Cosa leggere nel weekend: la HBO in streaming, Aaron Sorkin e un Game of Thrones migliore
La seconda stagione di Game of Thrones è migliore della prima; nel frattempo, Aaron Sorkin si prepara a tornare in TV e la HBO rifiuta i nostri soldi...
Dopo la puntata speciale dedicata al decennale di The Wire, torniamo a occuparci della consueta rassegna stampa, con una selezione di articoli pubblicati questa settimana (dominata dalla HBO).
#TakeMyMoneyHBO: l'iniziativa protagonista del dibattito degli ultimi giorni è stata #takemymoneyHBO, un sito-appello che tramite Twitter ha chiesto agli utenti quanto sarebbero disposti a pagare ogni mese per avere HBO Go (l'applicazione di streaming della HBO) senza pagare il normale abbonamento previsto attualmente (La media dell'offerta degli utenti si aggira intorno ai 12$). Ideato dal designer Jake Caputo, il sito pone l'attenzione su quella parte di pubblico che vorrebbe avere un servizio come quello offerto dalla HBO, pagando, senza però essere legato al cavo satellitare (il taglio del cavo è un fenomeno ormai in crescita esponenziale). Della vicenda si sono occupati molti siti, tra cui il New York Times, che riepiloga i fatti; Tech Crunch, che spiega perché un'ipotesi del genere è al momento economicamente impossibile per la rete (che quindi ha detto “no, grazie”) e Vulture, che sottolinea come le cose potrebbero cambiare in futuro.
Aaron Sorkin sta per tornare in televisione con The Newsroom (in onda dal 24 giugno sulla HBO): il New York Times gli dedica un lungo articolo in cui si parla della serie e dei suoi retroscena. La HBO ha costruito una finta redazione televisiva prima ancora che la serie venisse ordinata, ma “Ehi,” dice Michael Lombardo, presidente della rete, “Abbiamo prodotto Boardwalk Empire, Game of Thrones e Luck. Questo pilot non è stato certo tra i più costosi che abbiamo fatto.” Da parte sua Sorkin spera di farsi perdonare alcuni errori del passato, ma non è sicuro di sapere cosa vogliono gli spettatori, tanto che dichiara di non guardare molta televisione: “Non ho visto granché di quello che trasmette la HBO, quindi non so se quello che sto scrivendo abbia qualcosa a che fare con i programmi che vanno in onda in TV. Ora sto scrivendo il season finale. Quali sono le aspettative per un season finale? Devi chiudere con un cliffhanger? Oppure no? È un clichè?”.
La seconda stagione di Game of Thrones è migliore della prima. A sostenerlo è Todd VanDerWerff, che su AV Club mette in luce i migliori pregi della seconda annata della serie di David Benioff e D.B. Weiss: maggiore confidenza da parte di autori e attori, il collante della guerra e una struttura narrativa simile a quella delle soap opera, dove accade sempre qualcosa di interessante.