Cosa è successo alla versione italiana di Cosa mi lasci di te

Ridotto nel suo afflato religioso, e tagliato nei punti chiave per concentrare la storia sulle persone e non sulla spiritualità Cosa mi lasci di te è un film diverso dall’originale

Critico e giornalista cinematografico


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Non c’è più “Dio” nei dialoghi, sostituito da “universo”, “destino” o simili e non ci sono le scene che in maniera più inequivocabile alludono alla religiosità dei personaggi. Cosa mi lasci di te non è proprio lo stesso film in Italia, rispetto all’originale I Still Believe. Certo è pur sempre la storia di Jeremy Camp, cantante e musicista di christian rock, e del tragico evento che colpì quella che era diventata sua moglie quando lui aveva 23 anni e lei 21. Nella sua versione per il cinema quei fatti veri diventano una storia classica di amore e malattia, di ragazzi che si conoscono, di passione per la musica di un quasi miracolo. Molto quasi.

Se però l’originale nomina molto spesso Dio, fa riferimenti molto chiari alla religiosità dei personaggi sia nei dialoghi che in alcune scene, la versione italiana come può li ha cancellati. Tuttavia non è un problema di “versione italiana”, non è stato infatti Notorious Pictures, il distributore italiano, a operare i tagli e i cambiamenti ma la stessa Lionsgate, cioè il soggetto che lo porta ai vari distributori nazionali, ha proposto ad ogni paese due versioni: quella originale o quella da loro tagliata per attenuare (attenuare molto) la religiosità. Dunque l’Italia non è l’unico paese in cui c’è questa versione.

Come già specificato non parliamo di “un altro film” ma di un film che in una versione ha dei personaggi che professano una fede e che quindi implica una chiara presenza divina, e di una versione in cui questi personaggi non sembrano così religiosi e le menzioni di Dio sono cancellate. Un film sulla fede da una parte e un film sull’uomo dall’altra, seppure a parità di storia e trama. I tagli e le cancellazioni in questione interessano il 5-10% circa del film, lo stesso sono cruciali per il senso di una storia che nasce per essere cristiana.

Non solo KJ Apa, l’attore protagonista, è dichiaratamente religioso ma gli sceneggiatori, cioè i fratelli Erwin sono dichiaratamente religiosi, e il regista Jon Gunn anche ha diretto film come The Case of Christ e Do You Believe?. Ancora di più questo stesso team adesso sta lavorando ad un film intitolato Jesus Revolution. Non ci sono quindi dubbi sull’origine della storia (come detto Jeremy Camp è molto religioso, suona christian rock, ed è figlio di un pastore) e sulle sue finalità.
Il cantante aderisce alla Calvary Chapel che è uno dei molti movimenti organizzati dal Jesus Movement che, citando da Wikipedia, “è stato un movimento di risveglio cristiano sorto nell'ambito del protestantesimo, inizialmente sulla costa occidentale degli Stati Uniti d'America fra il 1960 e il 1970 e poi diffusosi in tutto il continente americano e in Europa”.

Tra le scene tagliate quindi ci sono molti momenti in cui la religione è vissuta in maniera molto più seria rispetto a quanto siamo abituati con i film italiani o con i film mainstream americani. In particolare c’è quella che forse è la miglior scena di tutto il film, cioè quando il protagonista, durante un concerto, indica la sua ragazza (che a quel punto già sappiamo essere malata di cancro) e chiede al pubblico di curarla, proprio apporre le mani e curarla. È un momento (paradossalmente!) non necessariamente religioso nel senso canonico, in cui persone che condividono la comunanza del concerto fanno qualcosa di quasi pagano, perché Dio lì non è nominato e tutto all’improvviso è come sospeso, il pubblico tende le sue mani verso una persona che ne è colpita, in silenzio. È messo in scena bene e molto onesto. Ma è parte dei tagli.

Il film evidentemente aderisce al trend più grande e commercialmente più di successo delle storie d’amore con malattia (Notorious stessa aveva distribuito recentemente A un metro da te). Lo fa nella versione originale e lo fa molto di più in quella italiana, visto che manca il contesto religioso.

Proprio per questo, e considerate le origini del film, sembra di capire che quello che originariamente era uno dei molti film a tema cristiano destinato alla comunità di riferimento, è stato preso da Lionsgate per la sua fattura (migliore del solito) e per la sua capacità di aderire al genere di successo “amore e malattia”, e confezionato o “ri-confezionato” anche per i paesi non americani, avendo capito che il film contiene un potenziale che va al di là dei suoi obiettivi religiosi.

Notorious Pictures, raggiunta per lo scopo di quest’articolo ha fornito alcune informazioni cruciali, ma non ha voluto commentare.

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