Cosa c'è dietro l'ordine dei Tagliapietre ne I Simpson
La storia e tutti i riferimenti dietro la puntata di I Simpson su i Tagliapietre. Dove parte la massoneria americana e la follia di Mirkin e Swartzwelder
Questo articolo è parte della rubrica Tutto quello che so dalla vita l’ho imparato da I Simpson in cui ogni settimana rivediamo, raccontiamo e celebriamo i 50 episodi della serie che riteniamo più significativi.
Homer il grande - I Simpson, sesta stagione, episodio 12
MARGE: “I bambini possono essere tanto crudeli”
BART: "Possiamo?? Grazie mamma!"
LISA (fuori campo): “AAHH!! Dacci un taglio Bart!”
La massoneria come la conosciamo nasce nel 14esimo secolo tra carpentieri, muratori e tagliatori di pietre. I lavoratori si univano in associazioni più o meno segrete per fare pressione riguardo i propri interessi. Il termine stesso massone viene dal francese maçon che vuol dire muratore e in inglese i tagliatori di pietre si chiamano stonemasons. Ancora oggi i simboli più noti della massoneria sono utensili da lavoro come il compasso e la squadra. Nel tempo ovviamente sono diventati molto altro, i massoni, una maniera per gruppi di individui di spingere la società nella direzione che desiderano, fare pressione riguardo una certa visione di mondo e nei casi peggiori lavorare per far emergere o garantire il benessere e il successo dell’elite di appartenenti. Esiste un circuito europeo di logge massoniche che si riconoscono a vicenda e uno americano. Quello americano spesso nasce (come molto negli Stati Uniti) nei college e nelle confraternite.
Data la tendenza di alcune logge massoniche a favorire i propri iscritti e fregiarsi di avere tra i propri adepti personalità in vista della società, personalità potenti, spesso le logge sono al centro di teorie cospirazioniste.
È stato sentendo tutto questo in auto, in una trasmissione radiofonica tornando a casa da una sessione di scrittura, che Dave Mirkin ha deciso di fare un episodio di I Simpson sulle logge massoniche. E non a caso la loggia l’ha chiamata Tagliapietre, facendo riferimento direttamente alle origini del fenomeno. Mirkin in quel momento, ovvero alla sesta stagione, lavorava come showrunner della serie, la sua gestione aveva dato il via a storie decisamente più folli, a partire dal doppio episodio “Chi ha sparato a mr. Burns?”. Per questa idea delegò la scrittura all’uomo migliore del team: John Swartzwelder. Il resto è storia.
La puntata “Homer il grande” è considerata uno degli esempi migliori di cosa fossero I Simpson in quel momento della loro evoluzione e della potentissima capacità inventiva che la serie aveva, spaziando tra citazioni, musica, idee visive e narrative, un umorismo ormai affinato e unico e la capacità di unire tutto raccontando sempre qualcosa di umanamente vero.
La cantina dei Simpson è allagata e l’idraulico non sembra intenzionato ad affrontare il problema con rapidità. Il traffico intasa il tragitto verso il lavoro di Homer e il parcheggio che ha alla centrale è così lontano da confinare con il giardino di casa sua. Tutto mentre Lenny e Carl invece parcheggiano sotto l’edificio. In pochi secondi una carrellata di quotidiane fatiche e piccole ingiustizie demenziali preparano il terreno. C’è qualcosa di segreto che non viene detto a Homer, lui ha uno sgabello Econo-save mentre Lenny e Carl hanno poltrone che massaggiano. Lenny e Carl sono parte di un’organizzazione segreta, ma non solo loro, tutti i notabili di Springfield (e anche Boe) lo sono. Homer vuole a tutti i costi entrare a farne parte ma serve di essere figlio di qualcuno già membro o salvare la vita ad un membro.
L’introduzione è semplice, ma come nello stile di Swartzwelder è tutta puntellata di gag senza nessun senso che nel complesso animano la narrazione e gli danno una vitalità ritmata. È uno stile che ha definito i Simpson, raccontare non temendo continue digressioni e deviazioni. Quando Homer pedina Lenny e Carl lo fa mettendo un secchiello di vernice gialla che perde attaccato alla loro auto, così che lasci una traccia gialla, e la chiama “yellow drip road”, ricordando la “yellow brick road” di Il mago di Oz. Un gioco di parole. Quando pensa di seguirli Marge fa riferimento ad un altro pedinamento fatto da Homer che non abbiamo visto ai danni di Charles Kuralt (che in italiano diventa “Turner” non è chiaro perché), un giornalista americano noto perché girava l’America con la sua troupe alla ricerca di storie nelle cittadine di provincia.
Ancora più folle quando Homer impedisce a Lenny di mangiare un panino con la frittata sostenendo di avergli salvato la vita (così da entrare di diritto nei Tagliapietre) parte una discussione inutilmente dettagliata e stranamente documentata sul fatto che sia stato provato o no che il colesterolo sia dannoso, una discussione che finisce con Homer che accusa Lenny di essere stato corrotto dall’associazione allevatori di uova (in sé una lobby) e Lenny che invece di derubricare l’accusa a stupidaggine suda freddo fino a che accanto a loro un uomo con un costume da uovo non scappa via spaventato. In qualunque altra serie una scena del genere sarebbe fuori luogo, nel flusso della scrittura di Swartzwelder non solo è naturale ma tornerà anche utile dopo per un’altra gag. E fa ancora più ridere che esista davvero un American Egg Board.
A questo punto la puntata introduce la motivazione di Homer un trauma nel passato che ovviamente, essendo l’autore Swartzwelder non può essere serio. Là dove chiunque avrebbe scritto un trauma anche solo vagamente sensato, Swartzwelder ne scrive uno demenziale (ricorda l’altro altrettanto demenziale per il quale Marge ha paura di volare, il fatto che vide il padre fare lo steward con un sinale da donna). Quando Homer era piccolo tutti gli altri bambini erano parte di un club fatto per escluderlo e chiamato grottescamente “Vietato agli Homer”. Ma come sempre dopo una battuta ne arriva subito un’altra a raddoppiare, perché in realtà nel club c’è un altro bambino chiamato Homer, solo che il divieto è “agli Homer”, quindi ne è consentito uno solo. Il fatto che poi l’altro bambino chiamato Homer spunti fuori dalla casetta sull’albero per irriderlo è il massimo.
Salta fuori che Nonno Simpson oltre ad essere un comunista e il presidente dell’alleanza Gay & Lesbiche è anche un membro dei Tagliapietre. Homer prende la sua tessera per poter finalmente entrare nella loggia, poi torna indietro e dice “Prenderò anche quest’altra” senza specificare quale delle molte tirate fuori dal Nonno. Almeno nell’edizione italiana. Perché in quella americana dice chiaramente che l’altra che prende è la tessera da comunista.
Homer sarà iniziato da n.1, il leader dei Tagliapietre, tramite una serie di prove ridicole. Il n.1 è doppiato da Patrick Stewart, all’epoca capitano Picard della serie Star Trek e fierissimo della partecipazione (“Credo sia la cosa migliore che io abbia fatto in America” ha sostenuto una volta) Inizia qui la demolizione della sacralità intorno alla massoneria. Non sono ridicolizzati i suoi legami (dentro c’è anche il sig. Burns nonostante ad un grado inferiore a Lenny e Carl) ma i suoi riti sì. Tutto è più altisonante di quel che è, una caduta da un palazzo di 5 piani in realtà è una caduta da un gradino (solo che il pavimento si rompe e Homer effettivamente cade da 5 piani, aggiungendo alla fine l’altra battuta: “Credo che la benda mi sia caduta e devo rifarlo”).
Verrà sculacciato più volte in rituali tutti uguali ma con diversi nomi fino a giurare sulla sacra pergamena, giurare che se rivelerà il segreto dei Tagliapietra possa il suo stomaco gonfiarsi e rimanergli solo 3 capelli in testa.
Un'ispirazione diretta per i Tagliapietre c'era, era la loggia Skull and Bones, fondata a Yale e al centro di moltissime teorie cospirazioniste, come il fatto che sarebbe parte del circolo degli Illuminati e che controlli la CIA. Di fatto sono stati membri politici, segretari di stato, atleti e presidenti tra cui Bush padre e figlio. Curiosamente anche John Kerry è stato membro, quindi nel 2004 entrambi i candidati presidenti erano membri. Né Bush jr. né Kerry spiegarono cosa significasse essere membro di Skull and Bones definendolo (entrambi) "Un segreto".
Dal momento in cui Homer diventa un Tagliapietre la sua vita cambia. L’idraulico che continua a rimandare la riparazione dopo averlo riconosciuto come membro ripara al volo il suo guasto (e bastava solo un giro di vite), un comando nell’auto gli consente di accedere ad una grottesca via preferenziale verso il lavoro attraverso una galleria con musica classica, ha la sedia massaggiante e gli viene comunicato il vero numero per le emergenze, non il 911 come sanno tutti ma 912.
Il punto è che tutto quello che fanno i Tagliapietre sono feste e rituali all’interno di feste, solitamente con birra. Hanno anche un loro libro di storia che sostiene che pure i padri fondatori fossero Tagliapietre e avessero celebrato la dichiarazione d’indipendenza con birra e distruzione.
Pieno di impegni finalmente Homer sì sente accettato. Al massimo della celebrazione arriva la canzone We Do, un’idea di Matt Groening e all’epoca anche nominata per un Emmy come migliori parole e musiche, in cui vengono raccontate le assurde imprese dei Tagliapietre e come abbiano influito sulla storia e la società (impediscono l’affermazione del sistema metrico decimale o dell’auto elettrica, nascondono i marziani e impongono uno dei loro adepti Steve Guttenberg, protagonista dei film Scuola di polizia, come stella del cinema). La gag nella gag è che tra i Tagliapietre c’è anche l’uomo mascherato da uovo, quello che era fuggito quando Homer aveva accusato Lenny di essersi fatto corrompere dall’industria delle uova sulla dannosità del colesterolo, di fatto confermando che Lenny sostenesse quella tesi perché anch’esso un Tagliapietre.
Timoroso di sporcare la sua uniforme Homer usa la pergamena come tovagliolo scatenando l’ira di tutti per il gesto irrispettoso. Viena cacciato, deve riconsegnare l’uniforme e anche le mutande dei Tagliapietre che quando sono bruciate rilasciano spettri come l’arca dell’alleanza di I predatori dell’arca perduta. Gli viene anche attaccata la pietra della vergogna al collo. A quel punto qualcuno nota una voglia a forma di simbolo dei Tagliapietre poco sopra il sedere di Homer. È il prescelto della profezia, tutto è ribaltato, da che era un reietto ora è il prescelto, in una trovata geniale gli viene levato il collare che lo costringe a trascinarsi dietro la pietra della vergogna e gliene viene attaccato uno con la pietra del trionfo. Che è molto più grande.
Venerato in una scena simile a quella di L’ultimo imperatore Homer ha il potere massimo, lo fanno vincere in tutto quello che fa e gli danno sempre ragione. Dopo un periodo di esaltazione iniziale, capisce però che aveva ragione Lisa quando gli aveva detto di stare attento “alle Idi di Marzo” e che avere tutto quello che vuole lo avrebbe lasciato insoddisfatto. Così va da lei a chiedere consiglio in una esilarante scena in cui Skinner evacua la classe e si prostra all’arrivo di Homer per poi andare via, nello sfondo dell’inquadratura, all’indietro.
Lisa convince Homer che per stare meglio può usare il suo potere per fare del bene, ma se ai Tagliapietre sta bene venerare il prescelto e prostrarsi, non va bene per niente smettere di fare baldoria e operare per beneficenza.
Ovviamente sono tutte imprese di beneficenza o fatte male, come quando creano un asilo, o senza senso come quando dipingono un edificio di “uno splendido blu cielo” rendendolo invisibile così che un elicottero ci finisce contro. Per Homer è un successo per i Tagliapietre un disastro, sì rivolgono così al consiglio mondiale (che comprende mr. T, Jack Nicholson, ovviamente l’ex presidente George Bush e Orville Redenbacher, scienziato ed agronomo che ha fondato ConAgra e rivoluzionato il mondo dei PopCorn, una scelta incredibile…). Siccome non sì può andare contro il prescelto i Tagliapietre cambiano nome e sede, in una ex gelateria nasce il nuovo ordine Vietato agli Homer. Ovviamente con lo stesso bambino chiamato Homer, ora adulto, che lo irride perché membro.
Homer sarà consolato dalla famiglia riguardo il fatto che far parte dei Simpson è già un club esclusivo, finisce con un abbraccio ma è tutta una scusa per l’ultima scena in cui viene sculacciato con una paletta da Bart come forma di rituale di iniziazione fino a che Marge non dice a Bart di smetterla con le sculacciate. Tocca a Lisa. In 20 minuti è stato riassunto non solo il mondo delle logge massoniche nel suo binomio cruciale (il potere degli iscritti, il ridicolo delle pratiche) ma è stato raccontata la piega grottesca che prende il potere in America, là dove ognuno (anche i produttori di uova) ha una lobby di riferimento, in cui le relazioni che si formano tra le élite nei college sono cruciali e in cui qualcuno come Homer, un nessuno privo della sofisticatezza delle élite, non sarà mai ammesso nel circolo che conta, nemmeno se è il prescelto.
Il circolo dei potenti è un club il cui solo interesse è essere vietato gli uomini comuni.