Con Air: un film che è la nascita di un meme

Con Air è quel film nel quale Nicolas Cage sembra uscito dalla pubblicità di uno shampoo; è anche un gran bel thriller, incidentalmente

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Con Air è l’undicesimo capitolo del nostro viaggio allucinante nella carriera di Nicolas Cage che abbiamo deciso di intraprendere mentre aspettiamo l’uscita di The Unbearable Weight of Massive Talent. Trovate tutti i capitoli dello speciale a questo link.

Il film.

Questa volta è facilissimo: di Con Air, e della prestazione di Cage nel film, vi abbiamo già parlato meno di un anno fa qui. Per riassumere: Simon West, “il re delle scene d’azione”, dirige un cast d’eccezione che è un mix tra superstar e caratteristi di ferro in un thriller ad alta quota più intricato e stratificato di quanto si potrebbe pensare a una prima occhiata. Detto cast è composto in gran parte di galeotti a bordo di un aereo, ciascuno con il suo bel soprannome e la sua complicata backstory che li rendono pericolosamente simili ai personaggi di un film come The Suicide Squad. Se volete il riassunto del film in una frase, ci autocitiamo: “È un film sovrabbondante come solo nel 1997, e West ci sguazza come forse non ha mai più fatto in carriera”.

Il cast.

Per la quota superstar si segnala innanzitutto John Malkovich nei panni del cattivissimo Cyrus the Virus, nome da rapper e coscienza da Mengele, e grande esperto di evasioni e fughe varie come Sean Connery nel Cage della scorsa settimana. C’è poi John Cusack costretto a vestirsi elegante e a rimanere con un palo infilato nel retro per tutto il film, e che se la cava benissimo nel ruolo. La squadra di criminali, assassini e stupratori comprende tra gli altri Steve Buscemi, Ving Rhames, Dave Chappelle, Mykelti Williamson e Danny Trejo. Infine, in un film strapieno di maschi, spicca l’unica poliziotta donna, Rachel Ticotin, ancora in cerca di una seconda Grande Occasione dopo Atto di forza.

Il regista.

Simon West è, innanzitutto e prima di ogni altra cosa, il regista di questo video. È anche, come dicevamo prima, uno che è stato definito da chi ha lavorato con lui “il re delle scene d’azione”: oltre a Con Air, che fu il suo debutto alla regia, ha diretto il primo Tomb Raider con Angelina Jolie (nel quale l’azione era una delle poche cose che si salvavano) ma soprattutto il secondo Expendables, e se venire chiamati da Sly per girare il suo all star action movie non è una consacrazione allora le parole non hanno più significato.

Di cosa parla.

Ancora una volta ci autociteremo: “Con Air parla di almeno tre cose contemporaneamente. È un film su Cameron Poe (Cage), soldato e buon padre di famiglia che rimane suo malgrado coinvolto in una rissa da bar che lo trasforma in assassino. Dopo aver servito i suoi anni in galera è pronto a tornare a casa a riabbracciare finalmente moglie e foglia. È un film su un gruppo dei peggiori delinquenti d’America che vengono messi su un aereo per venire trasferiti in altre parti del Paese, e che prendono possesso di suddetto aereo per usarlo per fuggire dall’America (non direttamente, ma non andiamo a complicarci le cose). Ed è un film su un agente federale che vede la sua semplicissima missione di trasloco andare a ramengo anche, ma non esclusivamente, per colpa di un agente della D.E.A. interessato alle operazioni perché coinvolgono anche un signore della droga messicano”.

In altre parole, Con Air è un thriller anni Novanta, arrogante, sfacciato, che non ha paura di palleggiare tre o quattro sottotrame contemporaneamente e di cambiare tono di continuo per adattarsi alle necessità di sceneggiatura. Al tempo venne paragonato a The Rock e indicato come “ancora più sopra le righe”; forse non è vero dal punto di vista dell’azione propriamente detta, ma lo è per tutto il resto (dialoghi, caratterizzazione dei personaggi , prestazioni attoriali…).

E Nicolas Cage che fa?

Forse dire “uno dei tanti” è eccessivo, perché il suo Cameron Poe è volente o nolente il vero protagonista del film e l’avatar di chi guarda (non a caso non è un serial killer o uno stupratore ma uno che ha fatto un errore e l’ha pagato a caro prezzo). Ma è vero che in Con Air Cage è circondato da talmente tanta… roba che rischia di venirne offuscato. Sparisce, per esempio, ogni volta che entra in scena John Malkovich, il cui Cyrus the Virus è uno dei personaggi più azzeccati della sua intera carriera. Ma soprattutto si fa notare per i motivi sbagliati, e non ci stiamo riferendo al famoso meme.

No, il problema è un altro: a questo giro, la follia di Cage è quella di implementare un fintissimo e artificioso accento del sud senza che questa cosa abbia alcun peso sulla caratterizzazione del personaggio. E siccome l’accento del sud gli viene malissimo, Con Air diventa uno di quei film che vengono sempre tirati in ballo dal team “Cage è un pessimo attore”. Perché sì, in questo film è divertentissimo, eccessivo e indimenticabile, ma è anche di gran lunga il peggiore di tutto il cast: la scienza lo chiama il Paradosso di Nicolas-Kim.

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