Contrazione dei lavori a Hollywood: cosa sta succedendo dopo gli scioperi?
Dopo gli scioperi Hollywood sta affrontando una fase di contrazione dei posti di lavoro, con conseguenze sulle vite di molti professionisti
L’industria del cinema di Hollywood sta ancora pagando le conseguenze degli scioperi. La vita dopo i picchetti è l’argomento caldo per gli sceneggiatori all’interno della WGA, dove si è diffusa l’idea che la battaglia vinta non debba mettere fine ad un livello di attenzione alto. Occorre farlo soprattutto ora che il settore sta affrontando una contrazione dei posti di lavoro così forte che Deadline ha deciso di creare una rubrica apposta per farne la cronaca giorno per giorno.
Un 2024 senza episodi pilota
Il cambio di modello di business ha portato dalle centinaia di episodi pilota che venivano commissionati un decennio fa, ai soli tre pilot richiesti da NBC quest’anno, fino ad ora. La contrazione dei budget per lo sviluppo e il cambio di modello produttivo degli streamer, che puntano sul produrre serie complete senza il bisogno di passare da un primo episodio di prova, ha tagliato una parte importante di posti di lavoro per gli attori.
Cosa ne pensano gli sceneggiatori di Hollywood?
Per lo sceneggiatore Tony Gilroy una contrazione di film e serie TV come questa era prevedibile e naturale. Dopo 15 anni di incredibile boom dei contenuti un rallentamento è logico. A suo dire, meno contenuti significa più contenuti di qualità. È un modo per adeguare la richiesta di prodotto con le possibilità dei talenti che l’industria può esprimere.
Anche Neil Gaiman è di questo avviso. Produrre una quantità di storie come nel 2019 non era sostenibile. Lo sciopero è servito come scusa agli streamer per fare qualcosa che già avevano in mente.
Penso che il boom sarebbe finito comunque. Il nostro sciopero e quello degli attori in molti casi sono diventati una scusa per gli streamer: 'sapete, forse abbiamo comprato più cose di quante ce ne servano. Forse possiamo lasciare andare un po’ di questa roba’' Stanno cercando di reinventare la televisione in questo momento. Non so come sarà tra cinque anni. Ma so che gli sceneggiatori che riescono a trovare buone storie significative per la gente continueranno ad avere un lavoro.
I ruoli regolari stanno perdendo valore a Hollywood
Le serie contemporanee hanno meno episodi rispetto al passato. Venire scritturato in un ruolo non garantisce più un lavoro per tutto l’anno, come accadeva con le serie regolari da 22-24 episodi. Sono inoltre pochi i network che riescono a sostenere più di sei stagioni dello stesso titolo.
Entrare nel cast di una serie TV non è più la sicurezza economica che era un tempo. Gli streamer hanno una maggiore volatilità, cancellano più spesso gli show. In media i broadcast investono dai 3 ai 5 milioni di dollari a episodio, mentre gli streamer dai 5 ai 10. Sono cifre in diminuzione rispetto a un decennio fa. La contrazione si ripercuote anche sullo stipendio degli interpreti.
Un direttore del casting rimasto anonimo ha spiegato che le produzioni hanno reagito ai tagli di budget andando a scritturare meno attori regolari per le serie, più in ruoli guest ricorrenti. Cercano attori locali se girano in Atlanta, New York, Chicago o in Canada per risparmiare denaro. Investono su poche star di richiamo che trascinino lo show, abbassando i cachet degli altri.
Più bisogno di lavoro, meno potere contrattuale
La contrazione del mercato per gli attori ha comportato un aumento degli artisti in cerca di ruoli, ma ha spostato il potere contrattuale dalla parte delle produzioni. C’è sempre meno potere per i performer nelle negoziazioni contrattuali. Prendere o lasciare. Persino gli aumenti di salario dalla stagione uno alle successive, in caso di rinnovo, è possibile oggi solo in rari casi di successi clamorosi.
Meno lavoro per gli attori (si stima un calo del 30% rispetto al 2022) significa anche meno occupazione per i casting director. Molti stanno lasciando Los Angeles verso case i cui affitti sono meno costosi. La stessa cosa sta accadendo agli agenti e alle piccole agenzie. La loro fine avrà contraccolpi sulle future generazioni di star di Hollywood.
Fonte: Deadline