Cosa significa quando i film DC tornano su Netflix negli USA e anche la Disney pensa di concedere alcuni titoli su licenza

Molti film DC torneranno su Netflix negli USA, e accadrà anche a diversi titoli Disney. Gli studios vanno oltre alla Streaming War

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La dimostrazione che Netflix ha sostanzialmente vinto la Streaming War è data dal fatto che gli studios di Hollywood stanno tornando a concedere i loro titoli più forti su licenza. Quando Warner Bros., Disney, NBCUniversal, Paramount hanno annunciato di voler lanciare le loro piattaforme streaming, hanno progressivamente tolto la maggior parte dei loro titoli più recenti, importanti e apprezzati da Netflix, lasciando intendere ai consumatori che l'unico luogo dove vedere, per esempio, Friends e The Office fosse quella che all'epoca era HBO Max (ora solo MAX) e Peacocok - parliamo ovviamente del mercato americano. HBO, in particolare, per diversi anni ha smesso di concedere su licenza i propri titoli a Netflix (o altre piattaforme), per spingere le proprie iniziative streaming (che poi sono confluite tutte in HBO Max e in MAX). Disney+ in questi anni è stata promossa come la casa esclusiva dei contenuti dei Marvel Studios, Pixar e Star Wars.

Perché le cose cambieranno

Ma tutto questo sta cambiando, e per vari motivi. Innanzitutto la consapevolezza che Netflix è la piattaforma streaming più diffusa e di maggior successo, che viene vista da un bacino di utenza veramente ampio e che dispone anche di un gran quantitativo di risorse economiche: l'esatto opposto della situazione in cui si trovano studios come Warner Bros. Discovery, che ieri ha segnato un tonfo del 20% in borsa dopo aver annunciato risultati trimestrali deludenti e che necessita di più soldi possibile per ripagare il debito ereditato dalla fusione di WarnerMedia e Discovery. Cedere i propri contenuti su licenza genera maggiori entrate, per contro Netflix può garantire un'offerta più ampia di contenuti in un momento storico in cui intende produrre meno contenuti originali (in particolare film) concentrandosi di più sulla qualità e meno sulla qualità.

Un altro motivo è la finestra promozionale che può garantire un bacino d'utenza così ampio come quello di Netflix. Ricorderete il successo in atteso di Suits negli ultimi mesi: ebbene, su Netflix sono state rese disponibili tutte le stagioni tranne l'ultima, che rimane disponibile unicamente su Peacock. Warner Bros. Discovery è tornata a concedere su licenza alcune serie HBO del passato: così facendo, potrebbe generare rinnovato interesse verso il brand HBO, che viene poi promosso unicamente su MAX per le serie inedite.

I film DC arrivano su Netflix: è un bene o un male?

In quest'ottica, Netflix ha annunciato che nei prossimi due mesi torneranno sulla piattaforma moltissimi film dell'Universo Cinematografico DC, finora riservati sostanzialmente solo a MAX (che veniva considerata l'unica "casa della DC") e in qualche caso a Prime Video. Parliamo di una prima tranche che include Man of Steel, Batman v Superman: Dawn of Justice, Suicide Squad, Wonder Woman, Justice League, Birds of Prey (and the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn), Wonder Woman: 1984, e dal 1 dicembre anche The Suicide Squad, Shazam!, Black Adam e DC's League of Super-Pets.

La mossa viene vista con sospetto, in realtà, da alcuni analisti che ritengono che non sia molto lungimirante da parte di David Zaslav. Ma il CEO di Warner Bros. Discovery ha già dimostrato di non essere tanto interessato, al momento, alla brand identity, consapevole forse che la sua azienda si deve concentrare su altro, e cioè pagare i suoi debiti, rimettere in ordine i conti e condurre la divisione streaming verso il profitto.

Quello che colpisce, però, è che dalla lista manca un film come Aquaman, l'unico che avrebbe avuto veramente senso aggiungere al catalogo Netflix per generare più hype possibile sul sequel, in uscita al cinema a dicembre. Un'ipotesi è che non si voglia creare confusione sulla disponibilità in streaming di un film con un titolo simile, percepito come "novità". È comunque una mossa che spiazza il fatto che i cosiddetti gioielli della corona di MAX siano stati concessi in blocco su licenza al principale concorrente. Sarà interessante vedere come si posizioneranno questi titoli nelle classifiche settimanali.

Zaslav ha spiegato agli analisti la nuova strategia adottata per questi film:

Per quanto riguarda contenuti come quelli della DC, li abbiamo inseriti in finestre temporali, quindi qualcuno potrebbe averli per tre mesi o sei mesi. Noi però li avremo sempre: avremo sempre il set completo di tutti quei film. Non lo faremmo se non fosse economicamente vantaggioso per noi, e in molti casi ciò ci aiuta davvero.

Anche Disney concederà titoli su licenza a Netflix, ma non dei brand principali

Anche Disney è pronta a cogliere l'opportunità di incassare qualche dollaro in più concedendo alcuni titoli del proprio catalogo a Netflix. Ne ha parlato ieri sera Bob Iger durante l'annuncio dei dati trimestrali, facendo però delle importanti precisazioni:

Concediamo già su licenza alcuni contenuti a Netflix e continueremo a farlo. Siamo attualmente in trattative con loro riguardo alcune opportunità, ma non mi aspetterei di concedere su licenza i nostri marchi principali. Quei marchi sono ovviamente vantaggi competitivi per noi e ci distinguono. Disney, Pixar, Marvel, Star Wars per esempio, stanno tutti andando molto, molto bene sulla nostra piattaforma e non vedo perché dovremmo inseguire semplicemente i soldi quando sono veramente blocchi fondamentali importanti per l'attuale e futuro della nostra attività di streaming.

Iger fa un discorso molto diverso da quello di Zaslav, parla di brand identity e di vantaggio competitivo sulle proprietà intellettuali (dove Netflix invece ha un vantaggio competitivo sui numeri). Tuttavia, serie di qualità come Andor potrebbero avvantaggiarsi enormemente dalla messa in onda su Netflix: magari usando la prima stagione come finestra promozionale con il lancio della seconda stagione su Disney+. L'idea però è che Disney preferisca utilizzare le piattaforme del proprio ecosistema per farlo: lo ha dimostrato con il lancio di alcuni episodi delle proprie serie in chiaro sui canali televisivi lineari, rimandando poi allo streaming per gli episodi successivi.

La strategia di Sony

Chi non ha una piattaforma streaming, come Sony (che non ha mai puntato realmente su PlayStation, anche se potrebbe farlo in futuro), approfitta della sete di contenuti di Netflix da tempo. Grazie a un contratto di output, concede alla piattaforma la prima finestra streaming di tutti i suoi film: Netflix rappresenta quindi la "casa" dei nuovi film Sony in streaming. Questo non danneggia la brand identity di Sony, che non ha una sua piattaforma, e per contro le porta incassi milionari. Quanto successo recentemente con Fidanzata in Affitto, però, susciterà senza dubbio riflessioni nei vertici di Netflix: il successo in streaming di questa commedia VM è stato senza dubbio amplificato dal suo successo (e dalla campagna marketing) al cinema qualche mese prima. È la strategia che stanno adottando streamer come Prime Video (che con l'acquisizione di MGM punta a far uscire un buon numero di film in sala prima e in streaming poi, puntando sul successo in sala come capitato con Air - la storia del grande salto) e Apple TV+ (Killers of the Flower Moon, Napoleon, Argylle).

Fonte: What's on Netflix / Deadline

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