Commedie di successo: un bene o un male?

Fino a poche settimane fa, si decantava la commedia italiana educata e di successo. Ora, i mass media sembrano essersi accorti che qualcosa non va. Era ora...

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Rubrica a cura di Colinmckenzie

Non c'è dubbio che, in questo periodo, stiamo assistendo al grande successo della commedia italiana. Più curiosa la reazione dei mass media italiani. I fatti. Nel periodo natalizio i giornalisti, per portare avanti la loro teoria che i cinepanettoni sono il male assoluto, ci sommergono di articoli entusiasti sul sorpasso di Aldo, Giovanni e Giacomo su Natale in Sudafrica. La morale è semplice: osanna nell'alto dei cieli per la vittoria della commedia garbata ed educata, che batte gli 'squallidi' De Sica e Belen. Il pubblico non ne può più di tutta questa volgarità e decreta l'insuccesso del cinepanettone. Poco importa che i 19 milioni di questo episodio siano un risultato tutt'altro che disprezzabile.

Ovviamente, tutto era partito da Benvenuti al sud, pellicola che francamente non è stata accolta con entusiasmo dai mass media al momento della sua uscita, salvo ripensarci quando ha incassato cifre record. Dicorso simile per l'enorme successo di Checco Zalone, che a inizio gennaio è stato inserito nell'elenco dei comici educati e non volgari, cosa su cui avevo avuto da ridire. Poi, con l'arrivo in contemporanea di Qualunquemente e Immaturi, il vento è stranamente cambiato.

Infatti, a questo punto i nostri critici si svegliano e si rendono conto che queste simpatiche commediole non sono esattamente corrosive e destabilizzanti, ma anni luce distanti dai grandi lavori di Monicelli e Risi. Iniziano a uscire pareri in questo senso, alcuni interessanti (un pezzo di Michele Anselmi), altri paradossali (un articolo di Mereghetti, che evidentemente si è scordato di quando esaltava lo stesso tipo di prodotti poche settimane prima). L'opinione più interessante e motivata (anche se un po' in ritardo) è stata quella di Fabio Ferzetti, che ha giustamente notato diverse mancanze tecniche e contenutistiche di questi prodotti.

Alleluia, verrebbe da dire, meglio tardi che mai, anche se non è facile capire le ragioni di questa inversione a 180 gradi. Ovviamente, è giusto che Medusa e altre case di distribuzione portino avanti questi prodotti, considerando l'enorme successo che stanno riscuotendo. Ma è imbarazzante vedere come molti giornalisti  si siano lasciati abbindolare dalla logica del "il nemico del mio nemico è mio amico", difendendo prodotti tutt'altro che straordinari. Per poi magari mollarli quando si sono resi conto che il nuovo che avanzava non era tanto meglio del vecchio.

Il problema vero, comunque, è un altro, ossia la miopia dei mezzi di informazione, incapaci di capire che non si può vivere di sola commedia e che quindi c'era ben poco da gioire qualche settimana fa. Ora, la speranza è di non vedere prodotte solo pellicole leggere. Nel caso, non sarà difficile capire chi è tra i coresponsabili di questo stato...

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