Cosa sta succedendo con Star Wars al cinema e in TV? Il prossimo passo è il più difficile

Facciamo il punto sullo stato di salute di Star Wars, tra nuovi progetti e tentativi di rinnovamento

Condividi

Star Wars si legge nei trend. Non nei numeri assoluti. Se fosse una saga normale il risultato di L’ascesa di Skywalker con un miliardo e poco più di incasso avrebbe fatto felici molte persone. Non è così. Paragonato ai 2 miliardi incassati da Il risveglio della forza, primo film della trilogia, ci si è concentrati più sul miliardo non guadagnato, che su quello effettivamente ottenuto. Un dimezzamento di pubblico che fa suonare il campanello d’allarme di una saga che, in soli tre film e due spin off, ha perso il suo status di garanzia di successo. 

Il brand, nel caso di saghe così popolari (potremmo aggiungere alla lista ad esempio quella di Harry Potter, l’universo Marvel e la Pixar) è tutto. Il profitto non deriva infatti solo dai biglietti staccati, ma anche dalle vendite di gadget e prodotti collaterali. Sono saghe che devono essere immuni alla prova del tempo, riuscire cioè a cementificarsi nell’immaginario collettivo continuando ad attirare l’interesse, e quindi a generare acquisti. L'obiettivo di Disney e Lucasfilm quindi non è solo spremere il più possibile la IP, ma anche non danneggiarla. 

Star Wars al cinema

Dopo il 2019, Disney con una mano ha bloccato la produzione di film dopo L’ascesa di Skywalker, con l’altra ha continuato ad annunciare i registi legati a nuovi progetti. Alcuni nomi che sono passati sotto gli occhi dei fan: Rian Johnson avrebbe dovuto curare una nuova trilogia. David Benioff e Dan Weiss sono stati in trattative insieme a Patty Jenkins, Colin Trevorrow, Damon Lindelof. Si è vociferato ad un certo punto l’arrivo di Kevin Feige per amministrare la “galassia lontana lontana”, portando con sé Taika Waititi. Nulla di tutto ciò si è - ancora- verificato. 

In occasione della Star Wars Celebration 2023 Disney e Lucasfilm hanno annunciato tre nuovi film. Li trovate qui nel nostro approfondimento. Successivamente è arrivato l’annuncio di The Mandalorian & Grogu, continuazione sul grande schermo della serie. Insomma, sul versante cinematografico resta ancora molta chiarezza da fare, con una pianificazione che ancora non sembra immune da cambiamenti e ripensamenti. A chi gioverà quest’incertezza?

Star Wars in TV

È proprio Dave Filoni la figura centrale negli ultimi anni di Star Wars. A partire da The Mandalorian, prodotta con Jon Favreau, che rappresenta un successo quasi irraggiungibile per la saga in televisione. Merito soprattutto del periodo in cui è arrivata. La prima stagione fu usata per il lancio globale di Disney Plus in tempo di pandemia, diventando l'ammiraglia della piattaforma. Generalmente apprezzata, ha avuto qualche tentennamento nella terza stagione che comunque ha ottenuto la bellezza di 823 milioni di minuti visti. La quarta stagione passerà prima attraverso il film, provando un salto dal piccolo al grande schermo molto importante per i prossimi progetti. 

I milioni di minuti visti di The Mandalorian stagione 3 sono il doppio di quelli ottenuti da Ahsoka. Lo spin off di The Mandalorian, ovvero The Book of Boba Fett, non ha convinto appieno tanto che da serie si è trasformato in miniserie (limitandosi quindi a una sola stagione). 

Successi di rating e di critica, riuscirà a ottenerli insieme?

Apprezzato dalla critica e dai fan, Andor fu un progetto costosissimo (250 milioni distribuiti su 12 episodi) ottenendo 624 milioni di minuti di visione per il primo episodio e 400 per i seguenti. Dati di rating non troppo favorevoli se letti senza considerare il sentimento con cui è stata accolta la serie. Eppure, sempre nella logica del brand di cui scrivevamo poco fa, è stata commissionata una seconda stagione di quello che, ad ora, pare essere lo show più amato dell’universo Lucasfilm. 

Il costo delle serie impedisce a dei buoni rating di visione di tramutarsi in un buon profitto. I 488 milioni di minuti visti per il primo episodio di The Acolyte non sono, di per sé, così male. Una serie “normale” potrebbe festeggiare con questi risultati. Ma non c’è nulla di “normale” in una serie costata 180 milioni di dollari per soli 8 episodi ambientata nell'universo di Guerre Stellari. A questo si aggiungono le reazioni fortemente negative da parte della fanbase che hanno ammazzato qualsiasi possibilità di proseguire con il titolo. 

Diverso lo stato di Ahsoka, la cui premiere è stata simile a The Mandalorian 3 come risultati, salvo avere un calo fisiologico negli episodi successivi. Lucasfilm sta attualmente lavorando ad una seconda stagione. Una decisione che sembra orientata verso il consolidamento di un parco di personaggi in live action amati dal pubblico, molti dei quali frutto della gestione Filoni. 

Una gioia, moderata

Il caso Obi-Wan Kenobi può essere considerato a parte. La miniserie partiva con una natura limitata e da grande evento, riportando in scena due personaggi e attori molto amati. La premiere ha toccato quota un miliardo di minuti visti, chiudendo con 860 milioni per il finale. Risultati pazzeschi che dimostrano però uno dei problemi principali della saga durante la gestione Disney: la sua discontinuità, laddove le prime due trilogie cinematografiche (e parte della terza) si erano imposte invece come successi sicuri. Segnala inoltre la dipendenza di Star Wars verso i vecchi personaggi e la sua difficoltà a ripartire con nuovi volti e a parlare a una generazione nuova. 

C’è poco margine di errore per Star Wars. È per questo motivo che sul versante cinematografico si può percepire tanta cautela. Il compito di Skeleton Crew, serie in arrivo a dicembre, è quello di aprire nuove strade. Appare pensata soprattutto per intercettare un pubblico giovane e, possibilmente, diventare un punto di ingresso per nuovi spettatori. Qualora ce la facesse, il futuro di Star Wars sembra destinato comunque ad essere meno saturo di contenuti (lo stesso problema che ha avuto la Marvel). Ora Lucasfilm è ritornata nella fase creativa, dove gli sceneggiatori si chiudono nelle stanze per pianificare le prossime storyline. Tutto per far tornare la saga spaziale ad essere un evento e non più un dovere di visione, solo per tenere il passo della continuità di una saga un tempo amata.

Continua a leggere su BadTaste