoscitori della materia che curino questa parte di doppiaggio. Dhyana Carlton-Tims, supervisionatrice al montaggio dei dialoghi di Nope ha raccontato a IndieWire i dettagli a cui bisogna pensare. 

I montatori ADR devono considerare come suona la stanza, il volume della battuta, la meccanica del dialogo aggiungendo la fisicità. È importante studiare dove sono i respiri, quando e come inspira ed espira il personaggio. Soprattutto se questo è in movimento mentre l’attore è fermo in studio. 

Oltre ai dialoghi dei film, l’ADR interviene nel processo di creazione dei suoni d’atmosfera. Il chiacchiericcio di un ristorante, la folla nello stadio, le persone a un comizio e così via. Servono doppiatori apposta che registrano questi dialoghi di sottofondo. Carlton-Tims spiega:

Nella serie Poker Face abbiamo avuto otto attori a episodio per questi suoni. Il cast cambiava in base alle necessità dell’episodio così abbiamo creato diverse ambientazioni: le groupie di una band rock, i clienti di un casinò, di un barbecue, gli ospiti di una casa di riposo e i fan delle auto da corsa. Ovviamente usiamo anche librerie di suoni pre registrati. Ma per dargli davvero quel realismo, per sentire una coppia che si avvicina, soprattutto se è in un mix surround, è bello avere quell'esperienza immersiva. 

Un altro esempio. Nell’episodio 3 della quarta stagione di Barry i personaggi di Gene e Tom entrano in casa di un reporter e gli parlano. Continuamente escono e rientrano nell’inquadratura continuando a dialogare. Per realizzare l’effetto l’80% di quello che si sente è stato realizzato con l’ADR. Gli attori si sono doppiati per permettere al mix audio di avere i giusti punti di ingresso e di uscita, mantenendo la dinamica e la chiarezza della scena.

Se per ogni inquadratura c’è tanto lavoro invisibile, possiamo dire che per i dialoghi dei film c’è tanto lavoro che non viene sentito. O meglio, che fa sì che l’orecchio non possa notare alcuna differenza, nessuna rottura dell’illusione. Non sempre le cose vanno per il verso giusto. A volte, anche in casi recenti come Across The Spider-Verse, alcuni dialoghi risultano difficili da comprendere nel marasma di suoni e rumori. Se vi state chiedendo come mai sia così difficile sentire alcuni dialoghi dei film, potete trovare la risposta cliccando sull’articolo qui sotto.

Fonte: Indiewire

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